Piazza Cittadella, scontro in consiglio comunale e seduta sospesa. Pd: “Intimidite i dirigenti”. Centrodestra: “Stupidaggini”. ApP: “Sconfitta per la democrazia”

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In consiglio comunale si torna a parlare di piazza Cittadella e il clima si fa rovente. Tanto da portare alla chiusura anticipata dell’assemblea. Il dibattito è proseguito acceso per un paio d’ore, ma il picco si è registrato con l’intervento del consigliere comunale del Pd, Boris Infantino. Un intervento decisamente duro, con Infantino che ha puntato il dito contro il centrodestra per l’atteggiamento mantenuto di fronte al tema parcheggi, Cittadella e fideiussione falsa.

L’intervento di Boris Infantino

“Qui vediamo un plotone di esecuzione contro i dipendenti di questo Comune, senza rendersi conto che il cantiere poteva iniziare il primo aprile 2021 e invece siamo qua a discuterne. Abbiamo dovuto fare un nuovo piano economico finanziario, che è più gravoso di quello conclusosi nel 2021, perché nel frattempo c’è stata la guerra in Ucraina nel 2022 e questo ha fatto levitare i prezzi. Quindi credo che nessuno mi possa smentire se affermo che l’incremento dei costi è dovuto all’incapacità amministrativa del centrodestra”.

“L’obiettivo politico del centrodestra è chiaramente ed esclusivamente quello di affossare la città e gli eventi di queste ultime settimane lo dimostrano. Alternativa per Piacenza, mi permetto di citarvi, conduce sotto questo profilo un’opposizione dura ma che sta al merito dell’opera. Il centrodestra invece fino ad oggi non aveva mai espresso un’opinione”.

“Credo che in questa partita di Piazza Cittadella, da parte della destra non ci sia nessuna idea se non quella dell’immobilismo, del non toccare e del non fare nulla. E allora che cosa fa? Sposta la discussione sul piano giuridico e tecnico: l’addendum contiene clausole che esorbitano i limiti della delibera del 31 novembre 2023, oppure, ho sentito anche questa, l’addendum non ha la doppia firma prevista per la disciplina dei consumatori che si applicherebbe anche agli enti locali in virtù di una sentenza e quindi non è valido. Si sente parlare di termini perentori dimenticando che si tratta invece di terminologia processuale non sostanziale, si parla di grave inadempimento. La consigliera Zanardi ci ha spiegato che cosa è una diffida e che cosa non lo è”.

“Perché si sposta la discussione su questo piano? E perché non si esita ad attaccare i funzionari dirigenti con una violenza degna di miglior causa? Intimidire i dirigenti […] perché state facendo questo? Perché abbiamo dovuto assistere ad un processo pubblico in cui si è cercato ad ogni costo un capro espiatorio? E’ facilissimo svelare il perché. Voi fondamentalmente, non potendo indebolire la parte politica, state tendendo ad indebolire la dirigenza. Perché, lo sappiamo tutti, sono i dirigenti che portano avanti l’ente. E quindi io confermo quello che ho detto in Commissione e lo ribadisco con forza: i dirigenti sono coloro che sono in grado indirizzi politici e voi, il centrodestra, nella vostra azione di febbrile distruttività state pensando che attaccando la dirigenza riuscirete nel vostro intento, che è quello di affossare la città. La città desidera che si facciano le opere, lo desiderano i commercianti e lo desiderano i ceti produttivi. Non permettetevi di attaccare i dirigenti. Lo ripeto, non permettetevi di attaccare i dirigenti”.

Al termine del proprio intervento, Infantino ha chiesto di sospendere il consiglio.

“Le mie sono discussioni politiche e quindi, alla luce di questo, noi riteniamo che non ci siano più le condizioni per partecipare a questo Consiglio Comunale e quindi chiedo la sospensiva”.

L’intervento di Patrizia Barbieri

Dai banchi del centrodestra ha preso la parola Patrizia Barbieri che a sua volta ha attaccato duramente Infantino.

“Vorrei davvero intervenire per rispondere punto su punto perché qui, se qualcuno ha gettato del discredito, è stato lei colpendo il centrodestra dicendo un sacco di stupidaggini a cui bisognerebbe rispondere. Quindi trovo anche molto comodo che lei adesso chieda la sospensiva”.

“La richiesta di sentire i dirigenti è partita da voi. Voi! Voi ci avete fatto assistere a questo teatrino che, voglio dire, nella prima seduta era anche imbarazzante anche per qualcuno di voi. Anche qualcuno di voi si è detto costernato perché era iniziato come se fosse il processo di Norimberga contro qualcuno. Poi grazie a Trespidi abbiamo ricompattato il discorso nel giusto canale. Però l’avete chiesta voi: noi i dirigenti neanche li volevamo sentire”.

“Oggi ci dite che non dobbiamo parlare di politica, che dobbiamo parlare della fiducia, poi fate voi in primis attacchi politici. Ci accusate di cose che non abbiamo fatto: nessuno di noi ha mai voluto dire qualcosa contro un dirigente, contro i dirigenti”.

I consiglieri di centrosinistra hanno chiesto la sospensiva per organizzare una riunione dei capigruppo, ma la risposta di Barbieri è stata un secco rifiuto: “Io non ci vengo alla vostra capigruppo. Non facciamo ridere”.

Alla fine la sospensiva è stata votata favorevolmente e dopo la sospensione di 10 minuti molti consiglieri non sono rientrati in aula facendo decadere il numero legale. Assemblea chiusa anzitempo, dunque.

La nota di Alternativa Per Piacenza

Quest’oggi a Piacenza la democrazia ha perso. Oggi era in programma un consiglio comunale per discutere dell’affare Piazza Cittadella.

Consiglio che poteva avvalersi di quanto ascoltato nelle commissioni che si sono svolte, sempre sullo stesso argomento, nella scorsa settimana, una delle quali con la presenza di uno dei protagonisti principali, l’amministratore delegato di Piacenza Parcheggi.

E con la lettura (si spera) della copiosa documentazione fornita che, fino a questo momento, non era nella disponibilità dei consiglieri. Superfluo ricordare tutti gli inciampi e le difficoltà di questa vicenda, in particolare con la questione della falsa fideiussione (sulla quale ricordiamolo c’è un’indagine in corso).

Ci si aspettava quindi, e se lo aspettava la cittadinanza tutta, una discussione franca, costruttiva e senza reticenze. Niente di tutto ciò, complice anche una conduzione del consiglio disastrosa da parte di un Presidente che ancora una volta ha dimostrato tutta la sua difficoltà nell’interpretare il ruolo.

Interventi che definire deludenti e’ poco, considerata la vicenda e tutti gli aspetti che fin qui si conoscono, chissà quante sorprese ancora potrebbero attenderci.

Tra citazioni epiche e inviti a non uscire dall’argomento (affermazione veramente tragicomica) si è cercato ripetutamente di buttare la palla in tribuna.

Non mancando di invitare altri consiglieri a non raccogliere le ghiande da terra (l’animale che ha questa abitudine lo ricordiamo è il maiale) e a non accusare i dirigenti “non vi permettete di accusare i dirigenti” è stato detto.

Manovre pretestuose tese a spostare l’attenzione su altro, a interrompere più volte la discussione, fino a non presentarsi dopo una sospensione in modo da far saltare la seduta. Oggi qualcuno è scappato dal confronto, ha avuto timore di esercitare un principio democratico come quello della discussione in consiglio comunale.

I cittadini di Piacenza, rappresentati dai consiglieri comunali, si sono visti negare un principio democratico sacrosanto. Qualcuno oggi è scappato dalla democrazia.

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