Presentato il restauro del dipinto “Atleta vincitore” di Carlo Maria Viganoni promosso dal Corpo della Nobiltà Italiana-Circolo Giovanile

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Continuano al Museo Gazzola i restauri promossi da associazioni, istituzioni culturali e privati cittadini. Questa volta è stato il Corpo della Nobiltà Italiana – Circolo Giovanile a sovvenzionare il recupero, durante l’estate del 2021, di un importante dipinto del piacentino Carlo Maria Viganoni (Piacenza, 1786-1839).
Sabato 18 giugno è stato finalmente presentato il restauro a un folto gruppo di giovani del Corpo della Nobiltà Italiana, presieduto da Ludovico Morando Bevilacqua, alla presenza di Nicolò Nasalli Rocca, rappresentante della Fondazione Istituto Gazzola. Il conservatore del museo, Alessandro Malinverni, ha ricordato brevemente le tappe più significative della carriera dell’autore, svoltasi per lo più a Roma, e ha analizzato l’opera oggetto di restauro. Importante rappresentante del Neoclassicismo italiano, molto legato a Gaspare Landi, Viganoni si distinse soprattutto nel disegno, lasciando al Museo Gazzola oltre settecento tra accademie e composizioni raccolte in sette grandi volumi, ma anche numerosi dipinti e una straordinaria collezione di gessi. Nel 1830 lasciò la Città eterna per assumere il ruolo di docente di figura all’Istituto d’arte Gazzola, carica che mantenne sino alla morte nel 1839.

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Con l’opera restaurata da Davide Parazzi, dal titolo Atleta vincitore, esposta nell’ultima sala del museo piacentino, partecipò al “Concorso dell’anonimo” indetto da Antonio Canova a Roma nel 1813, arrivando secondo dopo Francesco Hayez. Prima del restauro il dipinto mostrava un forte incupimento con viraggio tonale tendente al giallo-rossastro della vernice protettiva applicata in un vecchio intervento. I lavori, autorizzati dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle province di Parma e Piacenza e seguiti dal funzionario Anna Coccioli Mastroviti, sono stati effettuati direttamente in loco in modo da non alterare la stabilità strutturale del dipinto acquisita nel corso dei secoli all’interno del museo.
Grazie ai positivi riscontri di questa e altre opere, Viganoni ottenne alcune significative commissioni, e divenne maestro di disegno dei figli di Luciano Bonaparte, principe di Canino.

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