Il coronavirus non ha fermato la voglia di fare sport intrinseco alla Placentia Half Marathon. La famosissima manifestazione piacentina, quest’anno, si è svolta nella modalità online. La Home Edition in diretta su RadioSound ha riscosso un grande seguito.
Sono stati 410 gli iscritti, 250 donne e 160 uomini che hanno potuto scegliere tra varie categorie, oltre la partecipazione di tanti ospiti e autorità.
In particolare, verso la chiusura della mattinata, si è parlato del futuro dello sport. Sandro Confalonieri, Pietro Perotti, e Michele Marescalchi, organizzatori dell’evento, hanno dibattuto con Robert Gionelli (presidente del Coni provinciale), Loredana Pagani presidente società ginnastica Edilcoop Qt8 e la dottoressa Daniela Aschieri, presidente di Progetto Vita.
La diretta integrale della Placentia Half Marathon, Home Edition
“Abbiamo già indicato al comune, al territorio e alla federazione italiana atletica leggera la volontà di presentarci il prossimo anno nella data di domenica 9 maggio. Abbiamo chiesto la possibilità di congelare la documentazione in preparazione all’edizione 2021. In questo momento, e nei prossimi 6 mesi, nessuno verrebbe ad iscriversi ad una manifestazione per la situazione sanitaria e per l’impossibilità di garantire la sicurezza. Il mio pensiero va ai bambini ed al pubblico passeggio. Stiamo ad aspettare, ma sicuramente non staremo fermi. Potremo proporre cose nuove ed uniche, ed essere da modello per l’Italia intera”.
“Molte manifestazioni del 2020 ce le dobbiamo scordare.
Gli assembramenti di migliaia di persone sono molto rischiosi. È conveniente rimandare tutto al 2021, se la problematica virus verrà risolta”.
“Come sapete, con gli ultimi decreti e con l’ordinanza regionale, c’è la possibilità di riprendere gli allenamenti degli sport individuali per i professionisti o per gli atleti riconosciuti a livello nazionale dalle loro federazioni. Alcuni dovranno ottenere il riconoscimento dalla loro federazione per poter richiedere l’apertura di un impianto.
Per quanto riguarda l’organizzazione di eventi sportivi: è severamente vietato. Sarà necessario vedere l’evoluzione della situazione contagi per poter fornire delle nuove linee guida. Oggi, svolgere eventi come la PHM è molto difficile. I prossimi mesi saranno un banco di prova importante per tutti noi: l’idea di scordarci di organizzare eventi sportivi entro il termine dell’anno è abbastanza reale.
Voglio fare un plauso ad Alessandro e Pietro per questa Home Edition: sono due grandissimi dirigenti sportivi e non a caso hanno ricevuto il premio Pino Dordoni, alla solidarietà nello sport. Loro hanno saputo creare un evento (come ha detto Michele Marescalchi, ndr) che non ha eguali in tutta Italia: sposa la solidarietà, alla coalizione dei volontari ed al marketing territoriale. La maratona merita un futuro lunghissimo.
“Ripartire dai bambini è necessario, è impensabile tenerli fermi. Il rischio 0 non esiste, quindi dovremo individuare una soglia minima per riprendere l’attività. Io sono fiduciosa.
Se riprendono le scuole, possono riprendere anche gli allenamenti. La nostra società cura solamente l’attività solo bambini, per cui le istituzioni devono darci notizie. Bisognerà ipotizzare qualche scenario per far ripartire l’attività in favore dei più piccolini, che devono uscire dalla quarantena.
Dobbiamo dare una chance: il rischio c’è, ma ora siamo più preparati a rispondere alle possibili difficoltà. In più, il tasso di contagiosità tra i bambini è molto basso. Le società sono disponibili ad osservare le linee guida ed a dare un contributo per creare dei progetti. La sanificazione degli spazi sarà un fatto molto importante, per cui tutti dovranno essere al corrente”.
“Iniziare con l’attività all’aperto è la cosa ideale. Ci tengo ad avvertire tutti di non trascurare le problematiche del virus, che cambia e si modifica. Bisogna essere prudenti, ma l’aria aperta aiuta. Il covid-19 attacca le superfici, per cui devono essere disinfettate adeguatamente. In un primo momento di ripartenza bisognerà convivere con il virus”.
“Tanta attività giovanile viene fatta nelle scuole. Le società devono avere un chiarimento ed un indirizzo preciso su come agire.
Un primo banco di prova, magari prima di settembre, sarà la riapertura dei centri estivi sportivi. Il comune sta cercando degli spazi all’aperto. I centri estivi sono delle esigenze anche, e soprattutto, per i genitori. Nell’ultimo periodo sono cresciuti in termini di numero e qualità, anche grazie al CONI che istruisce gli operatori con dei progetti mirati. Quest’anno sarà l’anno 0. Serviranno linee guida precise dal CONI nazionale, perché la necessità estiva partirà fra qualche settimana. Saranno il nostro allenamento per settembre.
Oggi è difficile dare delle risposte. La priorità è la tutela della salute, non dobbiamo dimenticarcelo. Qualche cautela in più ci farà bene anche in futuro”.
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