Scontro con Fratelli d’Italia, Pugni (M5S) lascia la commissione di garanzia

Commissione garanzia e controllo del comune di Piacenza, Andrea Pugni lascia la presidenza. All’origine della decisione, lo scontro con Fratelli d’Italia sul tema del nuovo ospedale. Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle ha avuto un faccia faccia particolarmente duro con gli esponenti del partito di Giorgia Meloni. Il tutto nel corso dell’ultima seduta a palazzo Mercanti.

“Pugni ha perso un’occasione per tacere” avevano scritto in una nota questi ultimi.

“Greve intervento, a base di insulti, del consigliere grillino Andrea Pugni. Non si può infatti che rimanere stupiti dell’aggressione verbale, arrogante nei toni e puerilmente offensiva nei contenuti, da parte di una persona che si dichiara di sentimenti liberali; di qui probabilmente la sua candidatura in passato con Forza Italia. Una persona che vuole rappresentare il rinnovamento in politica”.

“Per di più lo sproloquio – che affonda le radici nel peggior maschilismo – riservato alla consigliera Gloria Zanardi non solo appare sgradevole; ma privo di ogni e qualsiasi motivazione. L’intervento del presidente della commissione di controllo e garanzia del Comune di Piacenza una cosa, tuttavia, ci insegna; non basta avere il volto da buona persona per esserla.

Un crescendo di offese verso Fratelli d’Italia

La scelta di non chiedere conto a Pugni in altre sedi delle sue offese come quella di non pretendere le pubbliche scuse vanno solo a merito dei consiglieri di Fratelli d’Italia; ma non diminuiscono la gravità della vicenda.

Il ripetersi di atteggiamenti inaccettabili nei confronti dei consiglieri di Fratelli d’Italia, inaugurato dal consigliere Fiazza e proseguito in un offensivo crescendo fino all’intervento sbrocco di Pugni, non può essere ulteriormente tollerato.

Nei fatti, una seduta di consiglio comunale dura nel confronto politico amministrativo, ma sostanzialmente corretta nelle espressioni. Una seduta turbata da un intervento fuori luogo che doveva essere quantomeno censurato.

Così non è stato e ci dispiace; non solo per le persone coinvolte ma anche per l’assenza di quella solidarietà politica che in similari occasioni Fratelli d’Italia ha sempre riservato agli altri consiglieri del centrodestra.

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