“Basta droga, basta spaccio”. Era questo il titolo del sit-in organizzato da Progetto Nazionale in via Sbolli, nella zona compresa tra via Boselli e via Martiri della Resistenza. Progetto Nazionale è un movimento nato nel 2010 e approdato ufficialmente a Piacenza nell’aprile scorso. Oltre agli attivisti e organizzatori, erano presenti anche numerosi residenti. Già, ma perché un presidio contro il degrado in via Sbolli?
I riflettori sulla zona si erano accesi alcuni mesi fa quando un padre, residente nel quartiere, aveva lanciato un grido d’aiuto: il figlio 14enne, infatti, aveva iniziato a fare uso di droghe, dopo essere stato avvicinato da alcuni spacciatori della zona. Sulla vicenda era intervenuta anche Sara Soresi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che aveva presentato un’interrogazione consiliare.
Furti e rapine
Non solo droga. I residenti parlano di furti, soprattutto a bordo delle auto parcheggiate. Nel giugno scorso, inoltre, ignoti avevano avvicinato un ragazzino di 13 anni rapinandolo dello zaino scolastico. “Io ho un cane che porto fuori anche la sera, mi creda se le dico che ho paura”, spiega una donna che abita la zona. Insomma, parliamo di una zona “bene”, tranquilla, viva (a pochi metri dallo stadio Garilli e circondata da attività commerciali e persino un supermercato). Eppure, i problemi non mancano. “Un giorno stavo camminando lungo il marciapiede quando ho notato un ragazzo nascondere droga sotto a un cassonetto. Lui ha capito che io avevo notato i suoi movimenti e mi ha fissato. Da quel giorno ho cambiato i miei orari e uscivo con la paura”, racconta un’altra donna.
“Siamo stati contattati dai cittadini di questa zona della città: vogliamo essere vicini a loro e dare un segnale al Comune, alla politica locale. Vogliamo far capire che la gente è stufa, stufa di avere paura di uscire la sera, stufa di non poter mandare fuori i propri figli a divertirsi; infatti, oramai questi quartieri sono diventati quartieri dormitori. Siamo a loro supporto e questo è il nostro primo presidio, ne seguiranno anche altri, sempre a sostegno della cittadinanza”, spiega il presidente di Progetto Nazionale, Marcello Righi.
Progetto Nazionale e Sara Soresi hanno avvicinato i residenti e hanno deciso di organizzare un sit-in: “Non sappiamo quanto servirà, ma almeno speriamo di far conoscere la nostra situazione. Tutti sono portati a ritenere ‘sensibili’ solo aree come via Roma o la stazione ferroviaria. Non è così, non più, i problemi ormai sono anche in zone apparentemente tranquille come la nostra”, spiegano altri abitanti.
“Mesi fa sono stata contattata dal papà di un ragazzino di 14 anni che ormai era finito in questo giro di droga, purtroppo. Un giro che si verificava proprio in questo quartiere. Ho presentato un esposto alle forze dell’ordine, ho presentato un’interrogazione in consiglio comunale quindi assolutamente questa sera mi sembrava assolutamente doveroso esserci“, spiega Soresi.
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