Siccità, la Regione: “Servono quanto prima risorse per interventi urgenti e lo Stato di emergenza”

“Rischiamo gravissimi danni alle produzioni orticole e frutticole. Servono quanto prima risorse per investire in infrastrutture idriche e costruire invasi per conservare l’acqua quando è disponibile, per poterla poi utilizzare nei periodi siccitosi. La realizzazione di infrastrutture deve essere una priorità nazionale e occorre semplificare le procedure amministrative per poter velocizzare il più possibile i percorsi progettuali e la realizzazione. La Regione ha messo a bando 7 milioni di euro per invasi aziendali ma occorrono anche invasi territoriali per aumentare sensibilmente la capacità di stoccaggio. Utilizzando al meglio anche le importanti risorse del Pnrr che sono già disponibili.”

Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, a fronte della grave siccità che sta investendo anche l’Emilia-Romagna, minacciando le coltivazioni.

“In attesa della Cabina di regia di domani, convocata urgentemente dal presidente della Giunta Stefano Bonaccini e dalla collega Irene Priolo per fare il punto con Protezione civile, Arpae, gestori del settore idropotabile, Atersir, Anbi e Cer e l’Autorità di distretto del Po, rinnovo la mia grande preoccupazione sulla siccità che colpisce il nostro territorio- sottolinea l’assessore- anche per le conseguenze sulle produzioni agricole, soprattutto pomodori, frutta, mais e riso che necessitano di un approvvigionamento idrico significativo”.

“Condividendo la raccomandazione che le persone limitino l’uso di acqua per usi civili non fondamentali – conclude Mammi- voglio portare l’attenzione al tema dell’innalzamento del cuneo salino nella zona del Delta del Po, che ci impone l’individuazione di soluzioni importanti e tempestive, necessarie a contrastare i fenomeni di desertificazione in corso”.

Alla luce anche delle risultanze odierne dell’Osservatorio del distretto del Po che ha dichiarato severità idrica rossa, il nostro orientamento è quello di arrivare alla dichiarazione dello stato di emergenza regionale, utile e prodromica alla richiesta dello stato di emergenza nazionale. Domani, dopo la cabina di regia regionale, quasi certamente assumeremo una decisione in tal senso. Ribadiamo come servano interventi rapidi per rispondere alla crisi che stiamo vivendo e altri, strutturali, per risolvere una situazione che ormai si ripete ogni anno. In entrambi i casi serve l’intervento del Governo e la realizzazione di misure e progetti nazionali. Bene, in tal senso, l’impegno a intervenire arrivato dai ministri competenti e dal capo della Protezione civile nazionale”.

Così l’assessore regionale all’Ambiente e Protezione civile, Irene Priolo, dopo la riunione dell’Osservatorio per il Po convocato questa mattina dall’Autorità di bacino a Parma: la situazione è da ‘semaforo rosso’ per la salvaguardia dell’idropotabile, ma può proseguire l’attività di irrigazione, pur con interventi mirati e in misura ridotta.

Situazione che verrà esaminata nel pomeriggio di domani, martedì 21 giugno, a Bologna, nel corso della cabina di regia ad hoc per gestire l’emergenza convocata dalla Regione. Assieme ai settori regionali Ambiente, Protezione civile, Arpae e Agricoltura, a fare il punto sui primi interventi da attuare sono stati chiamati i gestori del settore idropotabile, Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi Idrici e rifiuti), Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari), Consorzio Canale emiliano-romagnolo, Enel, Aipo e, naturalmente, l’Autorità di distretto del Po.

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