Attualità

Salute dell’orecchio, sensibilizzazione per le scuole primarie con i professionisti di Otorinolaringoiatria

Due bimbi su 1000, quindi il 2 per mille dei neonati, presentano gravi criticità all’udito alla nascita. Percentuale che sale al 4 per mille nei bambini tra i 5 e i 6 anni, per triplicare negli adolescenti. Numeri più consistenti se ci addentriamo nelle forme minori di disturbi all’orecchio legati a infiammazioni, otiti, perforazioni del timpano, che risultano altrettanto insidiose viste le conseguenze che portano con sé: in prima elementare i bambini che manifestano problematiche lievi sono già il 15% con un trend di crescita con l’avanzare dell’età.

“Quando parliamo di disturbi uditivi il pensiero va a persone mature o anziane – sottolinea la dottoressa Paola Bardasi, direttore generale dell’Ausl di Piacenza – ma la realtà è molto diversa. Le malattie dell’orecchio e i disturbi uditivi sono un problema di ogni età, ma hanno manifestazioni e modalità di individuazione e cura differenti. La letteratura ha ampiamente dimostrato che con prevenzione, diagnosi precoce capace di intercettare l’eventuale problema al suo esordio, cura e riabilitazione è possibile contrastate in maniera sostenibile ed efficace l’emergere della problematiche di udito”.

“In occasione della Terza giornata nazionale di sensibilizzazione sulle malattie dell’orecchio e conseguenti disturbi uditivi: “Sordità: una pandemia silenziosa”, l’Azienda Usl di Piacenza ha avviato un’iniziativa di sensibilizzazione che coinvolgerà le scuole primarie cittadine. Il progetto si rivolge alle classi prime e prevede un intervento informativo sulla salute dell’orecchio. I professionisti di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Piacenza sottoporranno i bambini a un breve e semplice test audiometrico, non invasivo, in grado di individuare precocemente problematiche per le quali esiste una cura o un trattamento specialistico”.

“Identificare eventuali difficoltà quando sono ancora in fase iniziale”

L’obiettivo è quello di identificare eventuali difficoltà quando sono ancora in fase iniziale, per permetterne una successiva valutazione specialistica più approfondita. Il test individua, con buon livello di attendibilità, i soggetti a rischio di un determinato disturbo. L’esame è assolutamente indolore e non invasivo e si esegue in pochi minuti. Il test consiste nell’inviare all’orecchio del bambino stimoli sonori attraverso una cuffia tarata; ai partecipanti viene chiesto di alzare la mano quando sentono il suono.

“I primi anni di vita dei bambini rappresentano un momento cruciale per sviluppare al meglio alcune capacità, tra cui l’udito – sottolinea il professor Domenico Cuda, direttore di Otorinolaringoiatria – Sentire bene è fondamentale per sviluppare correttamente le capacità comunicative e il linguaggio, migliorare le relazioni sociali, l’attenzione e il rendimento scolastico”.

“Come Azienda Usl siamo da sempre impegnati nella promozione della salute dell’udito, con particolare attenzione alla prevenzione e all’intercettazione precoce di eventuali campanelli di allarme: già dal 2005, in collaborazione con il reparto di Pediatria del professor Giacomo Biasucci, abbiamo avviato lo screening dell’udito per tutti i nuovi nati, ben in anticipo rispetto alle direttive regionali e nazionali che lo hanno normato tra il 2012 e il 2013”.

“Colmare il gap nell’età dell’evoluzione”

“Quello che va ancora colmato è il gap nell’età dell’evoluzione. Attorno ai sei anni, infatti, possono manifestarsi disturbi uditivi con esordio tardivo, legati alla genetica, ma anche a patologie contingenti che, se non adeguatamente individuate e trattate, possono sfociare in problematiche più importanti. Ecco perché abbiamo voluto caratterizzare questa edizione della terza giornata nazionale di sensibilizzazione sulle malattie dell’orecchio e conseguenti disturbi dell’udito, di cui mi fregio di essere tra i fondatori, focalizzandoci su questa fascia di età così delicata”.

“Ai bimbi coinvolti verranno spiegati quali sono i possibili disturbi e le patologie dell’orecchio e poi verranno sottoposti a un esame. Un test breve e completamente indolore che consentirà ai nostro professionisti di valutare lo stato di salute dell’orecchio dei piccoli coinvolti. Nel caso in cui emerga la necessità di ulteriori approfondimenti, un professionista sanitario dell’Azienda Usl di Piacenza contatterà direttamente i genitori al numero di telefono fornito sul modulo di adesione per fissare un controllo gratuito in ospedale con medici Audiologi o specialisti di Otorinolaringoiatria.

“La sordità è, come viene definita nel titolo di questa giornata, una pandemia silenziosa. Si conta che almeno un miliardo e mezzo di persone al mondo siano colpite da una malattia dell’orecchio, organo che, è bene ricordarlo, non si rigenera e quando è danneggiato lo è per sempre. Ecco perché è fondamentale una diagnosi precoce degli eventuali problemi”.

I campanelli d’allarme

“I campanelli di allarme a cui i genitori dovrebbero fare attenzione, oltre a fattori genetici ed ereditari, sono distrazione, iperattività, difficoltà a concentrarsi, tendenza all’isolamento, dolori ricorrenti all’orecchio, ritardo linguistico, mancata risposta alle sollecitazioni sonore. Tutti segnali di un possibile problema all’orecchio che, intercettato tempestivamente, trova piena soluzione. Evitare auricolari nei bambini piccoli, musica e rumori ad alto volume e seguire attentamente i calendari vaccinali per evitare malattie come pneumococco e meningite che possono portare a complicazioni dell’udito, sono altri fattori a cui fare attenzione. L’udito è un bene prezioso che va custodito”.

Romeo Nicola Manno, dirigente del terzo Circolo di Piacenza che ha coordinato con l’Azienda i contatti con le scuole, ha ringraziato il professor Cuda per l’iniziativa “che supporta in primo luogo i piccoli poiché i bimbi non hanno percezione della loro eventuale difficoltà di udito che li porta in primo luogo a non socializzare con i compagni e con le insegnanti”.

“Iniziative come questa – ha quindi aggiunto Giorgio Chiaranda, direttore Medicina dello sport e promozione della salute – rientrano perfettamente nella vocazione della nostra Azienda e del programma di Scuole che promuovono salute, ovvero offrire occasioni di monitoraggio da cui scaturiscano azioni di formazione e controllo”.

L’iniziativa ha coinvolto 31 classi di prima di Piacenza con una platea 640 bambini.

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