“Obiettivo di questo comunicato è sensibilizzare la parte politica e gli
organi deputati a sorvegliare e garantire la salute e la sicurezza nei
luoghi di lavoro, affinchè possano mostrare un qualche interessamento
verso la tematica della prevenzione del Coronavirus”. Così inizia il comunicato del Sulpl, sindacato di polizia locale.
Per evitarne il dilagare è fondamentale continuare ad invitare i Cittadini a restare a casa, ma purtroppo i messaggi e gli hashtag non bastano. Occorre anche fare opera di prevenzione, tipo avviare una seria sanificazione delle
strade e degli uffici pubblici, prendendo esempio anche da enti privati
che lo hanno fatto in presenza di casi conclamati di Covid-19. Anche una
valida, seria e costante opera di prevenzione può contribuire infatti a
ridurre il dilagare del Coronavirus. In questa fase rientra, come
ribadito con sempre più insistenza da grandi medici e virologi italiani,
anche l’utilizzo della mascherina. I benpensanti dicono che l’uso di
questa potrebbe ingenerare allarmismo nella popolazione, da qui le
reticenze anche nel farle utilizzare a talune Forze di Polizia su
strada. Non è così. Significa fare prevenzione.
Il problema è molto sentito dalla Polizia Locale, poiché spesso chi
decide per noi non conosce la specificità del nostro lavoro. Nella
vicina Bologna un Collega ha contratto il Coronavirus, e molti altri
casi sono presenti nella Categoria. Noi stessi, come qualunque
cittadino, potremmo aver contratto questo Virus e non saperlo ancora.
Per cui il poter utilizzare la mascherina in determinati servizi
sortirebbe l’effetto di ridurre il rischio di trasmettere e ricevere
infezioni.
Il problema è che nonostante la richiesta specifica di un
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza fatta a tempo debito il
31 gennaio scorso, ad oggi, gli organi preposti non sono stati in grado
di fornire un numero sufficiente di queste mascherine agli operatori su
strada. Ora ovviamente è difficile reperirle per il personale sanitario
(che cogliamo l’occasione di ringraziare per tutto ciò che stanno
facendo in questi giorni difficili), figuriamoci per altri; ma se la
richiesta non fosse stata sottovalutata o comunque accolta di buon grado
tempestivamente, magari, avremmo potuto tutelare tutti e meglio.
Oltre a guanti e gel disinfettante, in base alla tipologia d’intervento,
potrebbe essere necessario l’utilizzo di mascherine, di tute monouso e
di occhiali per proteggere gli occhi. La salute è un diritto di tutti e
sminuire, banalizzare o sottovalutare il rischio e le richieste
pertinenti di un RLS potrebbe comportare gravi responsabilità in carico
agli organi preposti alla salvaguardia dei Lavoratori, oltre che mettere
a rischio i Lavoratori stessi e di conseguenza i cittadini.
Questo non è fare allarmismo, ma semplicemente prevenzione. Durante i TSO o i rilievi degli incidenti, o in caso di rissa etc. si viene inevitabilmente a contatto con persone che potrebbero essere potenzialmente contagiose, al
pari nostro. I vertici di Polizia di Stato, CC e GdF hanno giustamente
provveduto tempestivamente a dotare il personale dei Dispositivi di
Protezione Individuale (DPI) necessari, vorremmo che il Comune di
Piacenza facesse altrettanto con la Polizia Locale. Non c’è più spazio
per approssimazione e tentennamenti.
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