Logistica a Roncaglia, un gruppo di residenti presenta ricorso al presidente della Repubblica. Ricorso notificato ieri con cui un gruppo di quindici residenti nella frazione di Roncaglia ha impugnato gli atti della Giunta Comunale e della Provincia di Piacenza. Atti con i quali, nel novembre scorso, la giunta ha dato il via libera alla variante relativa all’insediamento denominato AP12 Mandelli. Insediamento che dovrebbe sorgere in località I Dossi.
Assistiti dagli avvocati Umberto Fantigrossi e Valeria Fantigrossi i ricorrenti lamentano l’aggravio delle condizioni di inquinamento atmosferico e del traffico pesante indotto dall’insediamento futuro. Un’azione che, se fosse accolta, potrebbe portare all’azzeramento dell’intervento. A sostegno i legali hanno evidenziato due distinti motivi di diritto.
Il primo fa riferimento agli obblighi derivanti dalla Direttiva comunitaria 2001/42/CE e dal Codice dell’ambiente nazionale in materia di valutazione ambientale strategica. Una procedura che, secondo i ricorrenti, avrebbe dovuto essere puntualmente seguita, sussistendone tutti i presupposti. Mentre l’esenzione è basata su una relazione ampiamente carente sul piano tecnico e documentale. Relazione redatta dai tecnici della Società proponente e validata dalla Provincia, ente peraltro sprovvisto, nella sua attuale organizzazione, di un Ufficio specificatamente competente in materia di ambiente. Si trattava di una situazione nella quale, semmai, tutta la procedura relativa alla VAS avrebbe dovuto essere messa in capo all’ARPAE. Ad ARPAE invece hanno chiesto un semplice parere, di cui peraltro non si è tenuto pienamente conto. Infatti suggeriva di considerare l’opportunità di accorpare tutta la logistica nel polo esistente a Le Mose.
Il secondo vizio, denunciato con il ricorso, riguarda il mancato passaggio della variante in Consiglio comunale. L’incompetenza della Giunta, secondo i legali dei cittadini di Roncaglia, deriva dalla circostanza che la variante ha oggettivamente carattere sostanziale. Inoltre modifica anche la cessione di aree già avvenuta in precedenza, in base alla convenzione urbanistica sottoscritta con la proprietà con atto notarile del 2008. Dovendosi dare corso a nuove e diverse cessioni di aree e cambiando anche la tipologia di attività da insediare (da piccole e medie imprese ad un unico grande operatore della logistica) la pratica avrebbe dovuto seguire il medesimo iter già seguito al suo inizio e quindi essere riportata all’esame del Consiglio comunale.
Dopo la notifica le tre controparti, cioè le due amministrazioni e la Società Piacenza Est s.r.l., hanno un termine di sessanta giorni per chiedere che del ricorso si occupi il Tribunale amministrativo regionale di Parma. Altrimenti verrà deciso in unico grado a Roma dal Consiglio di Stato.
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