Più di 30 anni di restauri curati dalla Banca di Piacenza: “Testimonianza del legame con i territori di appartenenza”

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L’indissolubile legame della Banca locale con il territorio di appartenenza testimoniato attraverso il recupero e la valorizzazione del patrimonio artistico. Un concetto sul quale hanno concordato i relatori (l’autrice Valeria Poli, don Davide Maloberti e Giovanni Dotti, introdotti da Riccardo Mazza dell’Ufficio Relazioni esterne) che sono intervenuti alla presentazione del volume “Dal cancello di San Sisto alla Salita al Pordenone: più di 30 anni di interventi di recupero curati dalla Banca di Piacenza”, primo incontro (di quattro) dedicati all’editoria della Banca trasmesso in streaming dalla Sala Ricchetti delle sede centrale dell’Istituto di credito di via Mazzini.

La pubblicazione (aggiornata al 2020, le precedenti edizioni abbracciavano i periodi 1987-2007 e 1987-1997) racconta 33 anni di restauri con oltre 200 interventi compiuti nel Piacentino e in altri territori d’insediamento (Cremona, Fidenza e Parma) riportandone l’elenco suddiviso per comune. Nel testo l’autrice descrive poi gli interventi per tipologia (architettura, pittura, scultura, organi) soffermandosi su alcuni recuperi di particolare significato, ricordati dall’arch. Poli anche durante la presentazione, seguita online da un pubblico numeroso e riguardanti l’Oratorio di San Giuseppe e la Collegiata di Santa Maria delle Grazie a Cortemaggiore; le chiese cittadine di San Francesco, San Giovanni in Canale, Santa Maria di Campagna (con la Salita al Pordenone e l’affresco del Sant’Agostino, a cui è dedicata la copertina del libro), San Sisto (il cancello, l’organo, gli ovali della navata centrale, gli arredi della sagrestia); il Seminario vescovile; Palazzo Malvicini Fontana della Diocesi; la sede del Politecnico. L’autrice, tra le altre cose, ha sottolineato – parlando della «meritoria opera» della Banca di Piacenza in campo culturale – «dell’altrettanto importante azione di sensibilizzazione della pubblica opinione attraverso l’organizzazione di conferenze, concerti, pubblicazioni con studi di alto livello che promuovono la conoscenza del patrimonio artistico».

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Anche il direttore de “Il Nuovo Giornale” don Maloberti ha nel suo intervento – focalizzando l’attenzione sul patrimonio religioso – riconosciuto come l’importanza del restauro di un bene artistico non sia solo circoscritta al suo recupero, ma includa la valorizzazione, messa in atto dalla Banca, di quegli stessi beni ponendoli al centro di eventi culturali. «Diciamo grazie alla Banca di Piacenza – ha concluso don Maloberti – per l’impegno profuso in tutti questi anni. “Investe sul territorio ciò che raccoglie sul territorio” non è un semplice slogan pubblicitario, ma un gesto di fiducia per la realtà piacentina, anche quella artistica, un gesto di promozione che fa crescere».

L’assessore alla Cultura del Comune di Alta Val Tidone Dotti ha ricordato che in Valtidone si deve alla Banca la riscoperta e, poi, la totale salvaguardia del millenario complesso religioso e abitativo di Santa Maria del Monte, sede del premio “Solidarietà per la vita”, «portata avanti con esemplare concretezza dagli anni Ottanta ad oggi» e che ha visto come ultimo intervento il recupero del fabbricato adiacente alla chiesa, destinato all’ospitalità dei pellegrini. «Doni a costo zero per la cittadinanza – ha chiosato l’assessore Dotti – e che meritano la gratitudine dei piacentini e di tutti coloro che amano i valori dell’arte, dello spirito e dell’appartenenza civica».

Le prenotazioni del libro si effettuano telefonando all’Ufficio Relazioni esterne (0523 542137), dove potrà essere poi ritirato.

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