Raccolta rifiuti, Cgil e Cisl: “Test sierologici per questi lavoratori mai fermi durante il lockdown”

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Una mappatura del territorio piacentino per quel che concerne un particolare tipo di settore e di lavoro: la raccolta rifiuti. Lo chiedono Giovanni Baiardi, Fp Cgil Piacenza, e Alberto Canepari, Fp Cisl ParmaPiacenza. I due sindacalisti mettono in fila le criticità e i “lavori in corso” per mettere in sicurezza gli addetti dell’igiene ambientale che, per la natura del servizio, non si sono mai fermati in lockdown; si parla di autisti, addetti alla raccolta, alla pulizia delle strade, manutentori, addetti del verde pubblico e altre figure professionali che lavorano per la comunità h24.

“Test diagnostici periodici per tutti gli addetti”

Cgil e Cisl oltre a parlare di “alcuni decessi” e diversi nuovi contagi per Covid nel comparto, chiedono d’urgenza test diagnostici periodici per tutti gli addetti e protocolli di raccolta ridefiniti e rispettati per un settore che è fortemente a rischio salute e sicurezza essendo a contatto ogni giorno coi rifiuti urbani ed industriali.

Tra questi alcuni problemi di carattere sindacale si stanno riscontrando, spiegano Baiardi e Canepari. “E’ già un settore anche fortemente fragile sotto vari aspetti; il primo sono le diversità di trattamento economico e normativo a parità di lavoro rispetto i colleghi di Iren; l’altro è il forte contenuto sociale delle cooperative, dove nei fatti è anche per l’inserimento di molti lavoratori diversamente abili o in situazione di difficoltà particolari”.

“Per superare il momento di crisi e queste contraddizioni, Fp Cgil e Cisl Fp hanno avviato una campagna per una contrattazione inclusiva che preveda stessi diritti a parità di lavoro; senza più lavoratori di serie A e di serie B impegnati a svolgere le stesse mansioni, negli stessi luoghi e una maggiore partecipazione dei soci all’organizzazione e alla vita della cooperativa”.

“Difficoltà con qualche grande cooperativa del territorio”

“Purtroppo si ravvisano difficoltà con qualche grande cooperativa del territorio; spesso, continuano i sindacalisti del territorio, dobbiamo ricordare ai datori di lavoro cosa prevede il contratto nazionale. Ma anche l’importanza dell’equità di trattamento dei lavoratori che un’azienda dovrebbe attuare, ancor più se si parla di una cooperativa sociale, dove l’etica, e i valori dei rapporti umani dovrebbero essere componente fondamentale nei confronti dei lavoratori”.

“Invece sovente ci troviamo di fronte a differenze di trattamento tra lavoratori, organizzazione-gestione pagamento dei tempi di lavoro problematica e di difficile interpretazione; alcune contestazioni disciplinari che lasciano almeno perplessi e trattenute economiche fatte in busta paga a titolo di risarcimento danno senza il consenso scritto dei lavoratori o senza la legittimazione di un giudice del lavoro”.

“Tutto questo per noi è mancanza di rispetto nei confronti di professionisti dell’igiene ambientale per mezzo dei quali molte aziende/cooperative del territorio piacentino sono riuscite ad espandersi nel tempo accrescendo il proprio fatturato. Siamo molto preoccupati soprattutto per i tanti lavoratori deboli che nei fatti hanno timore a lamentarsi o a segnalare tutte queste problematiche”.

“Le cose prioritarie che chiediamo sono: la salute e sicurezza attraverso i test sierologici per tutti loro, una miglior gestione delle risorse umane e dell’organizzazione del lavoro, la valorizzazione da parte delle istituzioni di questi lavoratori a servizio dei cittadini della nostra comunità e mai fermi nemmeno durante il lockdown”.

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