Politica

Piazza Cittadella, il centrodestra attacca: “Perché questa fiducia a Piacenza Parcheggi? Ci sono altri interessi?”. Maggioranza: “Sospetti fuori luogo”

Dopo l’acceso consiglio comunale di due settimane fa quando la maggioranza aveva abbandonato l’aula, l’assemblea di palazzo Mercanti torna a riunirsi. I toni restano molto accesi, anche perché l’argomento è sempre quello: il parcheggio interrato di piazza Cittadella, la gestione degli stalli a pagamento e il rapporto con Piacenza Parcheggi, fideiussione falsa compresa. Il leit motiv del consiglio, snocciolato in varie sfumature, è uno: perché ostinarsi con questa operazione e soprattutto perché questa ostinazione a non rescindere il contratto con Piacenza Parcheggi?

Il primo a prendere la parola è stato Luigi Rabuffi, di Alternativa Per Piacenza.

Una maggioranza che abbandona l’Aula, come accaduto due settimane fa, è un episodio sconcertante, un vulnus della democrazia”, esordisce Rabuffi. Il consigliere ha poi declinato i propri dubbi in merito al leit motiv di cui detto.

Voi con il vostro atteggiamento di resistenza ad oltranza sul parcheggio interrato di Piazza Cittadella mettete Piacenza e i piacentini a forte rischio. E quando dico Piacenza penso al sistema Piacenza e appunto a tutti quei nostri concittadini, che non sono solo quelli di oggi ma anche e soprattutto quelli di domani, quelli che hanno votato questa amministrazione, cioè quelli che hanno votato voi e quelli che non vi hanno votato, quelli che da sempre si oppongono al parcheggio interrato di Piazza Cittadella e quelli che lo vorrebbero al più presto, quelli che ritengono prevalenti i valori culturali, artistici e ambientali e quelli che sostengono invece la visione confindustriale rappresentata dalle parole che il neo presidente locale ha speso nell’Assemblea di San Damiano, sollecitando pubblicamente la nostra sindaca a proseguire con il parcheggio interrato: permettetemi, un’invasione di campo imprudente e fastidiosa che ha certamente messo in imbarazzo la nostra sindaca”.

Sul tema interviene anche Sara Soresi, Fratelli d’Italia

Piacenza Parcheggi non ha mai sostituito la fideiussione falsa, ma ha fatto un bel deposito cauzionale di circa 340 mila euro, così, perché gli girava e aveva deciso così. Se il 7 maggio, dopo aver scoperto la falsità della fideiussione, avessimo inviato una diffida vera con indicazione del termine di 30 giorni, oggi quei 30 giorni sarebbero già decorsi e avremmo diritto di risolvere il contratto e addirittura diritto di chiedere risarcimento i danni a Piacenza Parcheggi, ma ciò non è stato fatto. Noi rimaniamo dell’idea che questo rapporto contrattuale sia da risolvere al più presto e che questo progetto sia profondamente da rivedere se non da accantonare. Il fatto che non prendiate in considerazione questa possibilità nonostante la quasi intera cittadinanza ve lo stia chiedendo da mesi, non lo capisco e francamente non lo capiremo mai”.

Zandonella: “Ci sono altri interessi?”

C’è fiducia verso un gestore che tratta in questo modo il 2024 la gestione delle strisce blu e dei relativi pagamenti? Non si capisce perché continuate a ostinarvi, perché continuate a portare avanti questa pratica. Perché quando si va avanti in questo modo, poi viene naturale dopo che si leggono gli endorsement del nuovo Presidente di Confindustria, l’intervista dell’imprenditore sul giornale. Ci sono altri interessi dietro questa pratica?”.

Papamarenghi: “Cosa c’è dietro a questa pratica?”

Cosa c’è dietro a questa pratica? Mi chiedo cosa c’è dietro alla luce di tutto ciò che è andato avanti ormai da un anno a questa parte. Perché il 31 di luglio, il giorno dopo sembrava che dovesse finire il mondo, sembrava che le ruspe fossero pronte a partire, che i contratti e le bancabilità fossero a disposizione, si intervenne per portare avanti a colpi di maggioranza, anche in quel caso, una pratica che abbiamo visto che tipo di risultati ha dato e sulle quali avevamo chiesto tempi per affrontare i documenti presentati. Una pratica che ha portato in quella circostanza un Presidente di Commissione a dimettersi, la commissione Legalità preseduta in modo egregio dall’allora presidente Rabuffi, una pratica che ha visto un inter che si sta ripetendo di città in città: basta guardare quello che dice la stampa nazionale, una situazione a dir poco torbida di tutto ciò in cui interviene il nostro attuale soggetto gestore. Ecco, sono situazioni queste che non hanno in nessun modo fino ad oggi portato una riflessione ulteriore da parte dell’amministrazione che anzi vuole andare avanti a colpi di maggioranza vedremo oggi che sorprese ci sono”.

A questi dubbi risponde Boris Infantino, del Pd

Sulla risoluzione del contratto, ovviamente, chi prende la decisione se ne assume anche il rischio dal punto di vista amministrativo. Quindi cercare in qualche modo di insinuare il sospetto che ci sia qualcuno da questa parte che abbraccia le ragioni del concessionario in maniera eccessiva o superiore a quella di come dovrebbe essere, io lo trovo anche un po’ fuori luogo. Questa è una pratica che noi stiamo portando avanti, lo stiamo facendo nel migliore dei modi, se si potrà fare saremo tutti contenti perché quello è il mandato politico che abbiamo chiesto agli elettori: se non si potrà fare, altrimenti faremo dell’altro”.

Contestazione a Piacenza Parcheggi? La maggioranza dice no

Il centrodestra ha presentato alcuni ordini del giorno, ultimo in ordine di tempo per avviare le procedure di contestazione a Piacenza Parcheggi. L’ha illustrata Massimo Trespidi.

Considerato che secondo cronoprogramma il concessionario si impegnava a presentare le garanzie bancarie al 22 gennaio 2024, trascorsi i trenta giorni dalla firma dell’addendum, verificato il ritardo ad adempiere a tale impegno da parte del concessionario e considerata la necessità di procedere al riequilibrio finanziario tra Piacenza Parcheggi e Comune di Piacenza, l’ordine del giorno invita a manifestare orientamento favorevole affinché si avvino le procedure di contestazione a Piacenza Parcheggi circa il vantaggio economico che la stessa sta maturando in questo tempo. Il motivo della presentazione dell’ordine del giorno è in riferimento anche a quanto dichiarato in sede di commissione dai dirigenti interpellati su questo argomento”.

Ma la maggioranza ha bocciato la proposta dal momento che, secondo Boris Infantino, si tratta di un compito in capo agli uffici tecnici e non al consiglio comunale.

Noi abbiamo i semafori che con le telecamere riprendono chi passa col rosso, un agente della polizia locale visiona la telecamera e infligge la sanzione e c’è un minimo di discrezionalità che l’agente di polizia locale va ad attuare. Ora, immaginate se noi dovessimo fare un consiglio comunale proiettando il video e noi dovessimo dire beh però in questo caso in effetti l’automobilista è passato col giallo, non è passato col giallo ecc. perché questo che stiamo facendo: noi stiamo cercando di fare una discussione politica su un aspetto che è propriamente tecnico, quindi dal punto di vista del contenuto l’ordine del giorno è sicuramente condivisibile, sul fatto che il sindaco debba attivarsi affinché sia fatta la contestazione, però, io la ritengo una invasione di campo che in questo momento non è dovuta”.

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