“Proseguo nel mio tentativo di tenervi sempre il più possibile aggiornati su come stiamo fronteggiando l’emergenza in corso. Sta per iniziare una settimana particolarmente importante; dovremo lavorare dal punto di vista sanitario per proseguire nella Fase 1 e realizzare le fondamenta della Fase 2”. Lo scrive Patrizia Barbieri sulla propria pagina Facebook.
Il quadro generale delle azioni
Cerco di condividere con voi il quadro generale delle azioni; certa che comprenderete che in realtà sono molto più numerose le singole situazioni da gestire e le decisioni da prendere.
FASE1 – Da un lato stiamo finalmente registrando un alleggerimento del carico di nuove polmoniti da Covid-19 sui nostri ospedali; ma non dobbiamo pensare di essere usciti dalla fase di emergenza sanitaria. Il rischio di un fenomeno di ritorno è molto concreto; un secondo picco di contagi si abbatterebbe su un sistema sanitario e su un territorio già fortemente provati dalla situazione corrente.
FASE 2 – Impegno, costanza e senso di responsabilità continueranno ad essere determinanti anche quando inizieranno a cambiare le restrizioni. Stiamo studiando una ripartenza che tuteli tutti: lavoratori, imprese, famiglie, studenti, insegnanti, commercianti; artigiani, professionisti, albergatori, ristoratori, esercenti, artisti, ecc. Nessuno verrà lasciato indietro, anche se non tutti potranno sperare di tornare alla normalità in tempi brevi.
Lunedì, all’esito dei consueti confronti sui temi riguardanti la sanità e la salute, si terrà il primo momento di incontro con gli eletti di Camera, Senato e Regione del nostro territorio che hanno aderito all’invito per una partecipazione condivisa sui temi riguardanti la ripartenza del nostro territorio.
Martedì mattina si terrà il tavolo provinciale sul lavoro; parteciperanno i sottoscrittori del patto regionale (tra cui sindacati e associazioni di categoria). Già nell’incontro in videoconferenza con il presidente Bonaccini e l’assessore Colla, i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro si sono trovati d’accordo sul fatto che sia necessario procedere gradualmente, in base alle indicazioni sanitarie; ogni attività o ufficio (sia Pubblico che Privato) potrà riprendere solo se potrà farlo in piena sicurezza. Sono state esaminate a fondo le filiere e tenuti in seria considerazione anche i cantieri, sia pubblici che privati; tutto questo nell’ottica di riavviare un’economia che il coronavirus ha pesantemente danneggiato.
“Governo e Regione riconoscano a Piacenza i fondi dovuti, necessari per la ripartenza”
Siamo in attesa che il Governo centrale e la Regione Emilia-Romagna riconoscano al territorio di Piacenza i fondi dovuti, necessari per la ripartenza; siamo perfettamente consapevoli che dovremo contare sulle nostre forze perché non c’è un minuto da perdere. Tutte le nostre azioni sono finalizzate a tutelare la salute delle persone, il nostro tessuto sociale, il sistema produttivo, i lavoratori e i posti di lavoro.
Ecco perché la scorsa settimana abbiamo attivato un ufficio coordinato dal Vicesindaco Elena Baio che ha il compito di individuare ed intercettare ogni possibile fonte di finanziamento utile al sistema Piacenza. Intanto il Comune di Piacenza sta lavorando sul nuovo welfare, che in parole semplici posso riassumere con un concetto: nessuno verrà lasciato indietro. E a questo proposito vi invito, qualora vi troviate in serie difficoltà, a non esitare a chiedere aiuto. Questa crisi riguarda tutti e nessuno deve vergognarsi di trovarsi in uno stato di necessità. La nostra comunità è forte, tenace, operosa, generosa: sono certa che faremo fatica, molta fatica, ma nessuno verrà lasciato solo. In questa settimana è già stato calendarizzato l’incontro tra Comune, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Curia e Camera di Commercio. Anche le nostre prestigiose Università saranno preziose al riguardo.
Sarebbe fondamentale avere anche la collaborazione del nostro sistema bancario locale che interpelleremo sui temi di natura economica e finanziaria. Ci sono piccole attività che rischiano di non aprire. Ci sono famiglie che rischiano di perdere le entrate dal lavoro o che gli stipendi; ridotti dalla cassa integrazione, non siano più sufficienti a sostenere il costo della vita.
Bambini e ragazzi a casa da scuola
Non si può parlare di “fase 2” e ripartenza senza considerare che i nostri bambini e ragazzi sono a casa da scuola. Chi rientrerà al lavoro avrà bisogno di aiuto per gestire i minori. Non sappiamo quali misure sanitarie saranno prescritte, non sappiamo neppure se i centri estivi che abbiamo previsto saranno compatibili con le future disposizioni, ma non possiamo attendere oltre e così stiamo lavorando per individuare nuove possibili risposte. Così come risposte diverse andranno delineate sul fronte sportivo sul quale sono in corso confronti.
So che è drammatica la situazione di chi vive di turismo, eventi, intrattenimento, cultura. Se non ci saranno eventi pubblici (gli assembramenti saranno sicuramente limitati ancora per molti mesi) ciò non significa che dobbiamo rinunciare a valorizzare la nostra terra. Dovremo adattarci, trovare idee nuove, fare in modo di sostenere queste filiere con strumenti diversi, imparare a fruire in modo alternativo di tutto ciò che alimenta il mondo dell’arte, dello spettacolo, della cultura.
Prepariamoci ad un nuovo modo di vivere in cui dovremo davvero aiutarci gli uni con gli altri. Sarà necessario in ogni campo, in ogni settore.
Dobbiamo aiutare e aiutarci.
Non sarà facile, ma insieme ce la faremo.
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