“Una coppia che dorme nello stesso letto e vive sotto lo stesso tetto non può ballare insieme”. E’ l’aspetto che sottolinea Gianni Indino, presidente del Sindacato Italiano Locali da Ballo dell’Emilia Romagna.
A differenza di quanto ipotizzato in un primo momento, il nuovo decreto ministeriale del premier Giuseppe Conte ha rimandato l’apertura delle discoteche e delle sale da ballo in Italia; non riaprono il 15 giugno, ma resteranno chiuse almeno fino a metà luglio.
“Non ci sono solo le discoteche, ci sono i balli di coppia. Per questo mi sembrano strane le linee guida tracciate dal governo. Un’incongruenza, ma noi vogliamo collaborare per portare a casa dei risultati”.
“Lo spostamento della riapertura dei locali a luglio ha rappresentato una mazzata incredibile. Mi telefonano colleghi con le lacrime agli occhi; avevano già assunto personale garantendo a padri di famiglia e ragazzi uno stipendio: e invece no, devono dire loro di restare a casa ancora un mese. Un’esperienza che non auguro a nessuno, perché ho visto crollare il mondo addossso a ragazzi e ragazze”.
“Quando chiude una fabbrica importante con centinaia di lavoratori si mobilitano il mondo sindacale, il governo, i partiti, scendono tutti in piazza. E noi? Condenso questa situazione con una parola: vergogna”.
“Vorrei avanzare una speranza. Sono in contatto con la Regione, con Bonaccini. Stiamo lavorando per anticipare i tempi e credo ci siano spiragli”.
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