Fine campagna del pomodoro, è tempo di bilanci: per Coldiretti Piacenza, la valutazione finale di quest’annata è arrivata. Le industrie hanno chiuso questa settima e « La campagna si è definitivamente conclusa dopo due mesi di raccolta senza che le macchine si fermassero e non possiamo essere più che soddisfatti » afferma Coldiretti Piacenza. Un campagna positiva sia nell’aspetto qualitativo che quantitativo con un incremento del 10-15% nella produzione rispetto all’anno 2020 – secondo i dati dell’OI pomodoro da industria Nord Italia – che ha stabilito una media delle rese di quest’anno pari a 800 q.li/Ha.
«Una variabile che invece è impossibile controllare, quella dell’andamento climatico, che in certe zone ha causato non poche difficoltà inizialmente – prosegue – ma la situazione fortunatamente sembra essersi volta in positivo durante la raccolta ». Il riferimento è al protrarsi delle alte temperature, che hanno portato in alcuni casi al dover ricorrere ad ulteriori irrigazioni ma che dal punto di vista della raccolta ha evitato che le macchine si fermassero rallentando la produzione. «Siamo riusciti a consegnare il pomodoro in modo continuo e fluente senza subire interruzioni », commenta Jonatha Risoli dell’azienda agricola Casa del Lupo a San Giorgio P.no. «Un raccolto caratterizzato da grande siccità che ha permesso al pomodoro di presentare un ottima qualità senza marcire o riscontrare malattie».
Anche a proposito di rese, le considerazioni sono positive: «le prospettive di mercato – sostiene Gianmaria Sfolcini dell’azienda agricola Cascina Marazzo – sono più che soddisfacenti, non abbiamo ancora finito la campagna per la pioggia caduta lo scorso weekend ma entro la settimana contiamo di terminare». D’altronde è stata dichiarata per alcuni una campagna migliore di tante altre sia per qualità, quantità e indici di pagamento. Coldiretti, del resto, sottolinea l’elevata qualità intrinseca del pomodoro piacentino, «un prodotto d’eccellenza – commenta – la cui produzione prevede il rispetto di rigorosi disciplinari, la tracciabilità e il rispetto di precisi obblighi di legge con un grado brix superiore alle aspettative che sfiora di poco il 5%».
Quest’anno, le imprese stanno realizzando ottimi prodotti e a conti fatti – sottolinea Coldiretti. «le rese in campo sono più elevate della media degli altri anni con uno scarto di pomodoro molto basso. Tutto questo rende il pomodoro un prodotto dall’alta valenza strategica per il nostro territorio ». Nonostante la buona campagna, ora a preoccupare Coldiretti sono il continuo aumento di pomodoro in arrivo dalla Cina.
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