Un settimo arazzo alberoniano in restauro, il Presidente Opera Pia Alberoni Giorgio Braghieri: “Importante convenzione triennale con la Regione”. È al via il progetto per l’ampliamento dell’organizzazione museale sottoscritta da Opera Pia Alberoni e Regione Emilia Romagna, per il restauro di un settimo arazzo dei diciotto straordinari capolavori in lana e seta che costituiscono la collezione del Collegio Alberoni, una delle più importanti in Italia e in Europa.
Si tratta – spiega Braghieri – di un panno istoriato della serie di Alessandro Magno. Ma la convenzione sottoscritta tra Opera Pia e Regione darà vita anche un intenso programma triennale di attività culturali dedicato allo spettacolare patrimonio tessile alberoniano.
Nella nostra città si terrà un convegno internazionale di studi dedicato agli arazzi alberoniani e al più generale tema del restauro, della conservazione e dell’allestimento museale dei panni istoriati, che renderà Piacenza capitale del settore e luogo di condivisione delle più avanzate sperimentazioni ed esperienze conservative avviate nel mondo.
Danilo Rea, uno dei più importanti pianisti italiani, sarà incaricato dello studio delle tre serie di arazzi alberoniani al fine della loro presentazione al pubblico, nella Sala degli Arazzi, in note musicali. La musica del pianista darà forma a una innovativa presentazione museale e di dialogo tra differenti linguaggi artistica.
L’arazzo attualmente sottoposto a intervento di recupero, affidato alla restauratrice Tiziana Benzi, appartiene, come gli ultimi due recuperati, alla serie di Alessandro Magno. Si tratta di un pezzo in lana e seta di oltre quattro metri di altezza e larghezza tessuto dall’arazziere Jan Leyniers (1630-1686), su probabili cartoni di Jacob Jordaens (1593-1678), uno dei maggiori seguaci di Rubens.
Nel prezioso panno Alessandro, posto al centro con corazza, cimiero, lancia ed il mantello ocra sulle spalle, riceve l’omaggio di due personaggi inginocchiati ai suoi piedi, che portano le insegne di una città. Alle loro spalle altri dignitari, accanto ad un edificio dalla fronte riccamente ornata, si inchinano al sovrano.
Dietro Alessandro si trovano due soldati, parzialmente coperti, di cui uno, col cimiero in capo, porta lo scudo. Alla sinistra del sovrano compare un cavallo che scalpita, trattenuto dall’arciere: su una ricca gualdrappa è posta una scimmietta che sembra voler giocare con i due soldati che stanno dietro. Le bordure sono molto ricche e portano in alto tre festoni di frutti e fiori e al centro un elmo con corona. In basso, al centro, due trombe incrociate, tra armi, fiori e frutta. Sui laterali, fiori, frutti e armi legati ai capitelli.
Si tratta di Laboratorio aperto. I segreti del filo. Come nasce un arazzo e come lo si restaura: incontro, conversazione al telaio, laboratorio con simulazioni, prove dal vivo e dimostrazioni pratiche, a cura della restauratrice di arazzi Tiziana Benzi, che sarà a disposizione del pubblico per svelare i segreti delle antiche tecniche di tessitura, le affascinanti procedure di tintura dei filati e per presentare agli intervenuti tutte le procedure e le tecniche che ci permettono oggi di “curare” un arazzo, salvandone e recuperandone la sua originaria bellezza.
La partecipazione all’incontro è gratuita. È consigliata la prenotazione ai seguenti contatti (info@collegioalberoni.it – 3494575709); si accede infatti fino a esaurimento dei posti disponibili. L’incontro – laboratorio avrà la durata di un’ora e trenta minuti circa.
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