Progetti di salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell’Emilia-Romagna, considerati parte integrante del patrimonio storico, civile e culturale regionale. La Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha approvato un bando che mette a disposizione 80 mila euro per Comuni, Unioni comunali, Province e Città metropolitana, associazioni culturali e organizzazioni con sede in Emilia-Romagna iscritte al Registro Unico Nazionale Terzo Settore e altri soggetti che senza scopo di lucro perseguano nel territorio scopi di natura culturale.
I bandi
Sono ammissibili i progetti che intendono promuovere studi e ricerche sui dialetti locali, anche in collaborazione con università, centri di ricerca, associazioni culturali ed esperti del settore, seminari, convegni e corsi, oltre che progetti e sussidi didattici nelle scuole per la diffusione della cultura legata ai dialetti dell’Emilia-Romagna fra le nuove generazioni, privilegiando, in particolare, gli incontri fra giovani e anziani nell’ottica dello scambio intergenerazionale. Sarà finanziata anche la costituzione di fondi bibliografici specialistici e archivi documentali, anche sonori, e progetti che mettano in rete gli archivi e i fondi pubblici e privati esistenti per la creazione di specifiche sezioni nelle biblioteche. Possono essere sostenute dal bando anche manifestazioni, spettacoli e altre produzioni artistiche, iniziative editoriali, discografiche, televisive e multimediali mirate a valorizzare i dialetti dell’Emilia-Romagna e le realtà culturali a essi legate.
Gli obiettivi
Le azioni da realizzare dovranno perseguire finalità di conoscenza, educazione e valorizzazione. In particolare, sono individuate quattro aree di intervento, a cui dovranno essere ricondotti i progetti, e cioè le strutture del dialetto (fonetica, morfologia, sintassi, lessico e la varietà e registri linguistici), la letteratura (poesia e narrativa), le espressioni della tradizione (teatro, musica, danze, canti) e territorio e comunità (cultura materiale e toponomastica).
I contributi, concessi in misura non superiore all’80% dell’importo delle spese ritenute ammissibili, non potranno comunque essere superiori a 10mila euro.
I progetti devono essere avviati e realizzati entro il 31 dicembre 2023. Non sono ammissibili i progetti già conclusi entro i termini di presentazione della domanda.
Le domande di contributo potranno essere inviate utilizzando esclusivamente la piattaforma online disponibile dal 18 aprile al 17 maggio 2023 sul sito del Settore Patrimonio Culturale (https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/).
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