80 anni compiuti l’8 marzo 2021, oltre 160 dischi incisi in Italia e all’estero e 20 premi Top Jazz vinti nella sua carriera, di cui 11 nella categoria “Musicista italiano dell’anno”, Franco D’Andrea è ormai considerato uno dei migliori pianisti contemporanei e rappresenta l’eccellenza che il jazz italiano ha saputo partorire negli ultimi 50 anni. Il Piacenza Jazz Club intende festeggiare l’evento insieme a lui con un concerto in piano solo, dimensione in cui riesce ad esprimere sempre appieno la sua sensibilità, giovedì 23 settembre alle ore 21.00 nella sala dei concerti del Conservatorio Nicolini. I biglietti sono acquistabili presso la sede del Piacenza Jazz Club nei pomeriggi feriali dalle 15:00 alle 19:30 e il sabato mattina dalle 10:00 alle 12:30, in tutte le tabaccherie e ricevitorie Sisal oppure sul sito diyticket.it. Sono garantite tutte le misure in termini di sicurezza richieste per gli spettacoli dal vivo.
Alle ore 17.30 sempre al Conservatorio ma nell’auditorium “Mannella”, si terrà, alla presenza del musicista e del suo autore, la presentazione del volume a lui dedicato, dal titolo “Franco D’Andrea – un ritratto”, di Flavio Caprera. Dello stesso autore sarà anche l’occasione per scoprire qualcosa di un’altra sua opera molto conosciuta, come il “Dizionario del Jazz italiano”.
Anche quest’anno il Piacenza Jazz Fest è reso possibile grazie al fondamentale sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Regione Emilia-Romagna, si avvale del patrocinio del Ministero della Cultura e del contributo di alcune realtà del mondo imprenditoriale.
Questo concerto sarà una straordinaria panoramica sul pensiero musicale di Franco D’Andrea, libero da manierismi di sorta e costantemente alla ricerca di un’espressività autentica e profonda. Musica di una caparbietà gentile, appuntita, magmatica, scattante e raffinata.
Lasciamo all’artista stesso descrivere cosa significa per lui e cosa intende trasmettere in questa dimensione che gli è congeniale: <<Il piano solo rappresenta nel jazz una delle occasioni più adatte per ricercare, improvvisando, nuove combinazioni musicali, con esiti imprevedibili. In genere il musicista ha molti tasselli del mosaico pronti. Nel mio caso possono essere composizioni originali o anche brani dei miei autori preferiti, col profumo che le varie ere del Jazz a cui appartengono portano ancora oggi con sé. Ma la trama finale è tutta da inventare, il racconto che ogni sera si dipana sul palco sarà sempre diverso. Inoltre qualche volta suonando può venire alla luce un elemento musicale nuovo, sconosciuto, di cui non sono chiare le implicazioni. Accettare il confronto con questo nuovo elemento significa, in un certo modo, aprirsi un varco verso il mistero… “into the mystery”.>>
Per ricevere tutte le informazioni sui concerti del Piacenza Jazz Fest basta rimanere connessi alle pagine Facebook, Twitter e Instagram del Piacenza Jazz Club o consultare il sito www.piacenzajazzfest.it .
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