
Esce dalle aule dell’Università per entrare negli spazi dei futuri ambiti professionali dei laureati in Scienze della formazione: è la proposta formativa che la professoressa Elisabetta Musi propone per il secondo anno agli studenti di “Pedagogia della famiglia” della Laurea Triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione del campus di Piacenza dell’Università Cattolica.
Scienze della Formazione, Università situata
La definisce “Università situata”, la professoressa Musi, ovvero «calata negli ambienti in cui ciò che si insegna dovrà essere applicato».

Scienze della Formazione, i luoghiu degli incontri
“I tre servizi del territorio che hanno accolto la proposta sono il Centro per le famiglie del Comune, che ospiterà un ciclo di incontri aperti a operatrici e genitori (lo scorso anno erano presenti anche bimbi di poche settimane), la Casa Circondariale di Piacenza, in cui si realizzeranno gruppi di lavoro misti studenti/studentesse – ospiti detenuti, e l’Hospice cittadino “La Casa di Iris”, dove già lo scorso anno siamo stati accolti da operatori, volontari e famigliari di persone che hanno trascorso lì il loro ultimo tratto di vita. Questo “peregrinare” dalla nascita al fine-vita, passando per l’erranza e l’errore, è di stimolo ad un apprendimento che si confronta direttamente e concretamente con le fatiche e le risorse delle transizioni familiari, con i cambiamenti che sovvertono l’esistenza individuale e familiare, costituendo un efficace “banco di prova” per le comprensioni e le acquisizioni conseguite in aula nel corso del primo semestre”
La teoria resta
La teoria resta, «ma è espressamente finalizzata a verificare le capacità di analisi e di problematizzazione degli studenti in contesti sconosciuti, per imparare a utilizzare le competenze apprese in funzione di ciò che l’esperienza richiede, generando comprensioni originali e generalizzando informazioni che nascono dal confronto, dal dibattito».

«Si tratta di un’interpretazione della mission dell’Università che non ne tradisce ma anzi ne amplifica l’azione democratica, e che si ispira a esperienze avviate con successo in altri Paesi. La proposta – conclude la docente – è principalmente finalizzata a risemantizzare l’idea stessa di didattica universitaria nei termini di una costruzione collettiva e critica del sapere, in grado di tessere un dialogo tra soggetti che partecipano al mondo-della-vita secondo prospettive differenti ma accomunate da medesimi interessi».
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