Prostituzione e traffico di esseri umani, sgominata organizzazione internazionale. La Squadra Mobile della Questura di Piacenza ha portato a termine una complessa ed articolata indagine di polizia giudiziaria di cui abbiamo reso conto questa mattina. Operazione a carico di un sodalizio criminale operante in ambito internazionale e con sede “operativa” anche a Piacenza. Una maxi operazione che ha visto gli inquirenti piacentini collaborare con altre forze di polizia europee, in particolare con i colleghi austriaci.
L’indagine, iniziata nel mese di agosto 2017, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Bologna, ha portato ad indagare 7 persone di origine nigeriana.
Quattro di loro sono in carcere. Sono finite in manette per mano della Squadra Mobile. Il tutto con l’ausilio del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, del Centro di Cooperazione di Thorl Maglern, del Servizio S.I.Re.N.E.; ma anche della BUNDESKRIMINALAMT tedesca e della polizia greca; nonché, in ultimo, con l’ausilio della polizia inglese per quanto concerne la persona di origine nigeriana, qui residente, divenuta cittadina italiana.
Le esecuzioni sono state eseguite in territorio estero e precisamente la prima in Germania; la seconda in Gran Bretagna; l’ultima in Grecia. Il tutto grazie ad attività di collaborazione di personale della Squadra Mobile, con gli organi collaterali di polizia, mediante utilizzo di tecniche di intercettazione con localizzazione di precisione di flusso internazionale e con utilizzo altresì delle fonti aperte, nonché analisi di social – forum.
Prostituzione e traffico di esseri umani, si diceva. I reati contestati, a vario titolo, sono precisamente.
Riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù; tratta di persone continuata ed in concorso con altri con l’aggravante di aver commesso tali fatti per lo sfruttamento della prostituzione.
Immigrazione clandestina aggravata dall’aver reclutato persone da destinare alla prostituzione al fine di trarne profitto.
Favoreggiamento della permanenza di straniero irregolare sul territorio dello stato al fine di trarne ingiusto profitto mediante fornitura di alloggio a titolo oneroso con l’aggravante di aver agito in concorso con altre persone.
Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione altrui con l’aggravante di aver commesso il fatto con violenza, minaccia, inganno
Violenza sessuale aggravata dalla reiterazione a carico di minorenne.
L’indagine si è avvalsa di intercettazioni telefoniche tradizionali con localizzazione di precisione in tempo reale; nonché di intercettazioni ambientali con GPS nonché analisi massiva di tabulati di traffico storico telefonico di oltre 280000 records con sviluppo di circa 14000 intestatari telefonici.
L’analisi così eseguita ha permesso di enucleare utenze telefoniche internazionali in uso a personaggi di interesse investigativo anche delle polizie europee, in questo caso dell’Austria, sinergia che ha permesso di delineare l’asse di ingresso di cittadini stranieri sul territorio dello Stato, in particolare donne di nazionalità nigeriana, anche minorenni, che venivano poi destinate alla prostituzione mediante riti Juju e con costrizioni psicologiche legate ad eventuali problematiche ai parenti residenti in Nigeria qualora si fossero ribellate.
In relazione all’attività di indagine espletata, il Tribunale di Bologna, ha accolto la richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, su segnalazione di codesta Questura, disponendo il sequestro preventivo (art. 321 co. 1 e 2 C.P.P.) funzionale alla confisca di un appartamento sito in Piacenza di proprietà di una persona tratta in arresto per i reati in argomento e divenuta cittadina italiana.
Alcune delle persone di cui sopra erano solite, nell’arco della giornata, stazionare nei pressi di supermercati e parcheggi esercitando la cd. “questua”.
Nell’ambito invece dell’operazione di polizia “Little Free Bear II”, la Squadra Mobile della Questura di Piacenza – Sezione Criminalità Organizzata e Straniera, in data 02.10.2019, ha eseguito ulteriore misura cautelare in carcere a carico di E. T. nata in Nigeria il 23 giugno 1991 e residente a Piacenza.
Nel complesso sono state quindi indagate 9 persone di cui 5 colpite da misura cautelare in carcere e di quest’ultime ben 4 destinatarie di mandato di arresto europeo, chiesto ed ottenuto per tutte in tempi brevissimi, così come è stata la successiva attività di rintraccio all’estero operata dalle forze di polizia europee.
E’ in corso l’attività di definizione delle pratiche di estradizione verso l’Italia delle predette persone, ed in questo momento, la cittadina italo nigeriana residente in questo capoluogo, è in attesa del volo di rientro per l’Italia.
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