È scientificamente provato che i “punti di vista” di Andrea Amorini siano la lettura preferita da ogni tifoso del Piacenza Calcio.
Sembrava tutto troppo semplice: una partita saldamente in pugno, una differenza netta in campo, ma questa squadra ha sempre la capacità di commettere un errore clamoroso, che le complica maledettamente la vita. Ci facciamo sorprendere da un rilancio dopo che l’arbitro ha rifatto partire il gioco, e Franzini, in uscita fuori dall’area, manca il pallone e finisce per travolgere un giocatore del Tuttocuoio. In dieci, e inizia una partita completamente diversa, che diventa ancora più complicata quando il Tuttocuoio segna il gol che dimezza lo svantaggio. Alla fine, sarà una vittoria con tanti spunti positivi, ma anche con le solite lacune che avrebbero potuto portare la gara verso un esito diverso.
Rossini ormai segue il consueto impianto di gioco: Casazza va a destra al posto dello squalificato Napoletano e Recino sostituisce Castelli. Per il resto, è l’undici che sta facendo bene. Il primo tempo è dominato dal Piacenza, con il solito immarcabile Ruiz, che continua a mettere palloni interessanti in mezzo. Finalmente, su uno di questi, Recino si avventa e, di piatto, non ha problemi a superare il portiere avversario. Successivamente, Zucchini segna finalmente su un calcio d’angolo, ma prima e dopo ci sono state tante occasioni per aumentare il vantaggio che il Piacenza non è riuscito a concretizzare.
Nella ripresa, il Tuttocuoio prova a fare qualcosa di diverso, ma la sensazione reale è che il Piacenza possa essere il primo a segnare ancora, fino a quando non si arriva all’episodio già raccontato. Lì, il Piacenza dimostra di essere ancora in convalescenza, perché non riesce più a giocare come potrebbe, ma si difende, e tranne una conclusione di D’Agostino, lo fa con affanno. Il Tuttocuoio ci crede, comincia a mettere palloni in mezzo e creare mischie, e su un cross dalla destra arriva il gol che riapre ancora di più la partita.
Entrano Bachini, Muhic, Castelli, e poi il Tuttocuoio ci fa un favore rimanendo anch’esso in dieci, ma cambia poco perché abbiamo molta paura e ci difendiamo fino al liberatorio fischio finale. La squadra è in grande crescita, ma dall’episodio dell’espulsione in poi si è dimostrata ancora molto fragile, e i tanti episodi negativi della stagione continuano a lasciare il segno. La famosa autostima che questa squadra sembra acquisire con troppa lentezza.
La classifica migliora, e domenica ci aspetta un’altra partita che potrebbe permetterci di aumentare l’autostima e di iniziare, con serenità, a pensare al futuro.
La chiosa finale è per Ruiz. Da sorpresa e da under, è diventato un pilastro che fa la differenza. Piacenza e Ruiz sono da più di un mese in trattativa per trovare l’accordo per il rinnovo. Entrambi devono fare un passo nei confronti della controparte, perché entrambi avrebbero da perdere a non essere insieme il prossimo anno.
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