“Dopo la diffusione della notizia del “ritrovamento “del Klimt, penso di non venire meno ad alcun impegno preso pubblicando la foto dell’opera , esposta nella sala d’onore della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi , prima del suo affidamento alla custodia dell’autorità giudiziaria. Ero lì al momento del “ritrovamento” , ho condiviso con le persone presenti una gioia che non può essere descritta”. Sono le parole di Franca Franchi, consigliere della Galleria Ricci Oddi. Sul suo profilo Facebook campeggia fiero il Ritratto di Signora trovato ieri in un anfratto del giardino interno alla struttura.
Gioia condivisa dal presidente della Galleria, Massimo Ferrari, il quale però mantiene ancora una doverosa prudenza. “Gioiremo alla fine, quando sapremo con certezza se si tratta dell’originale”.
“Se l’autenticità sarà confermata, dedicheremo questo ritrovamento a Stefano Fugazza, direttore della galleria Ricci Oddi proprio all’epoca del furto”.
L’opera ora si trova nelle mani degli inquirenti per le perizie del caso. Le verifiche necessarie a stabilire l’autenticità dell’opera sono affidate ai carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Bologna. La polizia scientifica di Piacenza, invece, si occuperà di analizzare gli altri elementi legati al ritrovamento. In particolare il sacco nero in cui il dipinto era stato avvolto da coloro che lo hanno collocato nella fessura della parete.
Nel frattempo la Procura ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per ricettazione.
“Dal racconto di tutte persone coinvolte nel ritrovamento del dipinto alla Galleria Ricci Oddi, quello che emerge è innanzitutto l’importanza di questa svolta inattesa e l’orgoglio all’idea di restituire, alla città e alla storia dell’arte, un bene così prezioso”.
L’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi segue senza sosta, da ieri, l’evolversi della vicenda riguardante il “Ritratto di signora” di Klimt; pur sottolineando che occorre mantenere giusta cautela in attesa delle perizie scientifiche sul quadro, tende a sottolineare come chi partecipa ad una ricerca e ad un ritrovamento di tale portata meriti la più grande riconoscenza di tutta la comunità.
“Gratitudine per il lavoro costante della Procura e delle Forze dell’Ordine, che in questi 22 anni non hanno mai smesso di indagare; a ciò si aggiunge un doveroso ringraziamento anzitutto al personale comunale che ha avviato le operazioni di pulizia straordinaria del verde. Ma anche al signor Mohammed Abrjnaz e a tutti i suoi colleghi, per la cura, l’attenzione, la tempestività ed il senso di responsabilità con cui hanno allertato i propri coordinatori e lo staff della Galleria; a partire dai suoi custodi, che per primi hanno potuto verificare l’eccezionalità di quanto era accaduto.
L’autentica emozione che si percepisce nel loro resoconto esprime bene i sentimenti che la nostra comunità sta vivendo in queste ore; peraltro alla vigilia di un momento significativo come l’apertura della mostra-tributo dedicata a Stefano Fugazza, che a questo punto stiamo già integrando. Ancora una volta, ribadisco che l’Amministrazione comunale e tutto il sistema Piacenza faranno di tutto perché il capolavoro di Klimt, se le verifiche daranno le conferme che tutti attendiamo, possa ritornare finalmente a casa, alla Galleria Ricci Oddi; per essere ammirato, salvaguardato come merita ed essere traino per la nostra cultura ed il nostro turismo”.
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