Politica

Musei civici, nomina assessori, Ricci Oddi nel programma dei Liberali: “Il punto di vista del centrodestra non appare soddisfacente”

Il programma liberale persegue il ritorno alla normalità amministrativa e all’introduzione di percorsi politicamente responsabili.

In particolare in questa ottica si sono posti all’attenzione del centrodestra, in persona dell’on. Tommaso Foti, alcuni problemi che appaiono al proposito emblematici.

Il disboscamento della molteplicità di enti che caratterizzano, bizantinamente, l’attuale realtà amministrativa appare infatti un obiettivo da perseguire prima di ogni altro per avviare un percorso di risparmio di spesa pubblica e, in particolare, di specifica individuazione per ogni atto e decisione delle responsabilità conseguenti da parte dei singoli politici e dei singoli dirigenti, evidenziando che questi ultimi hanno competenze comunque disattendibili dagli amministratori con atto motivato. Nessuno, così, può scaricare responsabilità sul personale amministrativo dipendente e sulla struttura, che sono anzi soggetti alla discrezionalità, anche di competenza, degli amministratori. È fermo convincimento dei Liberali piacentini che questo percorso di discontinuità debba essere perseguito con grande fermezza e convinta coscienza, si che più non accada che i cittadini non possano, con chiarezza e certezza, potersi rivolgere alla giusta persona competente a decidere (con assunzione della relativa responsabilità) sia essa amministratore o componente il personale.

I vari problemi posti, la risposta del centrodestra e l’opinione dell’Associazione dei liberali piacentini votata dall’Assemblea del 21 marzo 2022.

a) Fondazione teatri

Centrodestra: “Si ritiene che l’attività della stessa debba proseguire fino a giugno 2023, scadendo in quella data il contratto dell’attuale direttore.

Quanto allo scioglimento della stessa, esso può essere attuato a far data da detta scadenza, e – al riguardo – andranno verificate anticipatamente le modalità attraverso cui concretizzare l’obiettivo. Ciò al fine di evitare un “vuoto” nell’attività che finirebbe per compromettere l’assegnazione dei contributi statali. Al riguardo, pur con una gestione del Teatro posta del tutto in capo al Comune, si dovrà valutare se non avvalersi di un direttore artistico, come ad esempio accade oggi al Comune di Fiorenzuola con il dr. Mino Manni”.

Associazione liberali: “L’Associazione prende atto, e riconosce, la manifestata buona volontà, ritenendo peraltro che il superamento della Fondazione sia sottoposto – nel documento Foti – a molteplici condizioni, che ne renderanno difficoltoso il perseguimento. Appare poi non convincente il fatto di porre la gestione del tutto in capo direttamente al Comune, preferendosi, a tale forma di conduzione, una struttura rappresentativa di tutte le categorie che contribuiscono al mantenimento del Teatro ed alla sua valorizzazione. L’utilizzazione di personale comunale è un presupposto indispensabile, fatta eccezione per un appoggio consulenziale a livello privatistico. La progettata riforma andrà naturalmente sottoposta al Consiglio comunale.

b) Regolamento Musei civici di Piacenza

Centrodestra: “E’ pronta, per essere portata in Giunta e da qui l’avvio dell’iter amministrativo, la modifica dell’articolo 3 dello Statuto riguardante l’assemblea – tra gli altri – dei donatori e dei depositanti, prevedendosi di introdurre la “seconda convocazione”, ciò che permetterà l’elezione del membro del Comitato Scientifico appartenente alla categoria in questione. Vi è pure la disponibilità a modificare da subito la norma riguardante il soggetto – attualmente è il Direttore dei Musei – che presiede il predetto Comitato scientifico. Nel futuro mandato amministrativo il detto Comitato, potrà essere abolito e, previa modifica del Regolamento, essere sostituito dalla nomina da parte del Sindaco di un consiglio di amministrazione che si occupi dei Musei”.

Associazione liberali: “Il provvedimento di modifica dell’art. 3 ripara solo ad uno svarione in cui si è incorsi stabilendo che l’assemblea dei donatori dovesse essere legittimata a deliberare solo in presenza della maggioranza dei suoi componenti. Dilettantisticamente, in occasione dell’ultima riunione, si è proceduto pure in mancanza del quorum necessario fino a che persona intervenuta ha fatto rilevare l’illegittimità e il competente assessore e la direttrice hanno allora sciolto – per quanto se ne sa – la riunione con avvertimento di riconvocazione, peraltro non ancora avvenuta.

Per il resto, la struttura dei musei civici deve essere riportata – a parere dei Liberali – alla classica struttura consiliare presieduta dal Sindaco o da suo delegato, con nomina dei consiglieri da parte di enti predeterminati della cultura oltre che dall’assemblea dei donatori. Ove si ritenesse indispensabile (e conveniente) l’approvazione dei nuovi strumenti decisionali da parte della Regione, si provvederà ad acquisirne il parere scritto, con ogni conseguente decisione da parte del Consiglio comunale.

c) Statuto Galleria Ricci Oddi

Centrodestra: Il testo trasmesso al Comune di Piacenza non è da quest’ultimo condiviso, ritenendo che esso contenga errori di forma e di sostanza. Ne segue che verranno proposte idonee modifiche al riguardo, giusta anche le riserve formulate dall’avv. Corrado Sforza Fogliani nella seduta in cui il CDA della Galleria si è occupato del predetto statuto”.

Associazione liberali: “Appare davvero non comprensibile come il centrodestra (che esprime il governo locale) non appaia a conoscenza del fatto che la Galleria Ricci Oddi ha già deliberato, a maggioranza, un proprio statuto (votato anche dai due rappresentanti in esso del Comune). È quindi indispensabile, anzitutto, prendere posizione rispetto al vigente statuto, anche ad evitare responsabilità dirette ed indirette. Il nuovo statuto dovrà poi essere adottato nel pieno rispetto della volontà del fondatore e, così, sottoposto al Consiglio comunale.

d) Nominativi assessori

Centrodestra: “Definito il perimetro della coalizione, ogni responsabile di lista collegata al sindaco Barbieri procederà ad indicare a quest’ultima su di un foglio contenuto in una busta chiusa – sulla quale saranno poste le firme di tutti i responsabili delle altre liste – i nominativi delle persone – di cui almeno 1/3 in rappresentanza di uno dei due sessi – indicati per ricoprire la carica di assessore, nel numero che i rappresentanti delle liste concorderanno in apposita riunione. Dette persone dovranno essere dotate di adeguata professionalità a ricoprire l’incarico.

Sarà poi il sindaco ad individuare, una volta eletto, di chi avvalersi per l’incarico di assessore all’interno delle predette indicazioni, fermo restando, che per la composizione della Giunta, occorrerà che sia rispettato il numero minimo (4) di assessori appartenente ad uno dei due sessi. Il numero dei soggetti complessivamente designati – con le procedure di cui sopra – non potrà superare le 20 unità. 

Prima della nomina degli assessori, in una riunione collegiale dei rappresentati delle liste a suo sostegno, il Sindaco renderà edotti questi ultimi delle scelte effettuate, concordando in quella sede le deleghe assegnate agli assessori. 

Per quanto riguarda invece i nominativi degli assessori riservati al Sindaco – come già in passato – quest’ultima provvederà a suo insindacabile giudizio, illustrandone le ragioni prima della nomina ai rappresentanti di tutte le liste a suo sostegno, fermo restando la procedura di cui sopra per l’assegnazione delle deleghe.

I nominativi proposti dai rappresentanti delle singole liste, contenuti nelle buste chiuse e controfirmate come sopra detto, verranno custoditi dal Sindaco, e solo dopo la sua rielezione verranno resi noti ai predetti rappresentanti, nel corso di una riunione appositamente convocata. Ciò ad evitare deprecabili “fughe di notizie” che, negativamente, condizionerebbero l’impegno dei candidati nelle singole liste per il Consiglio Comunale.

Associazione liberali: “La visione del centrodestra appare ripetitiva, oltre che burocratizzata, della situazione attuale.

A parere dei Liberali tutte le forze politiche convergenti dovrebbero insieme approvare, con voto unanime, una rosa comune di possibili candidati alle cariche assessorili, nonché di possibili consiglieri delegati.

Fra questi il Sindaco eletto farà le proprie scelte.

Comunque ferma la possibilità da parte sua di nominare un massimo di tre assessori fuori dalla rosa predetta”.

Conclusione assembleare

Il punto di vista del centrodestra non appare all’assemblea soddisfacente, salvo che, parzialmente e come detto, il riferimento di cui al punto relativo alla Fondazione teatri.

In questi termini è il punto di vista dell’Associazione liberali.

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