«E’ stata una Salita indimenticabile, superiore alle aspettative; può essere portata a modello a livello nazionale come esempio di fruizione autentica delle opere d’arte, che a mio parere si ottiene solo con la visione diretta e non con le visite virtuali attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali».
Promossa a pieni voti la visita alla cupola di Santa Maria di Campagna effettuata dal dottor Roberto Pancheri, dell’Ufficio beni architettonici della Soprintendenza della Provincia autonoma di Trento, che ha approfittato, insieme alla moglie Monica Bersani, archeologa, della eccezionalissima apertura straordinaria gratuita della Salita al Pordenone il giorno dell’Epifania.
“Complimenti per l’organizzazione”
«E’ un ottimo modo – ha aggiunto il dottor Pancheri – per fidelizzare i cittadini alle opere d’arte della loro città ed è particolarmente significativo che a farlo sia un privato, in questo caso la banca locale, a cui devo fare i complimenti per la perfetta organizzazione dell’evento. Come ho saputo dell’iniziativa? Io e mia moglie programmiamo sempre a dicembre la visita a una città che ancora non conosciamo da effettuarsi all’inizio dell’anno. La scelta per il 2020 è caduta su Piacenza e navigando su Internet abbiamo appreso dell’appuntamento straordinario del 31. Speravamo in un’altra apertura e siamo stati fortunati. Avete una città molto ben dotata dal punto di vista culturale. Oltre a Santa Maria di Campagna, abbiamo visitato Palazzo Farnese, il Duomo e la Galleria Ricci Oddi».
L’eccezionalissima apertura gratuita della Salita al Pordenone per l’Epifania – già sold out dalla sera di domenica – ha richiamato centinaia di visitatori, che hanno potuto ammirare la cupola e gli altri affreschi del Pordenone in Basilica accompagnati dalle guide di Operadarte.
I visitatori hanno ricevuto in dono il volume “I dipinti negati”, la storia delle opere (rimosse) che ornavano il convento di Santa Maria di Campagna, recentemente presentato dalla Banca. Nel pomeriggio, il pittore Cristian Pastorelli ha autografato le copie della pubblicazione che ha curato insieme a Emanuele Galba.
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