Piazza Cittadella, come anticipato qualche giorno fa, è stata depositata la petizione che chiede le dimissioni del Sindaco di Piacenza Katia Tarasconi e della giunta. E’ possibile firmare in digitale su change.org o in modalità cartacea. Nelle motivazioni della petizione una delle promotrici Avvocato Silvia Felice scrive: “Alle nuove generazioni, afflitte dal costante peggioramento della qualità dell’aria, consegneremo una piazza saccheggiata dal suo preziosissimo polmone verde.
“Abbiamo lanciato una petizione che chiede le dimissioni del sindaco Katia Tarasconi e della giunta – racconta Letizia Loranzi del guppo cittadini liberi –in quanto questo sindaco non ha rispettato la volontà dei cittadini riguardo la preservazione delle piante, che come sapete sono state barbaramente abbattute. E’ un’azione contro scelte civiche inaccettabili fatte contro gli interessi della collettività e la volontà dei cittadini che con 34.000 firme avevano espresso il loro dissenso.
“Nonostante il parere contrario dei cittadini quindi, il sindaco ha continuato comunque nel portare a compimento il progetto – continua Loranzi – i piacentini firmatari, ricordo disommogenei, non hanno accettato questa azione che non ha considerato la loro volontà. Un sindaco quando viene eletto deve anche rispettare il pensiero dei suoi concittadini, ci deve essere un confronto. Invece i lavori non si sono fermati, nonostante le manifestazioni, le conferenze e i pareri autorevoli di architetti e ambientalisti, senza dimenticare le 34.000 firme. Vista la situazione abbiamo ritenuto doveroso procedere chiedendo le dimissioni.
“Quella degli abbattimenti sembra una procedura che non sarà destinata ad arrestarsi – dice ancora Loranzi – 10 tigli sulla via Boselli saranno abbattutti per fare posto ad una rotatoria, questo motiva ancora di più noi cittadini a fare sentire la nostra voce. Completamente scartata l’opportunità di una riqualificazione di piazza Cittadella senza abbattere gli alberi in una delle città più inquinate d’Europa”.
“Mentre nel mondo si procede nelle città alle piantumazioni di alberi in quanto diffusori di ossigeno e purificatori d’aria – ancora Loranzi – noi a Piacenza siamo in controtendenza, le piante le abbattiamo. Lo scopo della petizione è quello di chiedere a Sindaco e Giunta di dimettersi perchè non rispettano la volontà dei cittadini. Impossibile stare in silenzio dopo l’abbattimento di Piazza Plebiscito per fare posto al dehor.
“Ci sono due opportunità di adesione – anticipa Loranzi – quella digitale su Change.org o quella cartacea che al momento si può firmare di persona presso lo studio legale dell’Avvocato Silvia Felice, che è anche promotrice della petizione, in via Poggiali 43, da Garden 1 il fiorista di via Sopramuro e presso le parrucchiere Barbara e Simona di via Dante 62 a Piacenza. Ricordo che per quanto riguarda le firme digitali che non ci sono ristrettezze geografiche, mentre per le firme sul cartaceo sono possibili solo per i residenti a Piacenza. Il numero dei punti di raccoltà sarà ampliato nelle prossime ore. Le informazioni sono anche reperibili sulla pagina facebook del gruppo.
TESTO DELLA PETIZIONE
Con questa petizione popolare, i sottoscrittori chiedono le immediate dimissioni di Katia Tarasconi dall’ufficio di sindaco della città di Piacenza per la inaccettabilità di scelte politiche contrarie agli interessi e al benessere della collettività ma, soprattutto, delle nuove generazioni.
In spregio alla volontà di oltre 34.000 firmatari che, opponendosi al taglio di 15 maestosi alberi, invocavano la priorità di valori non negoziabili, come la tutela del verde e della salute pubblica, la Giunta guidata da Katia Tarasconi ha consegnato una parte preziosa del centro storico della città alle grinfie dei potentati della cementificazione selvaggia.
Alle nuove generazioni, già afflitte dal costante peggioramento della qualità dell’aria, verrà consegnata una piazza saccheggiata del suo preziosissimo polmone verde.
Un parcheggio sotterraneo sarà, dunque, il tratto saliente di un angolo urbano dall’alto valore storico, archeologico e naturalistico.
Con il sacrificio del piccolo parco che, attraverso i propri maestosi esemplari di tigli e cedri, regalava bellezza, frescura ed ossigeno ad una delle città più inquinate d’Europa, il 7 novembre 2024 è un giorno di lutto, un giorno che verrà ricordato come l’ennesimo colpo inferto alla democrazia, caduta, come ormai sempre più spesso accade, sotto la violenza di spietate motoseghe.
La politica “antiumana” ha spezzato il canto della natura, ha distrutto il sogno di uomini e donne desiderosi di migliorare le condizioni di vita proprie e dei propri figli.
Con la presente petizione e, dunque, con questa “mozione popolare di sfiducia” nei confronti di un sindaco sordo alle istanze dei propri cittadini, insensibile ai principi sui quali si fonda la sovranità del Popolo e lo spirito di servizio dei Servitori dello Stato, gli odierni sottoscrittori denunciano e respingono con forza il tradimento di quel patto sociale fra governanti e governati su cui si fonda ogni società che voglia definirsi civile e democratica.
Si tratta di una mozione di sfiducia “civica” che, oltre a simboleggiare il riscatto morale di una parte di cittadinanza vigile e consapevole, non più disposta a tollerare la svendita del proprio patrimonio collettivo, sarà indirizzata a tutti i membri del Consiglio comunale affinché, responsabilmente, si attivino in conformità all’art. 52 del TUEL (mozione di sfiducia del sindaco).
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