Sono stati pubblicati nella pagina riservata alla Statistica sul sito della Provincia di Piacenza (https://statistica.provincia.pc.it/) gli ultimi dati dell’Archivio ASIA messo a disposizione dall’ISTAT (dati.istat.it), che aggiornano all’anno 2021 il quadro delle unità locali e dell’occupazione dell’economia privata extra-agricola.
La ripresa post-Covid
I dati, disaggregati a livello settoriale, sono disponibili on-line con riferimento a tutti i comuni piacentini, la provincia di Piacenza, l’Emilia-Romagna e l’Italia. La rilevazione permette in particolare di osservare l’entità della ripresa post-covid da parte dei diversi sistemi economici territoriali: rispetto al 2020, l’anno della pandemia, nel 2021 le unità produttive sono aumentate in provincia di Piacenza del 2,0% (+475 unità), contro il +1,9% della regione e il +2,6% della media italiana, mentre gli addetti sono cresciuti del 2,2% (+2.139), contro il +2,3% in Emilia-Romagna e il +2,8% in Italia.
Si tratta quindi di un risultato complessivo in linea con le dinamiche regionali, ma inferiore se confrontato con l’evoluzione sperimentata a livello nazionale. Come evidenziano le tabelle, il dato si inscrive all’interno di un trend che è stato per noi comunque espansivo anche tra la fine del 2019 e la fine del 2020, quando le unità locali sono cresciute del 2,5% (+587 unità) e l’occupazione dell’1,0% (+990 addetti), in quest’ultimo caso in controtendenza a confronto con quanto sperimentato in Emilia-Romagna (-3,3%) e in Italia (-1,7%).
Rispetto al pre-covid, in conclusione, l’economia privata extra-agricola piacentina ha conosciuto, secondo i dati ASIA, un incremento di oltre mille unità locali e di oltre 3mila addetti, evidenziando peraltro superiori capacità di sviluppo rispetto agli altri contesti territoriali, specialmente con riguardo all’occupazione.
I settori
Da un punto di vista settoriale, all’incremento registrato a Piacenza nel 2021 per gli addetti hanno contribuito particolarmente il comparto delle costruzioni (+11,8%), spinto dalle incentivazioni governative, e quello dei servizi di supporto alle imprese (+13,1%), mentre è rimasto più o meno sugli stessi livelli dell’anno precedente il numero degli addetti dell’industria manifatturiera, del commercio e della logistica, vuoi anche per l’elevatissimo ricorso alla cassa integrazione che ancora in quell’anno era stato fatto a salvaguardia dei livelli occupazionali. Negativa l’evoluzione, invece, per le attività immobiliari (-5,2%) e per le altre attività dei servizi (-7,0%).
L’impatto del Covid
I dati restituiscono anche, confrontando il 2020 col 2019, l’impatto che ha avuto il Covid sull’economia piacentina, con – da una parte – le variazioni negative degli addetti in quei settori fortemente penalizzati dal lockdown, come il settore alberghiero e della ristorazione (-13,2%), o quello delle attività di intrattenimento (-16,1%), o le attività immobiliari (-8,5%), ….; dall’altra, le variazioni decisamente positive dell’occupazione per quei settori che la pandemia ha invece incentivato, la sanità e l’assistenza sociale (+27,9%, +1.000 unità), la logistica (+7,5%, quasi mille addetti in più), i servizi di supporto alle imprese (+9,0%, +600 addetti).
Va qui inoltre certamente segnalata la tenuta che da noi (a differenza di quanto si rilevi nella regione e in Italia) hanno registrato le attività industriali (+0,4%), contribuendo in tal modo a mettere a segno – nell’anno del covid – un guadagno complessivo di un migliaio di addetti, mentre in Emilia-Romagna si son persi 55mila posti di lavoro e a livello nazionale 300mila.
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