Progetto Rondine Cittadella della Pace, in Fondazione l’incontro con le scuole superiori piacentine

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Siamo tutti ignari portatori sani di un potenziale “nemico” che genera conflitti e impedisce di scorgere nell’avversario una persona come noi: serve un’educazione alla pace che tragga origine dalla conoscenza dell’altro e dalla capacità di appianare i contrasti. È il concetto che sta alla base del progetto Rondine Cittadella della Pace, una realtà ormai più che ventennale che dalla provincia di Arezzo, in un borgo medievale affacciato sull’Arno che ne è la sede, è diventata un caso internazionale e che ora cerca protagonisti tra i ragazzi e i docenti delle scuole superiori d’Italia.

Così questa mattina, nella sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano, i rappresentanti degli istituti superiori di Piacenza, Castelsangiovanni e Fiorenzuola, dell’Istituto scolastico provinciale e della Consulta degli studenti hanno incontrato il fondatore e presidente del progetto Franco Vaccari. A promuovere l’incontro il presidente della Fondazione Roberto Reggi – che di Rondine è da tempo sostenitore e parte attiva – e i consiglieri d’amministrazione Mario Magnelli e Luca Groppi.

IL PROGETTO ORIGINARIO. Rondine nasce in un borgo medievale a pochi chilometri da Arezzo. È un’organizzazione che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e la diffusione della propria metodologia per la trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto. Il progetto originario si fonda sullo Studentato internazionale World House, che accoglie giovani laureati provenienti da tutto il mondo: da Israele alla Palestina, dall’Ucraina al Mali, alla Colombia, al Libano e da tutti quei luoghi teatro di conflitti armati o post-conflitti. Attraverso il lavoro difficile e sorprendente della convivenza quotidiana, i giovani scoprono la persona nel proprio nemico, imparano la gestione dei conflitti, sono pronti a esportare nel loro paesi d’origine una capacità di leadership  fondata su valori positivi, sulla comprensione e sul dialogo.

Rondine dal 2019 è parte di Alliance for Peace Builiding (AfP), una rete di oltre un centinaio di organizzazioni di 153 paesi che lavorano per ridurre la violenza e costruire una pace sostenibile. Nel 2021 ha acquisito lo Status Consultivo Speciale presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.

Nell’ottobre 2020 la senatrice Liliana Segre, infaticabile testimone della Shoah che ha incontrato migliaia di studenti raccontando il pericolo dell’indifferenza – l’accettazione dell’ingiustizia come prima forma di violenza – ha scelto il borgo di Rondine per dare la sua ultima testimonianza pubblica sugli orrori dello sterminio, lasciandovi l’eredità morale da trasmettere alle nuove generazioni. Da quell’incontro, al quale hanno assistito le più alte cariche dello Stato ma soprattutto milioni di studenti italiani collegati da remoto, ha preso vita l’idea di potenziare la diffusione del metodo Rondine tra i ragazzi degli istituti superiori, per farne i protagonisti di un mondo nuovo, con meno violenza e meno guerre.

DUE PROGETTI PER LE SCUOLE SUPERIORI.

Agli istituti superiori sono dedicati due diversi progetti. Il primo è stato avviato nel 2015 ed è il Quarto Anno Liceale d’Eccellenza a Rondine, che il Ministero dell’Istruzione riconosce ufficialmente come percorso di sperimentazione per l’innovazione didattica. Attraverso un bando, i ragazzi di tutta Italia delle attuali terze classi dei Licei Classico, Scientifico e delle Scienze Umane possono candidarsi per trascorrervi l’anno scolastico 2022-2023. Un anno di studio in grado di sviluppare e integrare le competenze trasversali e relazionali fondamentali per la loro crescita e il loro sviluppo umano. Un’opportunità educativa e formativa rivolta a giovani talentuosi e meritevoli, che cercano un’esperienza formativa internazionale e interculturale alternativa al quarto anno all’estero, grazie all’interazione con la World House – lo Studentato Internazionale di Rondine. L’offerta formativa garantisce lo studio di tutte le discipline previste dai piani ministeriali dei diversi indirizzi. La peculiarità è l’approccio innovativo, che favorisce un’appropriazione più critica e creativa dei contenuti disciplinari, attraverso il collegamento con l’attualità, lezioni non frontali, applicativi digitali e percorsi tematici interdisciplinari e collegati ai temi propri di Rondine. Al regolare piano formativo si affianca il Percorso Ulisse: un viaggio alla scoperta di se stessi, del mondo e del futuro. Prevede incontri con esperti e docenti universitari, attività e workshop per approfondire e interpretare le principali questioni di attualità, imparare a trasformare le fragilità in punti di forza, iniziare a definire il proprio percorso di vita e la propria vocazione professionale

L’altra iniziativa dedicata agli istituti superiori è l’attivazione della “Sezione Rondine”, che nel 2022 si realizzerà in una ventina di scuole italiane,  e che è rivolto a tutti i corsi di studio, non solo liceale. La proposta riguarda un triennio sperimentale (classi terze, quarte e quinte), strutturato attraverso un percorso di co-progettazione tra l’organizzazione e gli istituti e che prevede la partecipazione di tutto il collegio docenti della classe. Gli insegnanti vengono formati attraverso un percorso formativo di 75 ore (on-line e in presenza a Rondine) che consente una certificazione al Metodo. Altro elemento innovativo è l’introduzione della figura del Tutor, un professionista “facilitatore relazionale” offerto alla classe e al consiglio di classe per sollecitare, orientare e facilitare un complesso intreccio di dialoghi e per trasformare i conflitti sia interiori sia di gruppo, favorire l’acquisizione di competenze trasversali per crescere come giovani capaci di definire la propria identità e il proprio progetto di vita, cittadini responsabili e generosi, con una visione globale ma anche con il dediderio di essere a servizio nella propria comunità locale.

IL SOSTEGNO DELLA FONDAZIONE. Il presidente della Fondazione Roberto Reggi ha ricordato quando, in rappresentanza di Rondine, nel 2018 presentò alle Nazioni Unite la proposta di destinazione di una parte delle spese militari per finanziare le attività di formazione finalizzate alla risoluzione non violenta dei conflitti. «Pure nelle difficoltà del presente che le scuole italiane si trovano a dovere affrontare – ha sottolineato –, l’invito di oggi è un invito a scoprire un’esperienza meravigliosa. È un progetto a suo modo rivoluzionario per la capacità di “sognare in grande”, per citare Rodari, e sicuramente impegnativo, che vogliamo sostenere perché crediamo nella forza del dialogo e nella necessità che i giovani di oggi possano imparare a superare ogni genere di conflitto, meglio di chi li ha preceduti». La Fondazione assicurerà l’erogazione di una borsa di studio per la frequenza all’iniziativa del Quarto anno e sosterrà le spese per il tutor di classe nel caso di attivazione della sezione Rondine.

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