Pregevole vittoria dell’Assigeco Piacenza che sconfigge la Fortitudo Agrigento con un’eccellente prestazione offensiva. Dopo le incertezze dell’ultimo periodo la squadra di coach Salieri aveva assoluto bisogno di un successo e la risposta sul campo non si è fatta attendere troppo: massimo stagionale eguagliato per Kameron McGusty, autore di 28 punti e capofila di un attacco bilanciato con ben cinque giocatori in doppia cifra.
Degne di nota anche le doppie doppie di Sabatini (15 punti e 11 assist) e Skeens (10 punti e 12 rimbalzi), protagonisti in una serata in cui l’Assigeco guida il punteggio per tutti e quaranta i minuti di partita. Agli ospiti non è bastato il primo tempo da 17 punti di Costi e le buone performance di Ambrosin e Marfo: la formazione sicula lotta per buona parte del match fino all’allungo decisivo dei padroni di casa al termine del terzo quarto. I biancorossoblu tornano quindi a sorridere e cercheranno di proseguire la corsa playoffs nel posticipo di lunedì affrontando in trasferta la JuVi Cremona.
Assigeco Piacenza – Fortitudo Agrigento 102-82
Assigeco Piacenza: Sabatini 15, McGusty 28, Gajic 6, Skeens 10, Miaschi 19, Cesana 10, Querci 0, Pascolo 8, Varaschin 5, Gherardini 0, Franceschi 0, Soviero 0, Joksimovic NE. All.: Salieri
Fortitudo Agrigento: Francis 7, Marfo, Grande 11, Chiarastella 3, Abrosin 17, Negri 8, Costi 17, Peterson 4, Bellavia 2, Mayer NE All: Cagnardi
Le parole di Salieri
“E stata una partita a tutto tondo, Agrigento è una squadra molto compatta con un nucleo di giocatori di qualità che gioca a memoria. Sono arrivati qui in un momento di forma importante, ma sapevamo che avremmo dovuto fare la partita. Dato di fatto importante sono i 21 assist, anche se ancora una volta abbiamo perso la lotta a rimbalzo, nostro tallone d’Achille. Abbiamo dato un imprinting alla partita nel terzo quarto, dove nella seconda metà del quarto abbiamo giocato ad altissimo livello. Il campionato è estremamente equilibrato, tutte le partite sono difficili e bisogna essere capaci di mantenere l’equilibrio. Se riusciamo a mettere in campo sempre la nostra identità credo che una squadra come la nostra sia destinata solo a crescere”.
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