Scacco matto alle rinnovabili, Laura Chiappa: “Il passo è molto lento, troppi ostacoli frenano la transizione energetica”. Nonostante l’emergenza climatica sempre più pressante, il caro energia, la crisi sociale e gli obiettivi di decarbonizzazione in Italia lo sviluppo delle rinnovabili continua ad essere una corsa ad ostacoli. Il “passo lento” su questo tema emerge dal report “Scacco matto alle rinnovabili” di Legambiente. L’indagine evidenzia la difficoltà a raggiungere l’ambizioso traguardo del passaggio al 100% di rinnovabili entro il 2035 pianificato dalla Regione Emilia Romagna .
Noi avremmo dovuto accelerare moltissimo – spiega Laura Chiappa Presidente della sezione piacentina di Legambiente – proprio per creare questa indipendenza rispetto al gas, ma in realtà sta avvenendo proprio l’opposto. Sia per le scelte del Governo che vuol far diventare l’Italia un hub per il gas e soprattutto l’Emilia Romagna, ma anche perché non riusciamo a fare quello scatto richiesto dalla Comunità Europea. Noi siamo arrivati oggi ad avere quasi 64 gigawatt di potenza installata di rinnovabili, coprendo il 32% del fabbisogno di energia elettrica, però per rispettare gli obiettivi dovremo installarne più del doppio. Significa fare ogni anno 10 gigawatt di rinnovabili, ma nel 2022 ne abbiamo fatti solo 3. Sto parlando ovviamente di grandi impianti che sono poi quelli a fare la differenza rispetto agli impianti di uso civile. Anche questi comunque sono importanti e il numero è salito enormemente.
Sì. In Italia ci sono delle liste d’attesa di oltre 1300 impianti che sono in fase di valutazione, quasi tutti nel Sud dove ha più senso fare grandi impianti di questo genere. Inoltre la grande scommessa degli impianti eolici in mare è praticamente ferma, speriamo si sblocchi almeno la situazione di Rimini che dovrebbe partire con questo progetto. Anche in questo caso ci sono stati un sacco di problemi autorizzativi, ma anche paure da parte delle Amministrazioni. Abbiamo la Regione che spinge per fare dell’Emilia Romagna un hub del gas, ma ha dei dubbi poi per fare un parco eolico offshore quando tutta la costa regionale è punteggiata di pozzi per la trivellazione del gas.
Siamo decisamente indietro rispetto a tutti i paesi europei. La maggior parte delle proposte sono bloccate o per il no delle Regioni. Chiariamo: non è che uno possa fare impianti dove vuole o come vuole, serve una normativa precisa. Però una volta che c’è un investimento e una normativa corretta devi rendere il progetto efficace. Si va avanti sul metano che ha un effetto sul clima mostruoso, però si creano tutta una serie di ostacoli che bloccano di fatto degli impianti di grandi interesse, così non va.
Leggi il report di Legambiente, clicca qui.
Compilando i campi seguenti potrai ricevere le notizie direttamente sulla tua mail. Per garantire che tu riceva solo le informazioni più rilevanti, ti chiediamo gentilmente di mantenere aggiornati i tuoi dati.
Un’affollata assemblea dei metalmeccanici questa mattina, 15 novembre, in sala Nelson Mandela a Piacenza, si…
“Caro Sindaco, stia dalla parte di chi lavora e dei pensionati e partecipi allo sciopero…
A pochi giorni dal suo insediamento quale comandante della Legione Carabinieri “Emilia Romagna”, il 13…
“In arrivo rinforzi per la sicurezza del nostro territorio. Il Viminale ha infatti assegnato a…
Forse irritato dalle contestazioni di piazza da parte di un gruppo di cittadini legata alla…
Arianna Meloni incontra gli elettori e i militanti piacentini di Fratelli d’Italia. Il capo della…