Sezione Antifrode e Controlli delle Dogane di Piacenza, sequestro di oltre 1500 camici monouso per un valore di di 23 mila euro.
Prosegue costante l’attenta attività di controllo delle merci di provenienza extraunionale, destinate al mercato nazionale, condotta dagli ufficiali di polizia tributaria e giudiziaria della Sezione Antifrode e Controlli delle Dogane di Piacenza, un’attività di cruciale importanza per la tutela del tessuto economico nazionale e la salvaguardia della salute e della sicurezza dei consumatori.
L’accuratezza con cui i controlli vengono svolti ha portato, questa volta, al sequestro di un ingente quantitativo di dispositivi di protezione individuale (camici monouso): 1515 confezioni del valore complessivo di 23 mila euro. La merce, prodotta in Cina e spedita dal medesimo Paese, presentava, già ai primi controlli, numerose incongruenze nella documentazione relativa ai singoli modelli e nelle dichiarazioni CE di conformità. Le discrepanze emerse hanno indotto i funzionari dell’Agenzia a condurre ulteriori approfondimenti, sia sulla merce stessa sia sulla documentazione di accompagnamento.
La merce, infatti, è risultata essere sprovvista delle necessarie dichiarazioni di conformità e delle avvertenze d’uso e informazioni sulla sicurezza da consegnare ai datori di lavoro, prescritte dalle norme vigenti.
L’Ufficio, in conformità al Regolamento dell’Unione Europea n. 1020/2019, ha proceduto ad interessare il Ministero delle imprese e del Made in Italy (Mimit) e il Ministero del Lavoro, autorità di sorveglianza competenti per i controlli su tutti i DPI che entrano nel mercato unionale a tutela della sicurezza dei lavoratori.
I Ministeri hanno pienamente convalidato la correttezza dell’operato dei funzionari delle Dogane che hanno prescritto all’importatore di completare la procedura di conformità dei prodotti, distruggere i DPI o respingerli all’estero.
La ditta importatrice, con sede in provincia di Piacenza, si è tuttavia opposta ad ogni opzione proposta e pertanto l’Ufficio ha proceduto al sequestro dell’intera partita di merce e comminato al trasgressore sanzioni pari a 28 mila euro.
Gli atti sono stati poi trasmessi alla Camera di Commercio dell’Emilia per le determinazioni di competenza.
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