È dedicata a Laura Scala, responsabile della Comunità Cà Torricelle prematuramente scomparsa nel 2022, la Residenza trattamento estensivo per i disturbi del comportamento con sede in via Buozzi. La struttura è stata inaugurata oggi da Eleonora Corsalini, direttore Attività sociosanitarie dell’Azienda Usl di Piacenza; Corrado Cappa, direttore Psichiatria di collegamento e inclusione sociale, Massimo Rossetti, direttore del Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche e Nicoletta Corvi, assessore alle Politiche per l’infanzia, la solidarietà, l’abitazione e l’inclusione sociale del Comune di Piacenza.
“Oggi siamo qui a inaugurare – ha esordito Eleonora Corsalini dopo aver salutato e ringraziato gli operatori e i familiari presenti al taglio del nastro – una realtà che si innesta perfettamente nel quadro di sviluppo socio sanitario previsto nelle linee programmatiche del Programma regionale integrato recentemente approvato dall’Emilia-Romagna per la gestione dei momenti più emergenziali e delicati dei pazienti con disturbi dello spettro autistico. Un tassello importante nel processo di cura delle persone che, essendo un unicum a livello regionale, fungerà da punto di riferimento per tutti gli utenti dell’area vasta”.
“Questa residenza ha un grande valore sociosanitario e simbolico – ha sottolineato il direttore Cappa – Prima di tutto perché porta il nome di Laura Scala, professionista di grande spessore che per 10 anni ha guidato la comunità di Ca’ Torricelle, poi perché è “dentro le mura”. Ca Torricelle, infatti, era una bellissima struttura immersa nel verde, ma posta fuori dalla città, fuori dalla mura. Residenza Laura è nel cuore del tessuto sociale della città, dentro le mura sia fisicamente sia simbolicamente: perché non possiamo lasciare fuori la disabilità mentale dimenticandoci che esista. Il Programma regionale integrato per l’assistenza alle persone con disturbi dello spettro autistico individua in strutture come questa un completamento della rete socioassistenziale al fianco di pazienti e famiglie, poiché quando emerge il comportamento problema le persone affette da disturbi del comportano possono diventare lesive o autolesive”.
Accanto al sollievo per il nucleo familiare il dottor Capa ha voluto porre l’accento sul ruolo che queste strutture hanno sulla prevenzione di malattie psichiatriche nei soggetti affetti da autismo e sul loro rientro in società.
“Le persone con spettro dell’autismo sono maggiormente esposte a malattie mentali come la depressione che non sono dovuti all’autismo, ma possono svilupparsi parallelamente e contestualmente. Per questo è importante mettere in atto azioni per scongiurare l’insorgere di queste patologie e lavorare sui pazienti per migliorarne le condizioni perché, come dico sempre, qui i nostri ospiti sono di passaggio. I nostri operatori altamente specializzati e multidisciplinari lavorano sull’emergenza con l’obiettivo di far rientrare i ragazzi in famiglia o in contesti meno intensivi perché farli vivere nella società è il nostro fine”.
Un fine ripreso dall’assessore Corvi per cui “non ci può essere benessere se non c’è accettazione e riconoscimento che passano dall’integrazione e dall’inclusione. La collocazione di Casa Laura nel tessuto urbano è la chiave per integrare e includere questi ragazzi nella città socialmente e fisicamente”.
Dopo il taglio del nastro da parte di Benedetta e Patrizia, due giovani ospiti della struttura, e la benedizione da parte di don Federico Tagliaferri, Giovanni Barbaglio ha scoperto la targa dedicata alla moglie Laura.
“Casa è affetto e mai come in queste realtà l’affetto è fondamentale – ha sottolineato ringraziando gli operatori che hanno voluto dedicare alla memoria della moglie la residenza – Perché solo l’affetto consente di vedere le persone come uniche e grandi dando dignità a pazienti e operatori”.
Residenza Laura, un esempio unico in Regione
Istituita dall’Azienda Usl di Piacenza nel 2022, Residenza Laura è un esempio unico in Regione Emilia-Romagna di struttura residenziale dedicata ad accogliere pazienti con gravi forme di autismo e disabilità intellettiva che manifestano persistenti disturbi del comportamento (aggressività auto ed eterodiretta, distruttività).
La struttura è completamente gestita da personale del Servizio sanitario regionale. Dalla seconda metà del 2022, infatti, l’Azienda ha deciso di non dare ulteriore corso a un contratto con una cooperativa esterna e ne ha assunto la conduzione diretta, con un notevole investimento sulle risorse umane.
Sono stati infatti assunti complessivamente 22 operatori. La Residenza trattamento estensivo è gestita da uno staff completo di professionisti, tra terapisti, infermieri, operatori sociosanitari, psicologi, tecnici e psichiatri che dipendono dall’unità operativa Psichiatria di collegamento e inclusione sociale.
L’utenza è per lo più già in carico alla rete dei servizi sociali territoriali e la struttura rientra nel percorso dedicato alle persone affette da autismo (percorso diagnostico terapeutico assistenziale autismo), completando l’offerta già in essere.
La Residenza trattamento estensivo risponde ai bisogni specifici di pazienti per i quali i ricoveri tradizionali non sono soluzioni ottimali. Viste le condizioni di gravità, la loro presenza in famiglia è critica. La residenza garantisce invece una possibilità di permanenza anche per tempi lunghi, con l’opportunità di frequentare, durante la giornata, i centri diurni o svolgere attività lavorative.
La struttura può ospitare fino a 14 pazienti e al momento è occupata da 10. È riferimento per tutta l’Area Vasta Emilia Nord.
Con l’internalizzazione della Residenza di via Buozzi, tutte e cinque le comunità psichiatriche piacentine sono oggi a gestione diretta dell’Azienda.
L’edificio in cui è stata allestita la Residenza è stato messo a disposizione dal Comune di Piacenza.
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