Mentre la grave situazione di tensione internazionale alimenta nuove preoccupazioni anche all’interno del sistema economico piacentino, i dati riferiti alla chiusura del terzo trimestre 2023 vanno a certificare una crescita per l’industria locale.
Rispetto allo stesso periodo del 2022, infatti, la produzione dell’industria in senso stretto (al netto delle costruzioni) è aumentata dell’1,8%: un dato in netta controtendenza rispetto al saldo regionale, che ha fatto segnare un -1,9%.
Ad evidenziarlo sono le analisi dell’ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia sui risultati dell’indagine congiunturale del sistema camerale sulle piccole e medie imprese, che parlano anche di un aumento del fatturato dell’1,5% (con un netto +6,3% per quello riferito alle esportazioni), e si distacca decisamente dall’andamento in calo del fatturato dell’industria emiliano-romagnola (-1,3%).
In calo del 4,2%, invece, gli ordinativi totali (contro il -2,7% regionale) e del 2,6% se riferiti al mercato estero; questi ultimi di fatto in linea con il calo regionale del 2,4%. Le settimane di produzione sono 16,1 (rispetto alla media regionale di 11,5) e il grado di utilizzo degli impianti si attesta all’81,4%, contro un 75,7% regionale.
Secondo le previsioni di produzione per il quarto trimestre, il 54% delle imprese ipotizza stabilità, il 30% aumento e il 16% un calo. Per quanto riguarda gli ordinativi, il 38% ipotizza stabilità, il 33% aumento e il 28% calo, valori che – se riferiti ai mercati esteri – evidenziano una stima di 26% per la stabilità, 51% per un aumento e 23 per timori di calo. Sul fatturato ci sono previsioni di crescita per il 49% delle imprese, di stabilità per il 28% e di calo per il 23%.
Focus sull’artigianato
Per l’artigianato manifatturiero, nel terzo trimestre 2023, rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente, si evidenzia un rallentamento nella produzione dello 0,7% (migliore del -3,9% regionale), con un contemporaneo rallentamento degli ordinativi dell’1,2% complessivo (regionale -3,5%) ma con un importante aumento degli ordinativi esteri del 2,9% (contro un calo regionale dell’1,4%). Il fatturato scende complessivamente dell’1,1% (contro un -3% regionale) ma cresce fortemente sui mercati esteri con +5% (rispetto a una crescita regionale del 2%).
Il grado di utilizzo degli impianti, infine, con il 69,8% appare di poco inferiore al dato medio regionale del 72,1%. 7,3 sono le settimane di produzione assicurata dalla consistenza del portafogli ordini alla fine del trimestre, rispetto a una media regionale di 7,7.
Secondo le previsioni di produzione per il quarto trimestre, il 52% delle imprese ipotizza stabilità, il 15% aumento e il 33% un calo. Per quanto riguarda gli ordinativi, il 50% ipotizza stabilità, il 12% aumento e il 38% diminuzione, valori che – se riferiti ai mercati esteri – evidenziano forti timori di calo da parte del 64% delle imprese intervistate, ipotesi di stabilità per il 17% e sviluppo per il 19%. Sul fatturato ci sono previsioni di crescita per il 16% delle imprese, di stabilità per il 49% e di calo per il 35%.
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