Sergio Mattarella è stato rieletto presidente della Repubblica. Il Capo dello Stato è stato riconfermato con 759 voti (nessun astenuto, 25 le schede bianche e 13 i voti nulli), secondo presidente più votato dopo Sandro Pertini (832 suffragi).
Ecco i commenti a caldo di Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa, Stefano Bonaccini, presidente della Regione, e Matteo Rancan, capogruppo della Lega, i tre “grandi elettori” che hanno rappresentato la Regione Emilia-Romagna nell’elezione del Capo dello Stato.
“La riconferma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella- commenta Emma Petitti– è un segno di grande fiducia nella sua persona e nella sua guida. In questo particolare momento storico, una figura come la sua è indispensabile per mantenere la stabilità di cui il Paese ha bisogno. Il settennato del presidente Mattarella è stato caratterizzato da profonde trasformazioni politiche, economiche e sociali a livello globale. Un contesto in cui si è reso necessario gestire equilibri delicati e tante crisi, fino alla pandemia, non ancora conclusa, soprattutto per le ripercussioni che hanno travolto vari aspetti della quotidianità, dal lavoro, alla scuola, alla vita sociale. Ecco perché abbiamo ancora bisogno della sua guida, capace di mantenere la rotta con profondo rigore morale per affrontare le sfide che ci aspettano da qui ai prossimi mesi. Il Parlamento ha espresso un segnale chiaro stringendosi attorno alla figura del presidente Mattarella nell’interesse dell’unità e del Paese”.
“La rielezione del presidente Sergio Mattarella- sottolinea Stefano Bonaccini– assicura la stabilità che serve al Paese e quell’imparzialità che è richiesta dalla nostra Costituzione. Garantisce, inoltre, quell’autorevolezza e serietà che tanto i cittadini quanto le cancellerie internazionali hanno potuto apprezzare. Personalmente sono onorato di averlo votato e di averlo fatto in rappresentanza dell’Emilia-Romagna”.
Per Matteo Rancan, capogruppo della Lega, “la riconferma del presidente Mattarella risponde all’esigenza di dare continuità all’azione del governo Draghi e stabilità al Paese, in un momento in cui alla crisi pandemica e socio-economica si aggiungono quella energetica e del costo delle materie prime nonché quella internazionale. Sono orgoglioso di come la Lega ha agito in questo giorni, prodigandosi nell’avanzare proposte di figure di spessore e all’altezza del ruolo istituzionale. Uno sforzo, però, frustrato da incomprensibili veti. Ora è tempo di riprendere con rinnovato impegno e ancor più sentita responsabilità il lavoro sul territorio, per affrontare l’emergenza sanitaria e la nuova frontiera dell’emergenza del ‘caro bollette’ e dell’aumento del costo delle materie prime”.
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