“Piazza Cittadella è un tema estremamente importante per la città: dopo più di dodici anni di stallo, si tratta di cambiare volto a una zona di particolare rilevanza sia perché di fronte a palazzo Farnese sia perché è una sorta di porta d’ingresso all’intero territorio piacentino per chi arriva da oltre il Po”.
“Quest’area è in stato di evidente e crescente degrado e il dibattito pubblico sul suo “destino” è dunque più che comprensibile, anzi è salutare. Ciò che non credo sia salutare per Piacenza, tuttavia, è lo strano e incomprensibile atteggiamento disfattista di chi sembra remare contro a qualsiasi soluzione per Piazza Cittadella. L’impressione è che ci sia una parte di città, rappresentata anche in Consiglio comunale, che pare auspicare il naufragio dei rapporti tra Comune di Piacenza e Piacenza Parcheggi, ovvero il privato che ha in concessione l’area di Piazza Cittadella; area sulla quale, che con tutte le garanzie necessarie, potranno iniziare i lavori per la realizzazione, tra l’altro, di un parcheggio interrato”.
“Lo si deduce dal livello di attenzione sui tempi che riguardano la presentazione delle garanzie bancarie da parte di Piacenza Parcheggi; presentazione che sta alla base del prosieguo del rapporto tra lo stesso concessionario e l’amministrazione comunale. Si è in attesa che tali carte siano presentate. E’ vero che si è andati oltre i limiti stabiliti, ma stiamo parlando di qualche giorno, qualche settimana, non certo di mesi o di anni. Colpisce che questa attesa, che può essere anche considerata fisiologica vista la rilevanza della “partita”, venga posta sotto i riflettori con la veemenza a cui si sta assistendo anche in sede di Consiglio”.
“Vale la pena ricordare che le sorti di Piazza Cittadella erano di fatto bloccate dal 2012, anno di sottoscrizione della concessione tra Comune e Piacenza Parcheggi. Lo sblocco è avvenuto con l’attuale amministrazione, e questo è un dato di fatto. Ad oggi, finalmente, il Comune si è “messo sul pulito” ed è in condizioni di poter attendere le dovute garanzie da parte del concessionario per passare allo step successivo, ovvero all’inizio dei lavori”.
“E non è da dimenticare che la stessa amministrazione ha ottenuto di recente il pagamento (milionario) degli arretrati per gli anni che vanno dal 2020 al 2022. Se le garanzie non dovessero arrivare, il Comune è nella posizione di poter rescindere il contratto e chiedere i danni. Fino a poco tempo fa non si era in questa condizione”.
“C’è da sperare che questo avvenga? Per qualcuno pare di sì, evidentemente. Io credo che non sia certo l’epilogo auspicabile per Piacenza e i piacentini. E sono convinto che non sia ciò che spera l’attuale amministrazione e anche il concessionario privato.
Esistono tuttavia dei termini formali e, se non vengono rispettati, il Comune si muove di conseguenza. Così ha fatto: è stata emessa una contestazione di inadempimento nei confronti del concessionario che, in buona sostanza, precede l’eventuale risoluzione del contratto in essere, ovvero della concessione, qualora il concessionario stesso non dovesse adempiere alla presentazione delle garanzie bancarie”.
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