Fuga finita. Una donna di 39 anni e suo marito di 41 anni, di origine bosniaca, sono stati arrestati venerdì sera in piazzale Marconi a Piacenza vicino alla stazione ferroviaria in esecuzione di ordini di carcerazione emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
A fermarli è stato un equipaggio del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Piacenza che stava effettuando un normale servizio di controllo del territorio. Infatti, dalla Centrale Operativa ai militari in servizio era stato segnalato che una donna straniera era stata vittima di un’aggressione da parte del marito e di un figlio minore nei pressi dello scalo ferroviario. Così la pattuglia del radiomobile in viale Sant’Ambrogio all’altezza della rotonda di Piazzale Marconi ha individuato e fermato la donna che era alla guida di una Ford Focus, con targa straniera, e in compagnia di un bambino, seduto sul sedile anteriore. Era priva di documenti di guida e identificativi ed era anche molto agitata perché aveva appena avuto un acceso diverbio con suo marito e con suo figlio di 15 anni.
I due, però, non si erano allontanati e i militari li hanno fermati, seduti ad un tavolino del bar vicino alla rotonda del piazzale dove era stata fermata la donna. Dovendo approfondire e verificare l’eventuale accaduto, con l’ausilio delle pattuglie delle Squadre d’Intervento Operativo del IV Rgt Carabinieri di Mestre, in questi giorni in servizio a Piacenza, tutto il nucleo famigliare è stato portato in caserma in via Beverora.
E’ bastato inserire i loro nomi nel sistema per scoprire che nei loro confronti pendevano dei provvedimenti restrittivi. In particolare : nei confronti dell’uomo di 41 anni, nato in Bosnia-Erzegovina, senza fissa dimora, con precedenti penali, è emerso un provvedimento definitivo che disponeva la reclusione di 11 mesi e giorni 4 per reati contro il patrimonio, la persona e in materia di immigrazione per alcuni fatti commessi in Roma ed altre province della penisola tra il 2005 e il 2015. Invece, nei confronti della donna di 39 anni, nata in Bosnia-Erzegovina, senza fissa dimora, con numerosissimi precedenti penali, in stato di gravidanza, è emerso un provvedimento di cumolo di pene definitivo di espiazione che disponeva la reclusione di 18 anni mesi 4 e giorni 28 per numerosi furti, borseggi e reati contro il patrimonio per fatti commessi soprattutto in Roma tra il 1995 e il 2013.
La coppia era seguita da due figli minori, di 7 e 15 anni, che sono stati affidati ai servizi sociali del Comune di Piacenza per essere collocati in due strutture di accoglienza.
La donna è stata sanzionata amministrativamente per guida senza patente perché mai conseguita e l’autovettura è stata sottoposta a sequestro amministrativo.
Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato associato al carcere delle “Novate”, mentre la donna è stata ristretta presso la casa circondariale di Reggio Emilia.
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