Prosegue la seconda parte dello screening: “Aderire è un atto di responsabilità”

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Prosegue la seconda fase dalla campagna di screening sierologico sulla popolazione attivata dall’Azienda Usl di Piacenza in collaborazione con la Regione Emilia Romagna.

L’iniziativa si rivolge a un campione rappresentativo della popolazione generale per sesso, età e distribuzione geografica. La persona selezionata riceve una chiamata dal numero aziendale 0523.308001Una voce registrata propone il test, che può essere accettato o rifiutato dal cittadino. Se la persona aderisce, riceverà un appuntamento. Nel caso il cittadino non sia disponibile, un operatore lo contatterà successivamente per individuare una nuova data.

Lo screening è gratuito e non implica alcuna richiesta da parte del cittadino o ricetta del medico. Alla persona selezionata è proposto un prelievo di sangue che ricerca la presenza degli anticorpi IgG; contestualmente, si esegue anche un tampone nasale.

– In caso di esito negativo del test sierologico, non sarà necessario procedere ad analizzare il tampone e il campione sarà distrutto entro 48 ore.

– Qualora invece l’esame fosse positivo, per escludere che non ci siano ancora virus vitali a livello della mucosa delle vie respiratorie, si procede a esaminare il tampone per evitare che la persona possa inavvertitamente contagiare altri con cui entra in contatto. Se il tampone risulta positivo, l’interessato riceverà un avviso dai servizi territoriali e posto in isolamento domiciliare.

I test sierologici sono effettuati capillarmente sul territorio, nelle Case della salute, nei punti prelievo degli ospedali e in due Cliniche mobili, con una programmazione progressiva che coinvolgerà i residenti di tutti comuni. Durante la convocazione telefonica, al cittadino si specifica dove deve recarsi per il prelievo di sangue e l’esecuzione contemporanea del tampone nasale. Alla persona si richiede di portare una fotocopia del proprio documento di identità e di presentarsi con la massima puntualità.

L’esito del test sierologico (e dell’eventuale tampone) è inviato sul Fascicolo sanitario elettronico e caricato sul sistema Sole, per essere consultabile dal medico o dal pediatra di famiglia.

“Invitiamo le persone ad aderire allo screening: partecipare al test – evidenzia Luca Baldino, direttore generale dell’Azienda Usl – è un atto di responsabilità prima di tutto verso i propri contatti più stretti. Una persona può infatti trasmettere la malattia pur senza avere sintomi evidenti e contagiare inavvertitamente altri (familiari, amici, colleghi, clienti..). Sottoporsi al test, inoltre, produce benefici per  tutta la comunità cui appartiene, facendo emergere eventuali focolai di infezione oggi non noti”.

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