Non piace alla minoranza di centrodestra la riforma attuata dall’amministrazione comunale del servizio pre e post scuola. Riforma che prevede, in estrema sintesi, l’affiancamento di operatori professionisti a operatori volontari. Il servizio diventa poi a pagamento. Un cambiamento che non piace al centrodestra.
“Cercando di approfittare del generale clima di distrazione ferragostano, la Giunta di sinistra ha deliberato un ulteriore balzello alla lunga serie di tasse e gabelle con cui dall’inizio del mandato sta opprimendo i piacentini. Piacentini che da settembre si troveranno a pagare il servizio pre e post scuola per i propri figli, fino ad ora garantito gratuitamente grazie all’opera dei volontari Auser”.
Patrizia Barbieri e Federica Sgorbati, del gruppo consiliare Barbieri Sindaco-Trespidi con Liberi, criticano la decisione annunciata ieri dalla Giunta Tarasconi di mettere a pagamento il servizio di pre e post scuola. Parliamo dell’accoglienza e la gestione dei bambini per venire incontro alle esigenze orarie delle famiglie.
“Pur non potendo prendere visione della delibera annunciata, che ancora non è stata pubblicata in spregio alle basilari regole di chiarezza e trasparenza, non possiamo non commentare il comunicato stampa, rilasciato a firma dell’Assessore ai Servizi Sociali. Comunicato che spicca per confusione e nebulosità, caratteristiche tipiche di chi ha qualcosa da nascondere”.
“Ciò che non si può nascondere però – attaccano i due consiglieri del centrodestra – è il fatto che un servizio fino ad ora garantito, in un contesto di massima sicurezza, con il prezioso supporto degli operatori Auser, da settembre graverà per altri 20 euro al mese sui bilanci delle famiglie piacentine, come detto nel comunicato stampa. E da qui il primo dubbio che il comunicato non chiarisce: 20 euro è il servizio pre e post scuola o solo uno dei due? Nel caso una famiglia avesse bisogno di entrambi, il costo diventa quindi di 40 euro? Oppure, se ne venisse scelto uno solo, il costo si dimezzerebbe?”.
Ma le domande non finiscono qui da parte di Patrizia Barbieri e Federica Sgorbati. Le due colleghe di lista sottolineano anche come questa decisione “sconfessa in toto il principio sociale-educativo della condivisione di momenti formativi tra anziani e bambini di cui qualcuno dell’Amministrazione un tempo si è voluto riempire la bocca”. “Non sfugge nemmeno la confusione ingenerata dal comunicato senza delibera dell’Assessore ai Servizi Sociali sui costi generali del servizio. Laddove si evidenzia come questo servizio che risulta economicamente sostenibile in caso di 25 adesioni con il pagamento di 20 euro a famiglia, si attiva anche in caso di 15 bambini grazie all’intervento economico del Comune”.
“Questa munifica concessione dell’Amministrazione in realtà tale è solo per il gestore del servizio che si vedrà corrispondere 25 quote anche se le adesioni fossero solo 15. Un cosiddetto servizio ‘vuoto per pieno’ che sarà meglio approfondire con le carte alla mano”.
“In questo clima di generale confusione e di tanti dubbi – concludono Barbieri e Sgorbati – ciò che risulta intollerabile è come una Giunta che sta già spremendo i piacentini con aumenti di tasse e di costi dei servizi, decida di mettere ulteriormente le mani nelle tasche dei piacentini su un servizio basilare come la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro su cui proprio la sinistra si riempie la bocca a parole. E, facendo questo, permettendosi quasi a chiamare a correo sia i dirigenti scolastici sia i rappresentanti delle famiglie per lavarsi la coscienza e mancando oltretutto di rispetto e gratitudine ai tanti volontari Auser che in questi anni con passione, dedizione e generosità hanno svolto questo delicato servizio”.
Dopo i tanti aumenti targati Tarasconi (addizionale Irpef, biglietti autobus, biglietti per l’ingresso ai centri sportivi ecc…) la giunta a guida PD decide di tartassare ulteriormente le famiglie. Lo fa mettendo a pagamento un servizio che, fino ad oggi, è stato gratuito.
E lo annuncia alla vigilia del Ferragosto, senza nemmeno la correttezza istituzionale di sottoporre il tema alle minoranze. O – quanto meno – rendere disponibile la delibera di Giunta.
D’altro canto, si è atteso il mese di agosto per muovere altre pratiche critiche: Piazza Cittadella ed il nuovo Ospedale. Pertanto, non stupisce che anche questa scelta sia stata assunta “con il favore delle tenebre”.
Spiace constatare che, ancora una volta, questa Amministrazione manchi di considerare i bisogni e le difficoltà delle famiglie. In più occasioni sono state scartate proposte volte al loro sostegno. Questa volta si assiste, addirittura, alla previsione di un costo ulteriore.
Un costo, tra l’altro, che nemmeno appare chiaro nè dal punto di vista quantitativo nè in merito alle sue giustificazioni. I 20 € comprendono il servizio di pre e post scuola o solo uno dei due? Per beneficiare di entrambi occorrerà quindi sborsare 20 € o 40 € mensili?
Quali saranno i criteri con i quali sarà scelto il personale qualificato? Quali saranno i compiti effettivamente svolti da detto personale? Questi compiti saranno in grado di giustificare il costo?
Tutte domande che i cittadini pongono e che, ad oggi, rimangono senza risposta.
L’unica certezza è che, ancora una volta, le famiglie sono lasciate da sole.
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