Il Piacenza Pride sfila per le strade della città, guidato da due ospiti illustri, Vladimir Luxuria e Alessandro Zan. Migliaia i manifestanti giunti da varie parti d’Italia per chiedere maggiori diritti e protestare contro il governo Meloni.
Il Piacenza Pride di oggi era al centro di una mobilitazione nazionale che ha visto sit-in e flash mob in tutta Italia. Una mobilitazione per chiedere uguali diritti a fronte di uguali doveri.
“La battaglia principale? Riuscire a mantenere il sorriso anche se siamo incazzati neri”. Queste parole di Vladimir Luxuria riassumono lo spirito del Piacenza Pride andato in scena questo pomeriggio per le strade del centro di Piacenza. Vladimir Luxuria, ospite d’onore della manifestazione, ha dapprima sfilato insieme alle autorità per poi retrocedere tra le fila più centrali del corteo per unirsi all’anima più festaiola. Ma prima di mettersi in marcia ha voluto sottolineare ciò che ancora non va a livello sociale e soprattutto cosa non va con il governo Meloni.
“Quando erano all’opposizione, i rappresentanti del nostro governo accusavano la Sinistra di occuparsi troppo dei gay mentre c’erano questioni più urgenti di cui occuparsi (che poi non è che abbiamo ottenuto chissà che cosa), ora che sono al governo sono loro che si occupano di noi e lo fanno in maniera ossessiva, per toglierci diritti e toglierci la dignità. Direi occupatevi un po’ meno di noi e occupatevi di altro. Attualmente siamo in una situazione in cui dobbiamo tenerci strette quelle poche cose che abbiamo ottenuto. Questo governo ci usa come arma di distrazione di massa: se le coppie non fanno figli è perché vivono nel precariato, nell’insicurezza finanziaria. E invece il governo dice che il problema sono le coppie arcobaleno: noi siamo uno strumento di propaganda di questo governo”.
Oltre a Luxuria, come detto, altro ospite illustre del Piacenza Pride è l’onorevole Alessandro Zan. “La società italiana è alla pari di tutte le altre società a livello internazionale, siamo avanzati come tutti a livello sociale. Il problema è una certa politica che oggi governa il Paese, una destra omofoba che guarda più all’Ungheria di Orban che non ai paesi più avanzati, che usa i diritti umani per ottenere consenso elettorale. E’ per questo che i pride sono importanti come risposta pacifica, a difesa della democrazia di questo paese”.
Folta la delegazione delle Famiglie Arcobaleno, movimento che si batte per la possibilità da parte di genitori omosessuali di adottare bambini. Era presente la presidente nazionale Alessia Crocini secondo la quale la situazione attuale è tutt’altro che rosea. “Siamo in una situazione pessima. L’Italia è uno dei pochi paesi europei a non avere diritti egualitari per le coppie dello stesso sesso e per i figli. Non si è approvata una legge sul matrimonio egualitario, non è possibile adottare, non è possibile riconoscere i figli alla nascita”.
“Nonostante questo, invece di restare almeno fermi stiamo addirittura tornando indietro con la proposta di legge di Fratelli d’Italia sulla criminalizzazione della gestazione per altri anche se fatta all’estero. Il problema è che in Italia anche i partiti più progressisti non hanno avuto il coraggio che hanno avuto i partiti progressisti di altri paesi. Inoltre abbiamo al governo una destra omofoba, vicina solo alle destre dell’Europa dell’Est”.
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