Ridurre la povertà energetica e contrastare le disuguaglianze sociali tramite lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali sul territorio di Piacenza e Vigevano. È l’obiettivo del Bando CerS, promosso e sostenuto da Banco dell’energia e Fondazione di Piacenza e Vigevano e rivolto a enti locali, enti pubblici, organizzazioni private non profit, enti del Terzo Settore ed enti religiosi del territorio, che intendono costituire una nuova CERs o intraprendere il percorso di transizione da una CER già esistente a una CerS. Il bando mette a disposizione un budget totale di 100mila euro, per coprire, a fondo perduto e senza necessità di cofinanziamento, le spese per le consulenze multidisciplinari di professionisti esperti e accreditati, necessarie a portare a buon fine il percorso di costituzione della CERs. Le domande sono aperte fino al 30 settembre.
La Comunità di Energia Rinnovabile è un soggetto giuridico autonomo in cui diversi tipi di attori si aggregano per produrre, condividere, autoconsumare e vendere energia generata attraverso uno o più impianti alimentati da fonti rinnovabili. La CERs è una particolare tipologia di CER (la S sta per solidale), che oltre a garantire gli stessi benefici utilizza una parte degli incentivi maturati (e di cui non sarebbe possibile godere) a favore di progetti e iniziative di carattere sociale o ambientale sul territorio.
Sebbene la CERs sia uno strumento innovativo per accelerare la transizione verso le rinnovabili e sia già supportato da numerosi incentivi per la costruzione degli impianti, trova ancora una limitata applicazione. Il nodo da sciogliere è la complessità del suo percorso di costituzione, regolato da una normativa recente e in continua evoluzione, che implica un adeguato studio di fattibilità, la gestione di diverse questioni legali e amministrative e la necessità di coinvolgere e di coordinare numerosi attori e soggetti.
Qui entrano in gioco le consulenze legali, tecniche, commerciali, informatiche, finanziarie e amministrative che sono spesate dal Bando e possono essere erogate esclusivamente da professionisti accreditati il cui elenco è consultabile all’interno di uno specifico portale, all’indirizzo https://bandoaccreditamento.optimytool.com/it/.
“«“Oggi avviamo un progetto che rappresenta un importante tassello della nostra strategia d’intervento in tema di povertà energetica e nuove risorse”, sottolinea il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi.
“In rete con tanti soggetti del territorio, e con un partner nazionale di rilievo come il Banco dell’energia, nel 2023 abbiamo dato vita a “Energia in comune” per sostenere nel pagamento delle bollette le famiglie fragili, insieme a Diocesi e Caritas, 12 comuni della Provincia e Comune di Piacenza, Camera di Commercio, Federconsumatori, Università Cattolica del Sacro Cuore, e con Banca di Piacenza e Crédit Agricole Italia. Si è lavorato poi sul tema del risparmio energetico e sull’efficientamento, con il progetto “Elettrodomestici in comune”, che ha visto il coinvolgimento di Iren. Questo bando interviene sul fronte dell’autonomia energetica e delle rinnovabili. Un percorso articolato che mette in luce il valore di una rete in grado di mettere in campo punti di vista, risorse e progettualità differenti e complementari, per un’azione più organica e significativa“.
«Il Bando CerS sancisce la proficua collaborazione tra Banco dell’energia e Fondazione di Piacenza e Vigevano a contrasto della Povertà energetica – dichiara Silvia Pedrotti, Responsabile della Fondazione Banco dell’energia -. Rappresenta il completamento di un percorso avviato con “Energia in comune” già sviluppato a Piacenza, che finora ha permesso di aiutare oltre un migliaio di famiglie in condizione di povertà energetica e agevolare la costituzione e la definizione della miglior configurazione possibile per le Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali. Questo progetto costituisce un’opportunità di autonomia e cambiamento per tutti i cittadini, a partire dai più vulnerabili, e una nuova importante iniziativa a sostegno del territorio per un impatto a lungo termine sulla comunità».
Il Bando sostiene sia la costituzione di nuove CERs, sia l’evoluzione, l’aumento dimensionale e la transizione di CER già esistenti in CERs. È articolato in un momento preliminare e in tre fasi sequenziali, per ciascuna delle quali è definita l’attribuzione di un contributo.
In caso di creazione di una CERs ex novo, si parte da una fase preliminare nella quale è richiesto di fornire le indicazioni dell’impianto previsto e un’idea dei soggetti che potrebbero essere coinvolti nella costituzione della CERs, e ha come unica finalità di consentire la verifica che il progetto disponga dei requisiti minimi, tecnici e operativi, per accedere allo studio di fattibilità.
In caso di verifica positiva, il destinatario è ammesso alla fase uno, connessa alle attività propedeutiche alla costituzione della CERs. Con il supporto dei professionisti, l’Ente destinatario dovrà procedere alla pianificazione, programmazione e progettazione dell’impianto, predisponendo il relativo progetto di fattibilità tecnico-economica che verrà così valutato.
In caso di esito positivo, la fase due sosterrà la creazione della CERs, nella forma giuridica prescelta e sempre con il supporto dei professionisti. Gli interessati dovranno consegnare copia dell’atto di costituzione e, dopo un riscontro positivo, potranno passare alla fase tre del bando. Quest’ultima è relativa a consolidamento impiantistico, amministrativo, sociale e avvio della CERs. Questa fase comprende i costi relativi alle attività svolte nel periodo di 24 mesi dalla data della delibera di attribuzione del contributo.
Nel caso di transizione e sviluppo di CER già costituite in CERs, si applica una fase preliminare per consentire la verifica che il progetto sia coerente con le finalità del bando e, successivamente, il passaggio è direttamente alla fase tre descritta in precedenza.
L’erogazione dei contributi segue la struttura a tre fasi del bando, che ad ogni progetto avviato destina fino a un massimo di 10mila euro di consulenze per portare a termine la fase uno (studio di fattibilità, engagement e progetto preliminare); fino a un massimo di 5mila euro per la fase due (attivazione della CERs, dalla definizione della forma giuridica all’atto di costituzione) e fino a un massimo di 15mila euro per la terza e ultima fase, relativa alla costruzione degli impianti e al consolidamento tecnico-amministrativo della nuova CERs, o allo sviluppo e conversione di una CER in CERs.
Si apre oggi la fase preliminare del bando: una call for proposal aperta fino al 30 settembre 2025. Le proposte che avranno superato il vaglio iniziale potranno avere accesso agli step successivi. La scadenza ultima per la realizzazione degli impianti è fissata a dicembre del 2026, mentre il termine per la rendicontazione al 31 maggio 2027.
Il testo del bando è scaricabile dal sito www.fondazionepiacenzavigevano.it. Per informazioni sugli aspetti tecnici, la procedura, i requisiti e le modalità di assegnazione dei contributi è possibile rivolgersi all’Area Istituzionale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, tel. 0523.311111 info@fondazionepiacenzavigevano.it .
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