Anno nuovo, ma già incombono scadenza tributarie ed emergono novità per il lavoro domestico. In particolare, per le famiglie, è importante ricordare che entro il 10 gennaio 2024 i datori di lavoro devono versare i contributi per colf, babysitter e badanti in adempimento all’obbligo di versamento trimestrale. Entro pochi giorni vanno dunque versati i contributi per i tre mesi precedenti.
In tema di occupazione la legge di bilancio 2024 ha introdotto, invece, una novità che può dare chiarezza alle famiglie che impiegano personale profugo dalle zone di guerra, cioè la proroga fino al 31 dicembre 2024 dei permessi di soggiorno rilasciati ai beneficiari di protezione temporanea provenienti dall’Ucraina. La legge finanziaria ha previsto, inoltre, la possibilità di convertire tali permessi, a richiesta dell’interessato, in permessi di soggiorno per lavoro, per l’attività effettivamente svolta. “395.
I permessi di soggiorno in scadenza al 31 dicembre 2023, rilasciati ai beneficiari di protezione temporanea ai sensi della decisione di esecuzione (UE) 2022/382 del Consiglio, del 4 marzo 2022, che accerta l’esistenza di un afflusso massiccio di sfollati dall’Ucraina, ai sensi dell’articolo 5 della direttiva 2001/55/CE del Consiglio, del 20 luglio 2001, conservano la loro validità fino al 31 dicembre 2024.
I permessi di soggiorno di cui al primo periodo perdono efficacia e sono revocati, anche prima della scadenza, in conseguenza dell’adozione, da parte del Consiglio dell’Unione europea, della decisione di cessazione della protezione temporanea. 396. I permessi di soggiorno di cui al comma 395 possono essere convertiti, a richiesta dell’interessato, in permessi di soggiorno per lavoro, per l’attività effettivamente svolta, e si applicano le disposizioni di cui all’articolo 5, comma 2- ter, del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286″ In Italia, secondo l’ INPS, il numero dei lavoratori domestici è circa un milione.
Tra le proposte del sindacato ci sono facilitazioni fiscali per chi dà lavoro in regola, in modo di avere più impiego domestico “in chiaro”, ma anche più assicurazioni sanitarie e più formazione. Una recente ricerca, sostenuta dalla Cisl, mostra infatti che il 35% delle famiglie sarebbe costretto a diminuire o cessare l’attività lavorativa in assenza di colf, badanti e baby-sitter, una percentuale che sale al 50% tra le famiglie a basso reddito, i cui membri in molti casi svolgono attività lavorative meno flessibili come gestione dell’orario.
L’85% delle famiglie dovrebbe ridurre l’impegno lavorativo senza un baby-sitter, mentre più della metà non potrebbe impiegare un membro della famiglia senza una badante. Il lavoro domestico è quindi uno snodo di fondamentale importanza nella società italiana. La sede provinciale del servizio colf e badanti del Caf Cisl, che può dare assistenza su tutta la normativa pertinente è in Via Pietro Cella, 15 Mail: ceb.piacenza@caf.servercisl.it, telefono:0523.464727
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