Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Confesercenti relativo alla prossima partenza dei saldi invernali (a Piacenza ed in tutta l’Emilia Romagna dal 5 gennaio e per sessanta giorni). “Evento da sempre molto sentito dalla categoria ma anche dai consumatori ma nel tempo sempre più svilito da nuovi e deleteri eventi (dal black friday al boxing days) che aggirano e non rispettano regole ed ordinamenti del settore”, commenta l’associazione di categoria.
“Situazione che porta ad un grave danno soprattutto per le rete fisica degli esercizi commerciali ma anche confusione e perdite delle tutele nei consumatori. Si rendono sempre più necessari interventi normativi che vadano a far rispettare le regole oltre a rivedere alcuni elementi dei saldi stessi (vedi il periodo da avvicinare sempre più alla fine reale della stagione ed alla durata)”.
LA NOTA DI CONFESERCENTI
La stagione dei saldi si avvicina: tra il 2 ed il 5 gennaio (a Piacenza ed in tutta la nostra Regione il 5 e per sessanta giorni) prenderanno il via in tutte le Regioni italiane le vendite di fine stagione invernali, il primo grande appuntamento commerciale del 2023 e uno tra i più attesi dai consumatori. Purtroppo, però, l’evento rischia di essere ‘diluito’ dalla valanga di pre-saldi e promozioni iniziate già a Santo Stefano: si è importata, infatti, addirittura la tradizione dei Boxing Days, il periodo di sconti – celebrato nel Regno Unito e in altri paesi del Commonwealth – che inizia proprio il 26 dicembre.
Così Fismo, la federazione dei negozi specializzati in moda di Confesercenti.
Una valanga promozionale che rischia di disorientare i consumatori e travolgere l’evento dei saldi invernali, danneggiando gli imprenditori che correttamente aspettano il giorno previsto per dare il via alle vendite di fine stagione. A tutto vantaggio soprattutto dei grandi marchi e delle piattaforme web – ma anche di qualche negozio del retail fisico – che hanno già iniziato a bombardare d’offerte i consumatori.
“Dopo avere importato il Black Friday, adesso arrivano anche i Boxing Days, l’ennesima trovata per intercettare in anticipo i consumatori in attesa dei saldi invernali. Una strategia che ha fortemente diminuito, nel corso degli ultimi anni, l’effetto richiamo dei saldi sui consumatori, come è evidente a tutti. A svantaggio soprattutto della rete dei negozi di abbigliamento fisici, per i quali i saldi valevano fino a qualche anno fa fino al 30% del fatturato annuale”, dichiara Fabrizio Samuelli, Direttore di Confesercenti Piacenza.
“Purtroppo, quella delle vendite con sconto e anche sottocosto è diventata pratica commerciale diffusissima, con cui si cercano di mantenere i volumi perduti in questi anni di difficoltà. La pratica, però, di fatto penalizza le attività meno strutturate che non possono competere contro campagne promozionali così aggressive. Ma per i saldi tradizionali i consumatori da sempre premiano i negozi di vicinato dei quali possono verificare la veridicità dell’offerta. Infatti, la spinta del marketing verso pre-saldi, vendite private e promozioni speciali, a nostro avviso, disorienta e riduce le tutele degli stessi consumatori, inducendoli a confondere le vendite promozionali con i saldi di fine stagione. Che sono un evento commerciale del tutto diverso: i saldi, infatti, si applicano solo a prodotti che abbiano una stagionalità, come abbigliamento e accessori moda, seguendo una disciplina giuridica complessa che va dalla comunicazione preventiva dell’inizio delle vendite di fine stagione all’obbligo del doppio prezzo in cartellino. Dobbiamo fermare la confusione: bisogna rivedere le regole (anche sulle date – da spostare in avanti di almeno un mese – e surata – da ridurre a trenta giorni e non sessanta come oggi) per garantire sconti trasparenti ai consumatori e tutela della concorrenza, anche avvicinando di più la data di partenza delle vendite alla fine reale della stagione”.
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