Mercoledì 6 novembre alle ore 18,00 presso la Sala Panini a Palazzo Galli in via Mazzini 14 a Piacenza l’associazione “Verso Itaca Onlus” invita alla presentazione del libro “La galera ha i confini dei vostri cervelli” di Pietro Buffa. L’Autore dialogherà con Brunello Buonocore.
Non è cosa semplice narrare di carcere. Non lo è perché spesso chi se ne occupa tende ad assumere un solo punto di vista: quello del detenuto, delle sue debolezze e del suo desiderio di riscatto, oppure quello dell’organizzazione del sistema detentivo. Pietro Buffa con questo libro fa sì che questi due mondi si incontrino, e lo fa narrando storie di vita vissuta, di volti incontrati e rimasti impressi nella memoria nel corso degli anni trascorsi a dirigere istituti penitenziari.
Il titolo del libro trae origine da una frase contenuta nella lettera di un detenuto psicotico. È un’espressione emblematica del contenuto del libro, poiché apre alla speranza di poter modificare la vita carceraria intesa come vuoto disperante della quotidianità coatta, ripetitiva e castrante: «la galera ha i confini dei vostri cervelli» rimanda alla possibilità di un cambiamento facendo appello alla responsabilità e all’umanità di ogni persona. Quel cambiamento che, attraverso le piccole e grandi cose quotidiane, l’Autore ha sempre cercato di mettere in atto, da direttore,
per rendere più umana la vita di coloro che popolano il carcere, siano essi detenuti, agenti penitenziari, operatori sociali o volontari.
Pietro Buffa è infatti uno dei maggiori conoscitori del sistema carcerario, ne conosce i meccanismi gestionali, li governa e li dirige, e questo libro è proprio il frutto del suo percorso professionale, costellato di episodi significativi che ci ha voluto raccontare e che ci invitano a guardare oltre le sbarre, per provare a scavare un po’ di più nell’animo di chi vive in un contesto di reclusione. Storie diverse tra loro, ambientate in varie strutture penitenziarie, come istantanee di una lunga vita passata a prendersi cura di un mondo recluso, che si susseguono
nelle centoquaranta pagine di questo bel libro che si legge d’un fiato. Storie che ci raccontano percorsi umani tortuosi e complicati, ma anche significativi spaccati di umanità e solidarietà fra le quattro mura della prigione, con un filo rosso che lega l’intera opera: l’esigenza di contribuire a migliorare la realtà carceraria.
Un libro dove il tutto è molto più della semplice somma delle parti.
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