Nei cinque campus dell’Università Cattolica anche nella Fase 2 dell’emergenza Covid-19 non è prevista alcuna attività didattica in presenza per gli studenti fino al 31 luglio 2020.
Tuttavia l’Ateneo sta lavorando per assicurare i necessari standard di sicurezza a studenti, docenti e personale tecnico amministrativo nel pieno rispetto delle disposizioni governative.
Per adempiere al meglio a questi obiettivi l’Università Cattolica è tra i primi atenei non statali italiani a pubblicare un proprio Protocollo di sicurezza sanitaria. Obiettivo garantire le misure di tutela comunitarie.
“Linee guida di comportamento – Protocollo Emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2”. Questo il nome del documento. E’ il risultato di una task force multidisciplinare composta anche da medici e professori della facoltà di Medicina e chirurgia e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Professionisti impegnati fin dall’inizio dell’emergenza nella gestione sanitaria dei pazienti Covid-19 attraverso un Covid Hospital interamente dedicato alla cura di degenti affetti da coronavirus. Il Protocollo sanitario sarà costantemente aggiornato, tenendo conto dell’andamento della curva epidemiologica, delle indicazioni sanitarie e delle disposizioni governative.
Riorganizzazione logistica degli spazi, realizzazione di percorsi a senso unico; ma anche misurazione della temperatura corporea, sanificazione di tutti gli ambienti, compresi i libri della biblioteca; rinnovamento degli apparati tecnologici presenti in aula, monitoraggio costante del flusso di pubblico, smart working. Sono altre azioni messe in campo nelle cinque sedi dell’Università Cattolica per mantenere la distanza sociale e far fronte al contenimento del virus.
Nel frattempo è in corso la sanificazione delle aule; mentre in tutti gli edifici sono stati collocati in maniera capillare dispenser con gel idroalcolico per la disinfezione delle mani.
Nell’Ateneo si stanno predisponendo percorsi, dove è possibile a senso unico, indicati sia da segnaletica affissa sia calpestabile per agevolare il flusso delle persone. In particolare, per evitare assembramenti tutti gli edifici avranno un’unica entrata e un’unica uscita.
Anche le scale saranno a senso unico mentre gli ascensori potranno essere utilizzati da una persona alla volta.
Per gestire la Fase 3 da questi giorni le complessive 500 aule delle sedi saranno attrezzate con impianti di ripresa. Impianti abbinati a quelli multimediali già esistenti, che consentiranno al docente di poter fare lezione in aula, come ha sempre fatto, con la differenza che potrà essere seguito da remoto. Applicativi di supporto – per esempio Teams o Collaborate di Blackboard – assicureranno il massimo grado di interattività della lezione, anche se a distanza.
Tutto ciò rientra nel piano #eCatt, la nuova struttura a supporto della fruizione delle lezioni che attraverso iniziative e strumenti digitali consente agli studenti di portare avanti in sicurezza il loro percorso di studi e le attività finalizzate alla formazione.
Quando sarà possibile riprendere la didattica in presenza, la partecipazione degli studenti alle lezioni sarà contingentata da un app tramite cui prenotare il posto in aula sulla base di criteri cronologici e alfabetici. Tutto avverrà nel massimo rispetto della tutela della privacy.
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