Piacenza è tra i comuni capoluogo italiani più maturi dal punto di vista digitale. È quanto emerge dall’Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo, realizzata da FPA, società del gruppo DIGITAL360, per Deda Next, società di Dedagroup impegnata nell’accompagnare la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione e delle aziende di pubblico servizio, presentata oggi a FORUM PA 2024.
La ricerca, giunta alla sesta edizione, offre un’affidabile analisi, aggiornata ad aprile 2024, dello stato di avanzamento delle principali amministrazioni comunali italiane negli obiettivi di digitalizzazione individuati dalle strategie nazionali, secondo il modello Ca.Re. (Cambiamento Realizzato) di Deda Next. Un benchmark con cui i Comuni possono valutare il proprio grado di maturità e uno strumento operativo per misurare i risultati raggiunti e indirizzare nuovi investimenti per lo sviluppo di servizi digitali di nuova generazione.
Il risultato è una classificazione dello stato di maturità digitale di 110 amministrazioni capoluogo in base al loro posizionamento su tre dimensioni: l’offerta online di servizi (Digital public services), l’integrazione dei sistemi comunali con le piattaforme nazionali (Digital PA) e la maturità su dati e interoperabilità, misurata con il nuovo indice Digital Data Gov che sostituisce il precedente Digital Openness. All’interno del terzo indice, in questa edizione, sono state integrate anche misurazioni sull’adozione delle piattaforme SEND (Piattaforma notifiche digitali) e PDND (Piattaforma Digitale Nazionale Dati). Modifiche che costituiscono un ulteriore innalzamento dell’asticella, dopo quello già operato nel 2023, e che riflettono i più elevati obiettivi di digitalizzazione a cui sono chiamate oggi le amministrazioni, come effetto dei traguardi posti dal PNRR.
Dall’analisi emerge che Piacenza mantiene il suo posizionamento nella fascia più alta di rilevazione con un livello buono di maturità digitale complessivo. Un risultato ottenuto grazie alle significative performance soprattutto dei primi due indici, in particolare, dell’indice Digital Public Services in cui registra un +21% e raggiunge il punteggio massimo di 100 (ottenuto solo da 9 Comuni capoluogo su 110). L’indice Digital PA, pari a 81, conferma i buoni risultati della precedente edizione della ricerca. Rimane invece da migliorare il nuovo indice Digital Data Gov, che alza l’asticella generale, attestando l’amministrazione ad un punteggio pari a 11.
La sindaca Katia Tarasconi insieme all’assessore alla Trasformazione Digitale Simone Fornasari hanno sottolineato: “La valutazione annuale a cura di Deda Next rappresenta uno dei punti di riferimento su cui misuriamo l’impegno e i risultati nel processo di trasformazione digitale che il Comune di Piacenza ha intrapreso”.
“Un risultato che ci rende particolarmente orgogliosi è, ovviamente, quello sull’offerta online di servizi, che vede la nostra città tra i soli 9 capoluoghi italiani cui è stato riconosciuto il punteggio massimo di 100, ma in tutti gli ambiti (dall’archivio on demand delle pratiche edilizie all’introduzione dell’assistente virtuale Enza, dall’implementazione della App Municipium alle segnalazioni telematiche in tempo reale da parte dei cittadini) stiamo portando avanti l’impegno perché l’innovazione tecnologica sia, per l’Amministrazione, uno strumento che non solo ne accresce l’efficienza, ma ne promuove e ne favorisce l’accessibilità: ne sono esempio i centri di facilitazione digitale, un progetto in cui crediamo molto e di cui presenteremo l’avvio dell’attività sul territorio proprio alla fine di questa settimana”.
“Il PNRR si sta confermando un’occasione unica per innovare il settore pubblico, sia per quanto riguarda gli enti locali, che per la PA centrale, che possono sfruttare la digitalizzazione per operare una rivoluzione della cultura del servizio al cittadino e alle imprese. In questo senso, l’adesione alla PDND, che promuove la condivisione e l’interoperabilità delle informazioni tra le amministrazioni, è un tassello chiave per modernizzare definitivamente i servizi pubblici e favorire lo sviluppo di soluzioni innovative costruite sulla base di fonti certificate e univoche”.
“I dati, quando sono interoperabili, diventano il motore di un’innovazione che ha al suo centro le persone, perché abilitano una PA puntuale ed efficace, alleata di cittadini e imprese, con un’offerta di servizi efficiente e facilmente accessibile, alla portata di tutti, proattiva nei confronti dell’utente. Una PA più equa. Per raggiungere questo traguardo dobbiamo costruire un ecosistema collaborativo in cui pubblico e privato condividono risorse e conoscenze per generare valore e benessere su tutto il territorio”.
Sottolinea Fabio Meloni, CEO di Deda Next. “Piacenza, con cui collaboriamo sul fronte dell’integrazione delle piattaforme nazionali e che supportiamo con le nostre soluzioni di back-office in ambito contabilità, è anche quest’anno tra i comuni più virtuosi e continua a lavorare per migliorare ulteriormente la propria maturità digitale”.
Secondo l’indagine, migliora l’offerta dei servizi online erogati dai Comuni, sia in termini quantitativi che qualitativi. Ad esempio, a livello qualitativo, il numero di Comuni che rispettano almeno parzialmente i principali requisiti del template di sito comunale di Designers Italia è cresciuto dai 19 del 2023 ai 61 del 2024. A livello quantitativo, sul totale dei 25 servizi nella misura 1.4.1 del PNRR, ne sono mediamente disponibili 13 (erano 11 nel 2023), ma la media sale a 15 se si considerano anche SUAP e SUE (servizi reintrodotti in questa edizione dell’indagine).
Si confermano i trend di crescita nell’adozione delle piattaforme abilitanti, un dato ormai costante dal 2021. Su 19 servizi monitorati, la media di quelli per cui è prevista l’autenticazione tramite SPID sale dal 6,9 del 2023 al 7,7 del 2024, mentre quelli con accesso CIE passano da 5,6 a 6,7. Le transazioni su pagoPA a marzo 2024 raggiungono i 67,7 milioni, contro i 46,1 dello stesso periodo dell’anno precedente, con un incremento pari al 47%. I Comuni che espongono servizi su appIO (almeno un servizio) sono 108 (uno in più rispetto alla rilevazione 2023), mentre i servizi erogati tramite l’app crescono dai 1.987 del 2023 ai 2.957 del 2024 (+49%). La neonata SEND, attivata a luglio 2023, può già contare l’adesione di 70 dei 110 Comuni capoluogo, con una media di 2 servizi di notifica integrati per città aderente.
Salgono da 55 a 57 i Comuni capoluogo che pubblicano dataset sui loro portali, ma arrivano a 75 (+4 rispetto al 2023) se si considerano anche le città che pubblicano open data solo attraverso il portale della propria Regione. A livello complessivo, il numero di dataset rilasciati dai Comuni in formato aperto è 16.938, +2% rispetto al 2023. Tuttavia, il livello qualitativo, calcolato sulla base delle funzionalità dei portali Open Data, della loro integrazione con il portale nazionale dati.gov.it e della conformità dei dataset pubblicati al framework DCAT-AP it scende leggermente, passando da 10,2 del 2023 a 9,9 nel 2024 (su un massimo di 15).
Sebbene il lancio della PDND sia relativamente recente (ottobre 2022), la piattaforma ha visto una crescita progressiva, con 5.907 Comuni aderenti e oltre 6.500 e-services esposti sul catalogo. Tra questi ci sono 31 Comuni capoluogo, per un totale di 147 servizi esposti. Già 97 Comuni utilizzano e-services esposti da altre amministrazioni e fruiscono in media di 4,4 servizi tra quelli esposti sulla PDND. Complessivamente, l’e-service più utilizzato è il servizio di notifiche digitali di SEND (85 città capoluogo), seguito dal servizio di consultazione dei domicili digitali di INAD (46) e da quello di accertamento della residenza (24).
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