Salirà a quota 287.500 abitanti la popolazione piacentina nel 2042: “Crescita rallentata dalla pandemia”

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Si incrementerà, seppure di poco, la popolazione piacentina da qui al 2042 secondo le recentissime previsioni regionali. Questo nell’ipotesi che l’immigrazione, sia straniera che da altre zone del nostro paese, mantenga i ritmi del periodo pre – covid. Neppure l’immigrazione basterà invece ad arrestare il declino della popolazione in età di lavoro, che calerà di circa 7.000 unità. Molto peggiore lo scenario se l’immigrazione, sia straniera che italiana, dovesse arrestarsi. In questo caso la popolazione scenderebbe a 243.000 residenti (dagli attuali 283.000), mentre la popolazione in età di lavoro calerebbe di ben 45.000 unità, confermando il trend già evidenziato nelle elaborazioni per il PTAV.

Conoscere l’evoluzione della popolazione residente e le previsioni demografiche future, distinte per classi di età, diventa quindi fondamentale, oltre che per prefigurare nel tempo la sostenibilità del sistema pensionistico, anche e soprattutto ai fini di una corretta programmazione dei servizi pubblici essenziali (scuole, sanità, assistenza……..).

In questa direzione, il Servizio Statistica della Regione Emilia-Romagna ha da poco pubblicato (https://statistica.regione.emilia-romagna.it/servizi-online/rappresentazioni-grafiche-dati/visualizzazione-proiezioni-demografiche-emilia-romagna) l’aggiornamento relativo alle proiezioni della popolazione residente regionale per il periodo 2022-2042. I dati restituiscono la stima della popolazione per età e sesso e del bilancio demografico a diversi livelli territoriali:

  • Il territorio regionale nel suo complesso
  • Le province e la città metropolitana
  • Le aziende USL
  • I distretti sanitari
  • Gli ambiti scolastici
  • Le zone altimetriche

L’analisi

La base di partenza è la popolazione per sesso, singolo anno di età e comune di residenza calcolata al 1.1.2022 (fonte ISTAT), e le previsioni sono state formulate considerando cinque scenari:

  1. Uno scenario di riferimento, nell’ipotesi che lo shock congiunturale provocato dalla pandemia da Covid-19 nel periodo 2020-2022 non abbia effetti a lungo termine e quindi non sia opportuno inserirlo nella proiezione, per cui la sopravvivenza media della popolazione regionale è stata mantenuta costante alla media del periodo pre-covid, più precisamente del quinquennio 2015-2019. 
  2. Uno scenario ad alta immigrazione dove, fermi restanti tutti gli altri parametri, compresi i tassi di emigrazione, si ipotizza che i livelli di immigrazione dall’estero e dalle altre regioni italiane aumentino gradualmente nel periodo 2022-2041 per raggiungere a fine periodo i livelli sperimentati nel biennio 2007-2008;
  3. Uno scenario ad elevata sopravvivenza dove, fermi restanti tutti gli altri parametri, il livello medio di sopravvivenza per maschi e femmine è ipotizzato in crescita come prosecuzione della tendenza all’aumento dell’aspettativa di vita che ha caratterizzato l’ultimo secolo. L’ipotesi è che la crescita continui ad un ritmo leggermente inferiore a quello osservato nel periodo 2009-2019 (pre-Covid);
  4. Uno scenario ad elevata fecondità dove, fermi restanti tutti gli altri parametri, si ipotizza un nuovo periodo di aumento della fecondità che, a partire dal valore medio 2019-2021, cresca gradualmente fino a raggiungere a fine periodo i valori medi del periodo 2008-2010 quando, cioè, di è osservato un massimo relativo del numero medio di figli per donna;
  5. Infine, uno scenario senza migrazioni, che vede – in via ipotetica, ma utile a prefigurare la situazione peggiore – la totale assenza di movimenti migratori sia in entrata sia in uscita nell’arco temporale di proiezione.

I risultati a livello regionale

Volendo esporre i principali risultati che emergono a livello regionale considerando tre dei cinque scenari formulati, quello di riferimento, quello più favorevole (ad alta immigrazione) e quello più sfavorevole (senza migrazioni), in Emilia-Romagna la popolazione residente si attesterebbe nel 2042, secondo lo scenario di riferimento, a 4.536.473 unità, in aumento del 2,5% rispetto al 2022 (+111mila persone circa); la crescita sarebbe invece molto più sostenuta, pari al 7,6% (+336mila), nello scenario ad alta immigrazione, mentre ipotizzando l’assenza di migrazioni la variazione risulterebbe fortemente negativa, -13,5%, con una perdita di circa 600mila residenti.

Un approfondimento per il territorio piacentino

Nel caso della provincia di Piacenza, la popolazione residente è prevista aumentare nello scenario di riferimento dell’1,4%, 287.491 residenti nel 2042, circa 4mila in più rispetto all’anno base 1.1.2022.

La variazione, non particolarmente elevata, risente del forte impatto che il Covid-19 ha avuto sul territorio piacentino (uno dei più colpiti dalla pandemia in ambito nazionale), quando tra il 2019 e il 2021 si sono persi – in base ai dati ISTAT – 3mila abitanti, portando i livelli demografici provinciali ai minimi dell’ultimo decennio.

Le proiezioni regionali

Secondo le proiezioni regionali, nel 2042 la popolazione piacentina – in base allo scenario di riferimento – riuscirebbe quindi a superare solo di poco (circa mille residenti) i livelli pre-pandemici (nel 2019 si attestava a 286.433 unità), mentre nello scenario ad alta immigrazione – nell’ipotesi cioè di una ripresa dei fenomeni migratori conosciuti nel primo decennio 2000 – toccherebbe quota 305mila (+7,6%, pari ad oltre 21mila abitanti in più rispetto al 2022). Al contrario, senza migrazioni si verificherebbe una perdita di 40mila residenti.

Restando nell’ambito dello scenario più plausibile, quello di riferimento, e osservando le diverse componenti della popolazione, nel 2042 avremo circa 4mila maschi in più (+2,8%, 143.237), mentre le femmine saranno numericamente le stesse del 2022 (+0,1%, 144.254).

Dal punto di vista delle classi di età, i bambini e i giovani di età compresa tra zero e 14 anni saranno invece a quella data circa 2mila in meno (-5,1%, 33.355), ed inoltre si ridurranno di quasi un migliaio le donne in età feconda (15-49 anni, 53.360).

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