Racconti d’estate, narrazioni storiche ambientate a Pizzighettone il 27 agosto

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Nella serata di sabato 27 agosto (inizio alle ore 21.30) si svolgerà un’iniziativa coinvolgente e vivace per scoprire un episodio storico della Valpadana accaduto fra tardo Medioevo e Rinascimento.

“Pizzighettone 1449: intrigo al castello” è il titolo dell’evento che avrà come ambientazione una suggestiva location adagiata sulle rive del fiume Adda: le mura pizzighettonesi, illuminate con la fiamma viva di torce e fiaccole.

Questo sarà lo scenario in cui sarà narrato un fatto del 1449: la conquista della roccaforte di Pizzighettone a opera del condottiero Francesco Sforza.

Nel XV secolo la cittadina era uno strategico centro fortificato: vi si trovavano un ponte sull’Adda, una rocchetta, una cerchia muraria e una rocca, governata da un castellano.

Alla metà del Quattrocento la storia pizzighettonese s’intrecciò con quella dell’abile e ambizioso capitano sforzesco.

Nel 1441 Francesco sposò Bianca Maria Visconti, figlia del duca milanese Filippo Maria (che era anche signore di Piacenza).

Il matrimonio gli fruttò il dominio su Cremona e Pontremoli, il titolo di conte, il privilegio di farsi chiamare Visconti e una valida posizione per succedere al suocero (che non aveva eredi diretti).

Il racconto descriverà l’intreccio di congiure, accordi segreti, omicidi, alleanze e rovesciamenti che coinvolsero diverse signorie italiane dopo la morte di Filippo Maria nel 1447: la Repubblica Ambrosiana a Milano, il Ducato di Savoia e la Repubblica di Venezia, oltre allo stesso Francesco Sforza, che nel triennio 1447-1449 acquisì il dominio di Pavia, Piacenza, Novara, Parma, Borgo San Donnino (Fidenza), Alessandria e Tortona.

Toni colloquiali, briosi e ironici, quelli scelti per sviluppare la trama della narrazione, nella quale ebbe parte rilevante Antonio Crivelli: castellano di Pizzighettone nominato da Filippo Maria Visconti e poi confermato dalla Repubblica Ambrosiana.

Venuto in sospetto al regime milanese (e intuendo l’imminente vittoria del capitano sforzesco), il castellano riuscì a intavolare una trattativa segreta con il condottiero e a passare dalla sua parte.

Dopo aver ricevuto un cospicuo pagamento, con un colpo di mano consegnò la piazzaforte di Pizzighettone a Francesco Sforza il 28 agosto 1449.

Il condottiero si aprì la strada verso la vittoria: il mese successivo s’impadronì di Lodi e nel febbraio 1450 conquistò il capoluogo lombardo, diventando il nuovo sovrano del Ducato di Milano.

L’evento è proposto per la serie itinerante di spettacoli «Racconti d’estate», attiva in Liguria, Lombardia, Piemonte e Toscana, oltre che in Emilia-Romagna (fra il 2016 e il 2019 ha fatto tappa anche a Piacenza e ad Alta Val Tidone).

È ispirato al teatro di narrazione: non si limiterà alla cronistoria ma fornirà lo spunto per conoscere anche aspetti legati all’arte, alla cultura, all’economia e alla società del tardo Medioevo e del Rinascimento padano.

Partenza dall’Ufficio Informazioni di Piazza d’Armi (lato cerchia muraria) alle ore 21.30 di sabato sera 27 agosto 2022. Contributo: 5 euro. Percorso in parte entro ambienti coperti: svolgimento anche in caso di maltempo. Info: telefono 349 2203693, Facebook pizzighettone1449, web www.davide.info/it/pizzighettone-1449-intrigo-al-castello.html

Racconti d’estate, narrazioni storiche ambientate a Pizzighettone il 20 agosto

La rassegna «Racconti d’estate» propone una serie di narrazioni storiche ambientate a Pizzighettone, sulle sponde del fiume Adda, fra il tardo Medioevo e il primo Rinascimento.

Lungo percorsi guidati a tappe nella cornice serale delle fortificazioni (illuminate dalla luce di torce e fiaccole) saranno raccontati episodi che riguardano la Valpadana tra il XV e il XVI secolo.

Queste storie non si limiteranno alla cronologia dei fatti salienti ma affronteranno vari aspetti del passato: arte, credenze, curiosità, economia e società.

Il primo appuntamento è per sabato 20 agosto alle 21:30 con “Pizzighettone 1500: guerre, scandali, potere”. L’evento si tiene a Pizzighettone nella cerchia muraria e Piazza d’Armi.

Pizzighettone 1500. Guerre, scandali, potere

Un racconto intrigante e coinvolgente, fatto di congiure, passioni e colpi di scena nella Valpadana del Rinascimento.

È questa la proposta di “Pizzighettone 1500: guerre, scandali, potere”, che la sera di sabato 20 agosto (inizio alle ore 21:30) presenta una narrazione storica con percorso guidato a tappe.

Lo scenario è quello delle mura pizzighettonesi, illuminate per l’occasione con torce e fiaccole.

La vicenda è uno scandalo osé che scoppiò a Pizzighettone nell’anno 1500 e che coinvolse i vertici politici del Regno di Francia, della Repubblica di Venezia e del Ducato di Milano (di cui all’epoca Piacenza faceva parte).

La storia prende le mosse dalla caduta del duca milanese Ludovico il Moro, che nella primavera del 1500 fu sconfitto e catturato dalle truppe del re francese Luigi XII di Valois-Orléans. Nel frattempo lo stato veneto (alleato del sovrano transalpino) occupò il Cremonese e la Gera d’Adda.

Paolo Biglia (ex agente e segretario di Ludovico) scappò dai nuovi dominatori e si rifugiò a Pizzighettone presso suo cognato Giovanni da Casale.

Memore dei suoi precedenti al servizio del Moro, la Signoria veneziana si dimostrò tutt’altro che ospitale verso Paolo: Fantino Valaresso (provveditore veneziano di Pizzighettone) lo mise al bando e dichiarò ribelle Giovanni.

I due furono costretti a abbandonare il borgo, mentre la moglie di Giovanni rimase e divenne la chiave per la loro riscossa. Paradossalmente, grazie a un suo tradimento coniugale: consumato proprio con Fantino Valaresso.

Sfruttando legami e conoscenze altolocate, nell’estate 1500 i cognati riuscirono a far intervenire l’ambasciatore francese a Venezia.

Venuto a conoscenza della liaison tra la moglie di Giovanni e il provveditore pizzighettonese, il Collegio dei Savi di Venezia rimosse l’ufficiale dalla sua carica e lo pose in stato d’accusa.

Fantino scampò al processo e alla condanna ma per chiudere l’incidente diplomatico e lo scandalo il governo della Serenissima dovette riabilitare Paolo e Giovanni.

Quest’ultimo, proclamandosi leale suddito della Signoria, si spinse a domandare un «segno di fedeltà» ai magistrati veneziani: a denti stretti, il Collegio dei Savi gli concesse l’investitura a cavaliere di San Marco, celebrata l’8 novembre 1500 dal doge Agostino Barbarigo.

Fantino Valaresso scomparve dalla scena politica ma non definitivamente. Qualche anno più tardi divenne magistrato e poi senatore della Repubblica: perché non sempre uno scandalo sessuale blocca una carriera politica…

Ispirata al teatro di narrazione, l’iniziativa è organizzata dal GVM e fa parte della rassegna itinerante «Racconti d’estate», che dal 2010 ha fatto tappa in Liguria, Lombardia, Piemonte e Toscana, oltre che in Emilia-Romagna (ha toccato anche i territori di Piacenza e di Alta Val Tidone fra il 2016 e il 2019).

Ora documentario ora spy story, il racconto non si limita a enumerare fatti e biografie: presenta invece un’illustrazione articolata su un periodo storico e sull’eredità che ha lasciato: arte, curiosità, economia, società e tradizioni, con molti punti di contatto fra passato e presente.

L’appuntamento con “Pizzighettone 1500: guerre, scandali, potere” è uno spunto vivace per conoscere e rivivere la storia.

Informazioni

Partenza dall’Ufficio Informazioni di Piazza d’Armi (lato cerchia muraria) alle ore 21:30 di sabato sera 20 agosto 2022. Contributo: 5 euro. Percorso in parte entro ambienti coperti: svolgimento anche in caso di maltempo. Info: telefono 349 2203693, Facebook pizzighettone1500, web www.davide.info/it/pizzighettone-1500-guerre-scandali-potere.html

27 agosto: “Pizzighettone 1449: intrigo al castello

Il secondo appuntamento è per sabato 27 agosto alle 21:30 con “Pizzighettone 1449: intrigo al castello”. L’evento si tiene a Pizzighettone nella cerchia muraria e Piazza d’Armi

Anche quest’episodio si svolge in un periodo di conflitto della Valpadana quattrocentesca. Nel 1449 il condottiero Francesco Sforza, signore di Cremona, Pavia, Piacenza e Parma, è in guerra contro l’Aurea Repubblica Ambrosiana e lo stato veneziano per il dominio su Milano e sul suo territorio.

Il castellano di Pizzighettone Antonio Crivelli, al soldo della Repubblica, offre la roccaforte al capitano sforzesco.

Ne segue una trattativa segreta che termina con il passaggio di Antonio dalla parte degli Sforza. Dopo aver ricevuto un cospicuo pagamento, il castellano consegna la fortezza al condottiero, avviato a divenire in pochi mesi duca di Milano.

I due eventi sono organizzati dal «GVM» di Pizzighettone, che da anni si occupa di del recupero e della valorizzazione delle antiche architetture pizzighettonesi attraverso iniziative di sensibilizzazione e di promozione culturale e turistica.

Attiva dal 2010, la rassegna di spettacoli «Racconti d’estate» ha toccato l’Emilia-Romagna, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte e la Toscana (ha fatto tappa anche nei territori di Piacenza e di Alta Val Tidone).

La partenza delle due narrazioni storiche avviene dall’Ufficio Informazioni di Piazza d’Armi (lato cerchia muraria). Il percorso si sviluppa in parte all’interno di ambienti coperti. Le manifestazioni si svolgono anche in caso di maltempo. Contributo: 5 euro. Info: telefono 349 2203693, Facebook raccontidestate, web www.davide.info/it/racconti-d-estate.html

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