Le chiamano iniziative collaterali, ma sono in realtà il nettare della manifestazione della Placentia Half Marathon. Sabato pomeriggio si è svolta a partire da Piazza Cavalli “100% Progetto Vita”, la festa dei 25 anni dell’associazione presieduta dalla dottoressa Daniela Aschieri che ha sempre fronteggiato la principale causa di morte in Italia, quella dell’arresto cardiaco.
Domenica 7 maggio dalle 08:30 in diretta su RADIO SOUND (Fm 95 e 94,6)
Dal 2 al 6 maggio alle 13:30 “Aspettando la Maratona”, notizie, curiosità e anticipazioni.
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Nata nel 1998 grazie ad Aschieri e Cappucci, Progetto Vita ha reso Piacenza la città più cardio protetta d’Europa: sul nostro territorio si contano quasi 1200 defibrillatori, sono stato in oltre formati quasi 65 000 volontari. Eppure l’associazione non ha alcuna intenzione di fermarsi. Grazie alla legge 116 del 2021, infatti, qualsiasi cittadino può utilizzare il defibrillatore, anche senza aver prima effettuato un corso specifico. Questo aumenta tantissimo le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco.
Basta infatti chiamare un operatore del 118 e seguire alla lettera le istruzioni per utilizzare il DAE. Si calcola che in Italia ogni anno circa 25000 potrebbero essere salvate dopo l’arresto con l’utilizzo del defibrillatore nei primi 3 minuti dall’attacco . Rimane un punto critico: dove sono i defibrillatori? E’ esattamente su questo che Progetto Vita sta muovendo la sua attuale battaglia: creare una rete cartellonistica tra Piacenza e Provincia che ci indichi perfettamente dove si trovino i DAE.
“La nostra città è capofila in Europa, il nostro è un sistema che non ha eguali. Però nel corso degli anni ci siamo accorti che spesso, nelle fasi di ricerca di un defibrillatore è complesso individuare il dispositivo più vicino, nonostante l’ottimo funzionamento dell’applicazione digitale. Con questi cartelli stradali che andremo a collocare sarà molto più facile orientarsi in poco tempo e quindi intervenire nell’arco di pochi minuti”, spiega Alessandro Confalonieri.
100% Progetto Vita si è districata in due eventi: una corsa di 4km nel centro cittadino, guidato dall’atleta Claudia Salvarani (pluri campionessa italiana negli 800 metri piani), ed una camminata di 2 km, sempre nel centro storico. i partecipanti hanno indossato una pettorina personalizzata. Uno spettacolo di colori e di gioia che ha ravvivato la nostra città, ma che è stato anche fondamentale contributo per l’obiettivo di Progetto Vita.
L’evento di questo pomeriggio fa da prologo alla staffetta tra salvati e salvatori che si terrà domani pomeriggio. Nel frattempo, parallelamente alla festa di oggi, continuano i preparativi in vista della mezza maratona che partirà domani mattina alle 9,30. Il primo aspetto, in un certo senso inatteso considerato il periodo che stavamo vivendo, è il caldo, scoppiato oggi in tutta la sua forza.
“La mezza maratona è un momento di felicità per tutti, certo ci sarà qualche disagio per il quale ogni anno chiediamo scusa e pazienza in anticipo: vogliamo davvero che sia una festa per tutti“, continua Confalonieri.
“Dal punto di vista sportivo sappiamo che sarà difficile il superamento del record attualmente da battere, anche perché stiamo vivendo un improvviso innalzamento della temperatura che renderà le cose difficili soprattutto per gli europei. Sembra davvero che oggi sia scoppiata l’estate in un colpo solo. Comunque, anche per quanto riguarda le condizioni degli atleti abbiamo pensato a tutto: in Corso Europa, che è un po’ il tratto infernale, metteremo un impianto di innaffiamento dall’alto per supportare gli atleti ed evitare possibili colpi di calore”, conclude Confalonieri.
“Siamo contenti di festeggiare 25 anni di Progetto Vita, si stanno unendo anche salvati provenienti da altre province e di questo siamo felici: perché la testimonianza dei salvati è fondamentale per capire l’importanza del defibrillatore“. E’ la testimonianza di Ernesto Grillo, che oltre a essere membro di Progetto Vita è anche una di quelle persone salvate appunto dal DAE.
“Pensiamo a quando avviene un arresto cardiaco, pensiamo ai familiari di chi viene colpito: una tragedia terribile. Solo grazie al defibrillatore si può passare da questa tragedia alla speranza e infine alla felicità: la felicità di chi lascia l’ospedale per tornare finalmente a casa”.
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