Nel 2022 l’Emilia Romagna ha raccolto 31.406 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). È quanto emerge dal Rapporto regionale sui rifiuti tecnologici realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE, l’organismo che sintetizza i risultati ufficiali conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione e della gestione dei rifiuti tecnologici in Italia.
È importante precisare che il risultato della raccolta dei Sistemi Collettivi dei produttori di apparecchi e quelli a seguire non tengono conto delle 783 tonnellate di RAEE raccolte dal Gruppo HERA e avviate direttamente a corretto riciclo o preparazione per il riutilizzo presso un impianto di trattamento. Se conteggiata, avrebbe compensato il calo regionale.
I volumi avviati a corretto smaltimento dai Sistemi Collettivi risultano in calo dell’11,9% che corrisponde a 4.249 tonnellate in meno rispetto al 2021. La contrazione rispecchia, peggiorandolo, l’andamento negativo emerso a livello nazionale (-6,1%) e rappresenta la seconda flessione più elevata tra quelle registrate nel Nord Italia. A livello di classifica nazionale l’Emilia Romagna perde il secondo posto per quantitativi totali raccolti e si classifica in terza posizione.
Anche la raccolta pro capite evidenzia una flessione a doppia cifra (-11,1%) e si attesta a 7,10 kg per abitante. Il dato è comunque superiore alla media dell’area di appartenenza (6,72 kg/ab) e di quella nazionale (6,12 kg/ab).
Freddo e clima
La contrazione dei volumi regionali tocca tutti i raggruppamenti nei quali vengono suddivisi e raccolti i rifiuti tecnologici, a eccezione di freddo e clima (R1) che risulta leggermente in crescita (+0,5%) per un totale di 8.329 tonnellate, in controtendenza con l’andamento registrato dal raggruppamento a livello nazionale (-0,7%). Al risultato positivo contribuiscono buona parte delle raccolte provinciali che migliorano con incrementi compresi tra lo 0,4% di Parma al +4,8% di Bologna. In calo invece Piacenza (-5,5%), Ravenna (-5,2%) e Reggio Emilia (-3,6%).
Grandi bianchi
Il raggruppamento che perde in assoluto più quantitativi raccolti è quello dei grandi bianchi (R2) che con il -21,4% registra la peggiore performance a livello nazionale (la media Italia è -9,3%) e scende a 11.294 tonnellate. A determinare il risultato negativo incidono tutte le province, le peggiori sono Bologna (-39,1%), Piacenza (-32,4%) e Modena (-16,3%). Fa eccezione solo Rimini la cui raccolta rimane stabile (+0,1%).
Apparecchi con schermo
Si ferma a 5.658 tonnellate (-6,3%) la raccolta di televisori e apparecchi con schermo (R3) a seguito delle performance negative a doppia cifra di quasi tutte le province, con punte del -22% a Ferrara e Reggio Emilia. Fanno eccezione Forlì-Cesena e Ravenna: la prima cresce del 7,3%, la seconda addirittura del 38,7%.
Piccoli elettrodomestici
I volumi di elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici (R4) perdono invece il 12,4% rispetto al 2021 per un totale di 5.933 tonnellate. Anche in questo caso, il risultato è ben al di sotto dell’andamento negativo registrato a livello nazionale (-7,5%). A determinare la forte performance negativa i risultati delle raccolte di pressoché tutte province tra cui spiccano Piacenza (-39,6%), Modena (-25,5%) e Bologna (-21,7%). Cresce invece del 5,3% la raccolta di Ravenna.
Sorgenti luminosi
Molto più contenuta rispetto all’andamento negativo medio nazionale (-9,3%) la flessione delle sorgenti luminose (R5) che con il -2,7% si attesta a 192 tonnellate. A frenare la contrazione contribuiscono le performance positive della maggior parte delle province, tra le quali meglio di tutte fanno Rimini (+12,9%) e Forlì-Cesena (+10,3%) che non riescono però a controbilanciare i cali di Reggio Emilia (-18,6%) e di Piacenza (-11,5%).
Raccolta pro capite per provincia
Per il secondo anno consecutivo Ravenna conferma il primato regionale della raccolta pro capite con 10,42 kg/ab, in crescita dello 0,8% rispetto al 2022, e sale dal nono al terzo posto nella classifica nazionale.
Conquista invece per la prima volta il secondo posto regionale la provincia di Forlì-Cesena con 8,48 kg/ab, nonostante il calo dello 0,9%, mentre Bologna con 7,9 kg/ab (-21,8%) scende in terza posizione. In flessione anche le restanti province i cui valori pro capite scendono quasi tutti al di sotto dell’area di appartenenza (6,72 kg/ab): Parma 6,16 kg/ab (-4%), Rimini 6,10 kg/ab (-3,4%), Ferrara 6,08 kg/ab (-6,3%), Modena 5,40 (-14,3%), Piacenza 5 kg/ab (-19,7%). Unica eccezione per Reggio Emilia con 7,61 kg/ab nonostante una flessione del 9,1%.
“Anche l’Emilia Romagna conferma un calo della raccolta dei RAEE nel corso del 2022” commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE. “Se consideriamo la raccolta volontaria effettuata da Hera in due province, il risultato della regione rimane comunque negativo (-9,5%) oltre la media nazionale e la raccolta pro capi-te regionale complessiva si assesta ad 7,29 kg/ab. Sicuramente non un è dato eccellente per una regione che ha un’encomiabile rete di infrastrutture dedicate alla raccolta dei RAEE. Due province, Modena e Piacenza, sotto la media della raccolta pro capite nazionale e tre, Ferrara, Parma e Rimini, solamente appiattite sulla media nazionale, trascinano verso il basso il risultato decisamente migliore delle restanti province. Tra tutte spicca Ravenna che in cresce in controtendenza e mette a segno un risultato da podio nazionale, dimostrando nei fatti che è possibile eccellere”.
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