Ennesimo scontro in consiglio comunale in tema piazza Cittadella. Uno scontro che prosegue più infuocato che mai, soprattutto dopo l’ultima commissione in cui la giunta comunale ha annunciato di aver ricevuto una nuova fideiussione e la bancabilità. L’amministrazione, nel corso di quell’ultima commissione, aveva anche spiegato di aver interrotto, alla luce delle due novità, il procedimento avviato per rescindere il contratto con GPS, azienda appaltatrice dei lavori oltre che della gestione dei parcheggi in città. Un annuncio che le opposizioni hanno accolto in modo critico: il procedimento era stato avviato lo scorso 12 giugno e le minoranze accusano l’amministrazione di non aver detto nulla prima.
Luigi Rabuffi, consigliere comunale di Alternativa Per Piacenza, ha criticato la giunta per aver accettato “al posto della fideiussione un versamento cauzionale in contanti non previsto da alcuna norma contrattuale. Una fideiussione annuale retroattiva al primo gennaio 2024 quando sia più volte ripetuta la necessità di avere una fideiussione pluriennale”.
“Un risultato positivo che siamo riusciti a ottenere dopo un lungo e tortuoso percorso, un percorso che ha richiesto impegno, determinazione e un’attenta gestione della complessità che lo hanno caratterizzato. Abbiamo messo il Comune nelle condizioni di poter contestare gli inadempimenti del concessionario, una mossa cruciale per proteggere gli interessi della nostra comunità. Abbiamo già intrapreso queste azioni, ma siamo pronti a continuarle ogni volta che sarà necessario”.
“Ricordo sempre che il mancato completamento del tavolo tecnico avviato nel 2020 ci ha portato in questa situazione, mancato tavolo tecnico per il riequilibrio economico finanziario del contratto e questo ha legittimato alcune delle presunte ragioni del concessionario. Questo ha inevitabilmente rafforzato la sua posizione rispetto a quella del Comune, consentendogli di contestare i ritardi accumulati. Quindi la mancata consegna delle aree al concessionario, senza una chiara e solida motivazione giuridica, ha ulteriormente complicato la situazione, dando al concessionario la possibilità di evidenziare l’inadempimento del Comune. Imputare ritardi a questa amministrazione è un atto che considero molto molto pretestuoso”.
“Devo presupporre che Scafuto ha visto le carte, noi non le abbiamo viste, lei evidentemente le ha viste. E questo allora non va bene, perché se lui ha visto le carte e noi non le abbiamo viste, questo è ancora l’esempio di come non ci si comporti democraticamente all’interno di questo consesso. Non va bene. Perché vedete, c’è un diritto di fare opposizione e il diritto di fare opposizione corrisponde nel nostro caso al diritto di fare il consigliere. E per fare il consigliere noi dobbiamo conoscere, dobbiamo sapere, dobbiamo entrare anche nella nostra funzione di controllo”.
“Se chiediamo le carte non è un’offesa. Se chiediamo le carte è un nostro diritto, che non è solo nostro, ma di tutti i cittadini di Piacenza che ci hanno votato e ci hanno mandato qui a fare il nostro ruolo di consigliere. Allora, attendendo quello che sarà il consiglio con l’audizione dei revisori che è stato depositato, io voglio far rilevare a questa maggioranza che quello che ha detto Mattarella vale anche per loro, vale anche per questa maggioranza, cioè la maggioranza non è un’autorità senza limiti ed è compito di noi minoranza, di noi opposizione, batterci per quelli che Mattarella ha definito gli analfabeti di democrazia, perché è un attacco alla democrazia non consentire a noi di svolgere il nostro ruolo”.
Tutto parte dalle parole di Soresi.
“Paola De Micheli è sempre stata assente durante le sedute del Consiglio Comunale salvo quando si parla di Piazza Cittadella, soprattutto praticamente sempre assente nelle commissioni consigliari l’unica volta in cui era presente si parlava appunto di Piazza Cittadella. E che l’onorevole De Micheli abbia una particolare passione per questa pratica lo si è capito fin da quando è emerso il suo grande animo altruistico in virtù del quale è stato donato un parere legale di pregiatissimo studio romano che rispondesse alle osservazioni dei revisori dei conti”.
“Io so che l’onorevole De Micheli insomma se l’è un po’ presa visto che qualcuno legittimamente ritiene che anche il reperimento della banca statale che ha rilasciato le garanzie bancarie possa essere a lei ricondotto, ma vede onorevole De Micheli“.
“Io non so se anche per questo passaggio dobbiamo ringraziarla, certo è che è licito quantomeno supporlo, per logica deduzione sulla base dei comportamenti da lei tenuti, perché se la si vede intervenire ogni volta con foga sulla pratica, se dona alla città un parere legale allo scopo di sbloccare la situazione, se dichiara alla stampa di aver seguito da vicino la vicenda, se sempre lei nei mesi scorsi, quando la bancabilità non arrivava, esortava alla calma una maggioranza tesa e sempre lei in consiglio comunale mesi fa dichiarava che le aree sarebbero, guarda caso, state consegnate proprio nel mese di luglio, se è vero tutto questo, penso sia quantomeno lecito pensare che dietro lo sblocco della pratica possa esserci lei, ma considerando che è presente può sicuramente risponderci”.
“Sulla discussione io credo che sia legittimo essere contrari all’opera. Va bene, va bene. Noi siamo favorevoli. Credo che sia legittimo cavillare sulle procedure. Ogni tanto in Parlamento c’è al tuo fuori qualcuno che cavilla sulle procedure. Credo che sia legittimo esercitare il controllo, per fortuna, bene, meno male. Credo che sia legittimo avere in assoluta, fisica, psicologica, intellettuale, culturale antipatia gli attuali amministratori, i dirigenti e gli imprenditori: avere qualcuno che si sta antipatico è assolutamente libero e legittimo. Poi l’antipatia e magari qualche cosa di diverso è meglio non farli troppo vedere nei luoghi delle istituzioni, ma credo che sia legittimo”.
“L’altro punto fondamentale sono le regole. Contando il numero dei consigli comunali, delle commissioni, degli incontri, delle riunioni che sono stati fatti su questa procedura, penso che ci sia un numero talmente vasto di momenti dove c’è stata la possibilità regolamentata e statutaria di poter intervenire, addirittura in certi casi secondo me siamo andati oltre le leggi della privacy e della concorrenza. La separazione dei poteri è l’altro caposaldo della democrazia, nasce tutto da lì. Poi esiste l’undicesimo comandamento che per me è uno dei più importanti, che è non esagerare”.
“E allora quando si discute, secondo me è bene evitare di non dire cose che sono false: io non ho scelto la seconda banca, sono procedure delle banche, non c’entro niente. Io credo che il complottismo che è venuto fuori in questi giorni sia insopportabile. Abbiamo fatto una promessa agli elettori, l’abbiamo mantenuta. Non c’è nessun complotto, perché altrimenti, attenzione, chi di complottismo ferisce, poi di complottismo ferisce. Allora perché tutto questo asilo contro questa concessione?”.
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