Assunzioni, scattano i nuovi obblighi per i datori di lavoro. Confagricoltura: “Avevamo chiesto una proroga, ora ulteriori aggravi per le imprese”

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“Ringraziamo il ministero del Lavoro per la circolare licenziata sui nuovi obblighi in materia di informazioni da fornire ai lavoratori all’atto dell’assunzione. Avevamo chiesto una proroga. A questo punto, dobbiamo rilevare che restano sostanzialmente irrisolti i problemi aggiuntivi a carico delle imprese agricole nel corso di un’annata assolutamente eccezionale”. Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a proposito dei nuovi adempimenti, in vigore dal 13 agosto, previsti dal decreto legislativo n. 104/2022. “Non intendiamo certo contestare gli obiettivi del decreto legislativo che, peraltro, trova fondamento in una direttiva dell’Unione Europea”, prosegue Giansanti.  “Resta il fatto che le imprese agricole sono chiamate a far fronte a nuovi oneri burocratici relativi, in particolare, ai lavoratori stagionali, mentre la siccità ha imposto una revisione urgente dei programmi di assunzione per anticipare le operazioni di raccolta e salvaguardare le produzioni”. “Stiamo fornendo la massima assistenza alle nostre strutture territoriali – sottolinea il presidente di Confagricoltura – per evitare l’irrogazione delle sanzioni previste in caso di mancato o parziale adempimento degli obblighi, con l’auspicio che le Autorità competenti tengano conto delle difficoltà operative che stiamo affrontando”. “Superata questa fase decisamente critica, presenteremo alcune proposte di semplificazione degli obblighi in questione che, a nostro avviso, dovrebbero essere inquadrati nell’ambito dei contratti collettivi per assicurare il rispetto di tutti i diritti dei lavoratori”, conclude il presidente di Confagricoltura. 

“Gli uffici stanno provvedendo affinché le aziende assuntrici possano operare rispettando i nuovi adempimenti e sono a disposizione” – spiega Ilaria Rosa, responsabile dell’Ufficio Paghe e Sindacale di Confagricoltura Piacenza. “Certamente – aggiunge la funzionaria dell’Associazione – in teoria si parla di sburocratizzare per agevolare le imprese, ma al lato pratico continuiamo ad assistere ad un fiorire di intoppi e procedure che ben poco hanno a che vedere con la sostanziale tutela del lavoro”.

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